꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝚃𝚆𝙾 • 𝙸𝚇꧂

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6 giugno 1994
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

Quel giorno c'erano gli ultimi esami. Divinazione e nel pomeriggio Difesa Contro le Arti Oscure. Oltre agli esami quel pomeriggio ci sarebbe stata la condanna di Fierobecco, dopo aver colpito Draco Malfoy. Hagrid aveva detto loro di non andarci, ma i cinque non volevo lasciarlo da solo.
Hermione invece di seguire l'esame di Divinazione, si diresse verso l'aula di Rune Antiche lasciando Kathleen, Harry, Ron e Neville da soli, nell'ansia più totale.
<<Vuole vederci uno alla volta>> li avvertí Seamus quando arrivarono.
Neville sbatté la testa contro il muro mentre Kathleen si sedeva sulle scale e apriva il libro per ripassare, come il resto dei Grifondoro.
<<Di sicuro avrà predetto che andrà a tutti male>> disse Ron.
<<Non potevo scegliere anche io Rune Antiche?>> si lamentò Kathleen dai capelli violetto.
<<Hai scelto quello che abbiamo scelto noi>> affermò Harry.
<<Sei di grande aiuto, Prongs>> sbuffò girando una pagina.
Neville si sedette di fianco a lei e iniziò a leggere dal suo libro. Kathleen divise una barretta di cioccolata e ne diede un pó a Neville, Ron ed Harry. Sfogliava il libro mentre mordeva la barretta, un modo per alleviare la tensione.
Lavanda Brown uscì dalla botola con un enorme sorriso sul volto.
<<Come è andata?>> le chiese Parati.
<<Benissimo! La professoressa Cooman dice che potrei diventare un'ottima Veggente.>>
Kathleen la guardò scettica. Quanto voleva in quel momento non essere lì ed aver fatto come Hermione.
Invece per Seamus l'esame non andò nel migliore dei modi. Uscì dalla botola pallidissimo.
<<Cosa ti ha chiesto?>>
<<Come è andata?>>
Lui non rispose scese le scale in silenzio reggendosi al corrimano e Neville sbatté la testa contro la spalla di Kathleen.
<<Kathleen Lupin!>> chiamò la Cooman.
Neville alzò la testa e la guardò. Lei si alzò e tirò un lungo respiro, mentre cercava di assumere un colore naturale.
<<Buona fortuna!>> disse Ron.
Harry le fece un sorriso incoraggiante e lei salì la scaletta. Neville prese un'altra barretta dalla sua borsa e l'addentò.
In quella stanza si moriva di caldo. Le numerose erbe aromatiche, le candele e il camino acceso rendevano quel posto un enorme forno. La Cooman era seduta sulla sua solita poltrona, piena di fular e il solito sguardo sognante.
<<Siediti, cara>> le sorrise indicandole un pouf rosso davanti a un tavolino con su poggiata una sfera di cristallo.
Kathleen si sedette e si allentò la cravatta. Gli odori le infastidivano il naso per non parlare del fumo che le pizzicava gli occhi.
<<Sarà una cosa semplice>> annunciò la professoressa. <<Dimmi cosa Vedi. Apri la mente.>>
Kathleen guardò la sfera di cristallo davanti a sé. Non vedeva niente se non il proprio riflesso. La professoressa la fissava impaziente.
Kathleen cercò di non pensarci e avvolse la sfera tra le mani. Ancora niente. Solo il suo riflesso. Aveva i capelli color caramello con sfumature violetto. Strizzò gli occhi. Quel fumo le dava veramente fastidio.
<<Apri la mente>> ripeté la professoressa.
Guardò all'interno della sfera e questa volta ne vide un denso fumo bianco. Si avvicinò di più. Sentí grida, vide lampi di luce di ogni colore, figure che si muovevano, poi sentí una voce:
<<Questa notte, il servo e il padrone si rincontreranno... A mezzanotte il servo, che è stato in catene per dodici anni, ritornerà dal suo padrone... Il padrone rinascerà per opera del suo più grande e fedele servo.>>
Kathleen si fece indietro. I capelli erano viola e il viso aveva perso qualsiasi colore.
<<Cosa succede, cara?>> chiese la Cooman preoccupata. <<Hai visto qualcosa?>>
<<Una voce...>> rispose Kathleen. <<Il servo e il padrone si rincontreranno. Il servo farà rinascere il suo padrone...>>
<<Rinascere?>> ripeté la Cooman.
Kathleen guardò di nuovo nella sfera ma vide soltanto il suo riflesso spaventato.
<<Hai visto altro?>>
Kathleen scosse leggermente la testa.
<<Credo possa bastare>> convenne la Cooman facendole un piccolo sorriso.
Kathleen si alzò e uscì. Quando scese l'ultimo gradino della scalinata i tre l'avvolsero insieme ai compagni Grifondoro.
<<Come è andata?>> chiese Ron.
<<Neville Longbottom!>> chiamò la Cooman.
Neville sospirò ed entrò dopo aver ricevuto pacche di incoraggiamento dai compagni.
<<Allora?>> insistette Ron.
Harry le prese il viso tra le mani e notò che stava tremando. <<Cosa è successo?>>
Kathleen non rispose.
Le parole della voce le martellavano in testa come fossero un tamburo.
Kathleen prese la borsa e scese le scale lentamente, reggendosi al corrimano. Era conciata peggio di Seamus.
<<Non oso immaginare Neville>> commentò Ron guardando la testa viola di Kathleen sparire. <<Deve essere davvero traumatico.>>
Kathleen raggiunse la sala comune Grifondoro senza sapere come. Disse la parola d'ordine ed entrò.
Hermione era china su un tavolo con in grembo Grattastichi, intenta a ripassare Difesa Contro le Arti Oscure.
<<Come è andata a te?>> chiese Seamus vedendola arrivare.
Kathleen non rispose, si buttò su un divanetto.
<<Andiamo, non siate così drammatici!>> esclamò Lavanda, offesa.
<<Non lo siamo è solo traumatico, tutto qui>> la rimbeccò Seamus. <<Spero che Difesa Contro le Arti Oscure sia più bello.>>
<<Ovvio che lo sarà!>> esclamò Hermione, alzando gli occhi dal libro. <<Il professor Lupin è molto dotato.>>
<<Perché la professoressa Cooman non lo è?>> fece Lavanda, come se presa in causa.
<<Non come il padre di Kathleen>> convenne Seamus.
Lavanda sbuffò di rabbia ed uscì dalla sala comune. Hermione alzò gli occhi al cielo e tornò al suo ripasso.
<<Devo dirti una cosa>> le sussurrò Kathleen. <<Possiamo salire un'attimo di sopra?>>
<<È veloce? Vorrei finire il capitolo sui lupi mannari.>>
Kathleen ci pensò su. Doveva dirglielo? E se poi le avesse detto che non era vero e che non dovesse credere a queste cose? E se Hermione avesse ragione? Ma tornava tutto.
<<Cercherò di esserlo.>>
Hermione prese Grattastichi in braccio e salì le scale fino alla loro stanza. Il gatto balzò sul letto della padrona e facendo le fusa si aggomitelò e si addormentò.
<<Durate l'esame ho sentito una voce.>>
Hermione incrociò le braccia sotto il seno.
<<Ha detto che: questa notte il servo, che è stato in catene per dodici anni, e il padrone si rincontreranno e lui rinascerà per opera sua.>>
Hermione la guardava confusa.
<<Ho visto di nuovo quel simbolo e sono certa che il servo sia Codaliscia e il padrone questo lui.>>
<<Kat, è una sfera di cristallo e tu non sei una Veggente>> disse Hermione.
<<Lo so!>> sbuffò lei. <<Ma come lo spieghi il fatto che sottolinea i dodici anni in catene?>>
Hermione non rispose.
<<Codaliscia è stato dodici anni ad Azkaban e non si sa per quale motivo sia evaso, dopo tutto questo tempo. Ma il motivo è questo: riportare in vita lui.>>
<<Chi è questo lui?>>
<<Non lo so, ricordi la conversazione? Voleva avere potere e cercava i suoi seguaci: i Mangiamorte>> rispose Kathleen. <<Ricordi l'incubo di gennaio? Ho sognato lui che cercava di uccidere James, Lily, Harry e me e poi Codaliscia che mi uccideva.>>
<<Non so, Kat>> sospirò Hermione. <<È tutto così surreale e insensato.>>
<<Mi credi? Non pensi sia pazza, giusto?>>
<<Non ti reputerei mai pazza, non dirlo nemmeno per scherzo!>> squittí Hermione. <<Perché non ne parli con gli altri? Così puoi ascoltare cosa ne pensano.>>
Kathleen annuì. Le due ritornarono in sala comune trovando Neville seduto sul divano con lo sguardo perso nel vuoto, pallido come la neve.
<<Nev?>> lo scosse Kathleen.
Neville la guardò e si buttò all'indietro. <<È stato orribile!>> gridò. <<Avevi ragione, Hermione, è un'impostora.>>
Hermione trattenne scarsamente un sorriso e si risedette al tavolo.
Kathleen si sedette di fianco a Neville che aveva appogiato la testa sulla sua spalla.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora