꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙾𝚄𝚁 • 𝚇𝚅𝙸꧂

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18 giugno 1996
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


<<Dài, Moony, solo una risposta!>>
<<È l'ultimo esame, Prongs!>>
<<Ti prego!>> supplicò Harry.
<<Ehi, non è giusto!>> esclamò Ron.
<<Infatti!>> concordò Neville.
<<Questa faccenda ti sta sfuggendo di mano>> lo riproverò Hermione. <<Non dovreste usare questa capacità per copiare agli esami.>>
<<Concordo pienamente>> disse Kathleen portandosi alla labbra il calice con il succo alla zucca.
<<Chi te lo dice che lo abbiamo già fatto?>> disse Harry.
<<All'esame di Astronomia, ieri sera, Kat aveva i capelli verde smeraldo e se non sbaglio è il colore che usa per te>> disse con disinvoltura Hermione.
Kathleen quasi sputò il succo alla zucca. Le bocche di Ron e Neville toccarono il tavolo.
<<Soltanto ieri!>> replicò Kathleen.
<<E dài, le date non le ricordo!>> si lamentò Harry.
<<Chi ti dice che le ricordo io?>> disse Kathleen.
<<Su questo Harry ha ragione>> disse Neville. <<Le sai a memoria.>>
<<Perché il mio metedo di studio è migliore del vostro>> disse Kathleen. <<Avete studiato le mappe che vi ho scritto?>>
<<Sì, ma non ricordo un tubo>> rispose Ron.
<<Complimenti>> commentò Kathleen.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂


Dopo colazione, salirono in sala comune a ripetere ancora una volta.
<<Concentrati! Quando è avuta la Rivolta dei goblin e perché?>>
<<Non lo so e non lo so.>>
<<Non fare così, non ti suggerirò>> affermò Kathleen esasperata, chiudendo con un colpo secco il libro.
<<Questa la so!>> esclamò Neville. <<Milletrecentocinquatatre, ma non so perché.>>
<<Ricorda anche il perché, forse lo chiede>> disse Kathleen.
Neville annuì e iniziò a sfogliare il libro. Kathleen guardò Harry che la stava ancora guardando. I capelli spettinati per via della tensione. Lo sguardo supplicevole. Gli occhi da cerbiatto, che stavano intenderendo Kathleen. Quei maledetti occhi colore dello smeraldo, la stavano portando a perdere la testa. Quanto li amava.
I capelli si tinsero come loro. Harry sorrise. Quel meraviglioso sorriso che le migliorava le giornate. Quanto avrebbe voluto baciarlo. Non poteva. Ammirarlo era l'unica cosa che potesse davvero fare.
«Se poi ti faccio sbagliare?»
«Non importa.»
«Ma prenderai un punteggio basso per colpa mia.»
«Non mi importa. Storia della Magia non mi servirà.»
«Tutto è importante nella vita, Harry.»
«Ho cose più importanti a cui pensare.»
«Sentiamo.»
«Diventare un Auror e sopravvivere anche quest'anno.»
Kathleen gli lanciò uno sguardo di rimprovero.
«Non fare lo scemo.»
«È un sí?»
«Non voglio pentirmene.»
Harry le mostrò il suo più radioso sorriso. «Ti adoro!»
Kathleen sorrise di ramando. Non doveva avere pensieri su di lui, fino alla fine dell'esame, doveva concentrarsi e dare il meglio di sé.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂


Alle due in punto, raggiunsero la Sala Grande insieme a quelli del loro anno.
Harry prima di entrare abbracciò Kathleen da dietro, facendola sussultare dallo spavento. Appoggiò la testa sulla spalla di lei e le diede un bacio sul collo, proprio sulla cicatrice.
Quanto adorava quel profumo.
<<Ti adoro...>> le sussurrò in un orecchio.
Kathleen avvampò di più. I capelli si tinsero di verde smeraldo e rosa pastallo. Le guance rosse e la temperatura corporea salí di colpo, mozzandole il respiro.
Harry le diede un altro bacio sulla guancia ed entrò nella Sala Grande con un enorme sorriso sul volto e le guance rosate. Kathleen si risvegliò e allentandosi la cravatta entrò insieme ad Hermione che, scuotendo la testa, sorrise. Presero posto. Uno dietro l'altro. I lunghi quattro tavoli - come negli esami precedenti - erano spariti lasciando spazio a vari banchi singoli sparsi per tutta la Sala Grande. Dove c'era il tavolo dei professori, c'era la cattedra con due ispettori mandati dal Ministero: la professoressa Marchbanks e il professor Tofty.
<<Voltate i fogli>> disse la professoressa Marchbanks, dietro la cattedra. <<Potete cominciare.>> E voltò la grande clessidra.
La sabbia iniziò a scorrere. Kathleen si sistemò sulla sedia e lesse la prima domanda. Parla delle varie rivolte dei giganti e del perché si sono esiliati dal Mondo dei Maghi.
«Prima Rivola dei Giganti milleduecento...»
Harry scrisse.
«Hai cambiato le parole?»
«Sí.»
«Questa l'ha detta Neville prima.»
Harry ricordò le parole di Neville e le riportò sulla pergamena.
«Fu accusata di tradimento e Stregoneria dai Babbani.»
«E avevano ragione?»
«Sí. Il Ministero le distrusse la bacchetta, per aver usato la magia davanti a un Babbano, lo stesso che aveva denunciato la Stregoneria e il tradimento nei suoi confronti.»
«Un pó stupido da una strega maggiorenne, non credi?»
«Lei lo amava e credeva che, dicendo che fosse una strega, l'avrebbe amata lo stesso, forse anche di più. Ma, non fu così. L'amore ci spinge a fare pazzie.»
Kathleen sospirò e riguardò il foglio.
Harry fece lo stesso ripensando all'ultima frase che gli aveva detto.
Aveva ragione. Gli tornò in mente quando picchiò Marcus, solo perché l'aveva fatta stare male. Teneva così tanto a lei da spingersi a fare quello che aveva fatto e lo avrebbe rifatto altre miliardi di volte, se sarebbe stato necessario. Avrebbe fatto di tutto per lei. Pur di vederla felice.
In quel momento era l'amore che Kathleen provava per Harry a spingerla a infrangere le regole, andare contro Hermione. Era più forte di lei, proprio non ci riusciva.
Si portò una mano sul collo dove Harry le aveva lasciato il bacio. Sorrise. I capelli verde smeraldo, rosa pastello e un pó di violetto. Guardò la clessidra, mancava poco tempo, doveva sbrigarsi. Lesse la domanda. La lesse più volte. Un colpo di genio e rispose, dettandola anche ad Harry e così fece anche con le altre. Poi la cicatrice bruciò, vide Harry portarsi una mano su essa.
Il contatto si era interrotto...
Era di nuovo nel freddo e buio corridoio dell'Ufficio Misteri. Camminava veloce, a stento correva pur di raggiungere la sua meta. Come al solito la porta nera si aprí... era nella stanza circolare piena di porte...
Ne scelse una. Si aprí. La stanza era grande come una cattedrale, piena di scaffali luccicanti... Sentiva il cuore battergli forte... quella volta ce l'avrebbe fatta. Camminò tra gli scaffali, raggiunse la fila novantasette... Svoltò a sinistra tra gli scaffali, l'avrebbe presa... C'era una figura. Accasciata a terra, sulsuttava come ferita.
Dalla sua bocca uscì una voce gelida, fredda. <<Prendila... prendila per me... io non posso toccarla... tu sí...>>
La sagoma scosse la testa. I bei capelli rossi si mossero sulle spalle.
Vide alzarsi un braccio bianco, lunghe dita erano strette a una bacchetta.
<<Crucio!>>
La donna urlò. Si contorceva a terra cercando di scappare, invano.
<<Lord Voldemort sta aspettando...>>
Le urla cessarono, abbassò la bacchetta. La donna si raddrizzò. Il volto pieno di sangue. Lo guardò, senza timore.
<<Non lo farò>> mormorò Lily.
<<Certo che lo farai>> disse la voce fredda. <<Prenderai la sfera per me e me la darai.>>
<<Uccidimi piuttosto!>>
<<Lo farò, Sanguemarcio, nessuno sentirà le tue urla...>>
Elevò di nuovo la bacchetta...
Harry cadde dal banco e si contorse, urlando. La cicatrice in fiamme, rossa più che mai. Kathleen scattò in piedi e si avvicinò a lui.
<<Harry! Harry!>>
Kathleen gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardala negli occhi.
<<Voldemort... mamma...>> ansimò Harry.
Kathleen sbiancò.
I due professori si avvicinarono a loro. Il professor Tofty prese Harry gentilmente e lo portò di fuori.
