71. UN NUMERO SCONOSCIUTO.

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<<È tardi amore.>> affermo divertita.
<<Sono le 08:00 di mattina, mi piacerebbe dormire ancora un pò.>>
<<No, andiamo al porto.
<<Dai sono stanco.>> fa gli occhi dolci.
Come posso dirgli di no?
È così tenero.
<<E va bene.>> sbuffo.
Chiude gli occhi ed io nel frattempo mi preparo.
Esco di casa e mi dirigo verso la mia pasticceria preferita, voglio comprare due cornetti con la Nutella.
Dopo averli comprati, torno a casa e Brian sta ancora dormendo.
<<Immaginavo.>> sussurro.
Io ho fame.
<<Brian, svegliati.>>
Nulla, addirittura sta russando.
<<Incredibile.>>
Sto per chiamarlo di nuovo ma il mio cellulare squilla.
È un numero sconosciuto.
"Pronto?" rispondo.
"Ciao, Ginevra. Sono Carmine."
Il padre di Brian?
Ma che vuole ancora?
Come ha fatto ad avere il mio numero?
"Cosa vuoi?" gli domando infastidita.
"Rilassati, voglio solo parlare con mio figlio."
"E perché non chiami sul suo cellulare?"
"Non posso, ha bloccato il mio numero grazie a te."
A me?
"Che cosa stai dicendo?"
"A Milano quando ci ha visti al bar, ha pensato di bloccarmi."
"La sua reazione è comprensibile."
Fin troppa.
"No, vive nel suo passato senza godersi il presente...cioè te."
"Tranquillo, il presente lo sta vivendo."
Ma come si permette?
"Ne dubito. Allora dov'è?"
Che faccia tosta.
"Sta dormendo. Se vorrà richiamarti lo farà. Ti saluto."
Riattacco.
Lo so, forse ho esagerato un pò ma non riesco ad essere gentile con lui.
Ha fatto del male a Brian e lo odio per questo.
Spero solo che non si arrabbi quando glielo dirò...questi giorni sono soltanto per noi.
<<Amore, svegliati.>> accarezzo il suo viso <<ho comprato i cornetti.>>
Lentamente apre gli occhi.
<<A che gusto?>>
Che domande?
<<Nutella, ovviamente.>>
Mi sorride e gli do un bacio a stampo.
<<Ti aspetto giù.>>
Corro velocemente e preparo tutto sulla tavola.
<<Eccomi.>>
Quant'è bello con i capelli in disordine.
Si siede e inizia a mangiare.
<<Ti piace?>> gli domando.
<<Si.>>
Coraggio, diglielo!
<<Mi ha chiamata tuo padre.>>
Smette di mangiare e posa il cornetto.
<<Cosa?>> il suo tono è rigido.
<<Vuole parlarti.>>
<<Non si arrende mai.>> scuote la testa <<non lo chiamerò.>>
<<Sei sicuro?>>
<<Si, voglio godermi questi giorni con te.>> sospira <<quando tornerò in azienda, lo chiamerò.>>
Annuisco e riprendiamo a fare colazione, in silenzio.

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora