CHE NE SARÀ DI NOI?

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È sorpreso nel vedermi.
<<Ciao.>> gli dico mentre mi siedo sul muretto.
Lo osservo ed è uno straccio proprio come me. Ha i capelli spettinati, una tuta consumata e il suo sguardo è perso nel vuoto.
Non posso vederlo così, mi fa male il cuore.
<<Che ci fai qui?>>
Sono qui perché ti amo.
<<Tua madre ti sta cercando, è preoccupata per te.>>
<<E tu?>>
<<Potrei farti la stessa domanda.>>
Ci guardiamo in silenzio.
<<Io...non ho mai smesso di preoccuparmi per te, Ginevra.>>
<<Non ti capisco.>> affermo confusa.
<<Cosa?>>
<<Prima mi accusi di averti tradito con tuo padre senza sentire la mia versione e poi...ti preoccupi per me?>>
<<Perché ti amo, è così difficile da capire?>>
Si, lo è.
<<Se fosse così, ti saresti fidato di me.>>
<<Ho perso la testa, va bene?>>
<<È questo il problema...non riesci mai a controllare la tua rabbia.>> gli dico arresa.
<<Lo so e ti chiedo scusa.>>
È sincero, lo sento.
<<Non posso accettare di nuovo le tue scuse.>>
Mi guarda confuso.
<<Perché?>>
<<Perché quando io avevo bisogno di te, tu non c'eri...sono stata malissimo, ho il cuore a pezzi...>>
<<Ero furioso con te e con mio padre.>>
<<Ed io ero arrabbiata e delusa da te.>>
<<Ho notato...hai distrutto tutta casa.>>
Non esageriamo.
<<L'ho fatto senza pensare, avevo solo bisogno di sfogarmi.>>
<<Tranquilla, ho sfogato anch'io.>>
E come?
<<Che hai fatto?>> gli domando preoccupata.
<<Credimi, non vorresti saperlo.>> mi dice ridendo.
<<Brian, dimmi cosa hai fatto.>>
<<Ho rotto la macchina di Carmine e...l'ho picchiato.>>
Maledizione..
<<Dovevo immaginarlo.>>
<<La violenza è l'unica soluzione che conosco.>>
Eh già.
<<Lo so Brian, lo so.>>
Purtroppo, aggiungerei.
<<Torniamo a casa?>>
Si, subito.
<<No, io vado in stazione.>>
La sua espressione cambia, è arrabbiato.
<<No, andiamo a casa.>>
<<No.>>
Continueremo così all'infinito.
<<E quindi che ne sarà di noi? Ti sto dicendo che mi dispiace.>>
<<Ora pensa solo a chiamare tua madre.>>
<<A me importa di te.>>
E a me, di te.
<<Ne riparleremo con calma, va bene?>>
<<Quando?>>
<<Presto.>>
Mi alzo e mi allontano velocemente dal molo.
Sento il suo sguardo su di me ma io non mi giro indietro per guardarlo.
Non posso, non voglio e non riesco.
Perché mi comporto così con lui?

QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora