QUELLA RISATA CHE MI HA RUBATO IL CUORE ♥️

30. UN PICCOLO FIFONE.

Finalmente a breve vedrò Brian e la curiosità nel sapere quello che gli è successo è davvero tanta.
Vorrei essere la sua spalla.
Incomincio a scendere giù ed ecco che arriva sul suo motorino.
<<Ciao, piccola ribelle, mi sei mancata.>> mi da un bacio casto sulle labbra.
<<Ciao, Brian.>>
Mi sei mancato tanto anche tu.
Salgo sul motorino e ci dirigiamo al nostro posto, il campetto da calcio.
Parcheggia, entriamo e ci sediamo a terra.
Mi osserva con un leggero sorriso.
<<Quella ragazza era davvero una mia amica.>> tossisce <<è soltanto un pò diversa dalle altre.>>
In che senso?
<<Non ti seguo.>> affermo confusa.
<<Ci siamo divertiti a letto.>>
Ah.
<<E perché era lì?>>
Sospira.
<<Voleva divertirsi ancora con me.>>
Grandioso.
<<E tu?>> lo guardo <<avevi voglia?>>
Ho paura per la sua risposta, maledizione!
<<No, certo che no!>>
Mi sembra sincero.
<<Ne sei sicuro?>>
<<Perché non mi credi?>> domanda infastidito <<ti sto dicendo la verità.>>
Porta la mia mano sul suo cuore e batte forte, proprio come il mio.
<<Tu sei il mio unico pensiero, Ginevra.>>
<<Lo sono?>> gli sorrido.
<<Si, sei un pensiero fisso.>>
Mi da un bacio dolce sulla guancia.
<<Ti stai sbilanciando con le parole, lo sai?>>
<<Lo so.>>
<<Quindi è per questo motivo che ieri avevi l'umore un pò giù?>>
<<Esatto.>> sospira <<avevo timore che ti fossi fatta un' idea sbagliata.>>
<<Mh...sei un piccolo fifone.>> lo prendo in giro.
Ride ci baciamo come gesto di pace.
Dopo, giochiamo un pò con la palla e verso ora di cena andiamo in una pizzeria nelle vicinanze.
<<Mh, che buona.>>
È la pizza Margherita.
<<Vuoi assaggiare un pò della mia?>> mi domanda indicando la sua pizza.
<<No, grazie.>>
Ad un tratto però una voce femminile alquanto irritante, interrompe la nostra cena.
La guardo ed è lei...la ragazza del bar.
<<Ciao Brian.>>