<<Vada a finire il test, signorina, manca poco.>>
Kathleen andò a sedersi. I capelli viola e rosso cremesi. Fissò il foglio. Guardò la clessidra. Non riusciva a concentrarsi. Se Harry aveva davvero visto Lily venire torturata da Voldemort, non poteva perdere tempo. Doveva avvertire qualcuno. Forse Harry l'aveva già fatto.
Ma avvertire chi? Silente non c'era, la McGranit, dopo aver difeso Hagrid, era al San Mungo e Hagrid era scappato con Zanna. Non c'era nessun altro dell'Ordine, tranne...
La campanella suonò. Kathleen scattò in piedi e corse fuori dalla Sala Grande. Si guardò intorno e salí le scale di corsa. Doveva trovare Harry. Arrivò al terzo piano in un baleno con il fiato corto. Corse lungo un corridoio e svoltò l'angolo scontrandosi contro qualcuno. Riconobbe subito il suo profumo.
<<Harry!>> esclamò facendosi indietro.
<<Dobbiamo uscire di qui! Dobbiamo andare a Londra, adesso!>> Le prese la mano e percorse qualche metro.
<<Dove andate?>> chiese la voce di Ron correndo verso di loro.
<<A Londra!>> rispose Harry continuando a camminare.
<<A Londra?>> chiese Neville. <<Cosa devi fare a Londra?>>
Harry si bloccò di colpo, Kathleen quasi gli cadde addosso.
<<Venite!>> disse Harry sbrigativo.
Guardò di aula in aula ed entrò in una vuota, Kathleen fu trascinata dentro. Quando anche Hermione, Ron e Neville furono dentro, Harry chiuse la porta.
<<Dobbiamo andare a Londra. Voldemort ha catturato mia madre e... la sta torturando...>>
<<Cosa?>>
<<Come fai a sape...>>
<<Lo appena visto. Mi sono addormentato all'esame>> disse Harry.
<<Ma... ma... dove? Come?>> domandò Hermione pallidissima.
<<Non lo so. Però so esattamente dove si trova. All'Ufficio Misteri. C'è una stanza piena di scaffali... sfere di cristallo... sono alla fila novantasette... sta cercando di contringerla a prendere qualcosa da lì dentro... se non ci muoviamo lui... lui...>>
<<Siediti, per favore>> disse Kathleen. I capelli viola scuro e rosso cremesi. Harry scosse la testa.
<<Stai tremando, prima di fare qualunque cosa, devi calmarti. Per favore, siediti.>>
Harry accosentí a sedersi su un banco.
Kathleen si mise di fianco a lui e gli strinse di più la mano.
<<Ne sei davvero sicuro?>> chiese Hermione.
Harry alzò la testa di scatto.
<<Lo visto Hermione, certo che ne sono sicuro!>> replicò. <<È stato come tuo padre, Ron. Se non ci muoviamo...>>
<<E come arriviamo a Londra?>> domandò Neville. <<Non abbiamo scope, non sappiamo smateriallizzarci e non possiamo usare i camini altrimenti lei lo viene a sapere.>>
<<Tutti tranne il suo>> disse Kathleen. <<Possiamo usare il suo.>>
Harry saltò giù dal banco e corse verso la porta.
<<Harry, aspetta!>> lo richiamò Hermione.
<<Cosa?>>
<<Pensaci... Come ha fatto Voldemort ad entrare al Ministero se sono le cinque del pomeriggio e a quest'ora è pieno di dipendenti? E non pensi che se tua madre è sparita all'improvviso tuo padre, Sirius e i genitori di Kat, non la stessero già cercando insieme all'Ordine?>>
<<Se loro sanno, dobbiamo aiutarli, non lascerò mia madre morire senza che io faccia nulla!>> Il tono di voce era diventato alto.
<<E se Voldemort volesse farti credere che sta facendo quello che hai detto?>> insistette Hermione. <<È come hai detto tu: ti sei addormentato all'esame. E se fosse solo un sogno?>>
<<Non era un sogno!>> urlò Harry. <<Ve lo detto è la stessa cosa che è successa con il padre di Ron! Kat, tu lo hai visto? Hai visto quello che ho visto io, vero?>>
<<Questa volta no>> disse Kathleen. <<Non stavo dormendo.>>
<<La cicatrice ti ha bruciato, però, ti ho sentita!>>
<<Perché si è interrotto il collegamento.>>
<<Dobbiamo controllare se è davvero così, capisci?>> disse Hermione. <<Non possiamo scaraventarci a Londra come se nulla fosse!>>
<<Voldemort la sta torturando! ORA!>>
La porta si aprí. La testa di Ginny spuntò seguita da quella di Luna.
<<Coppietta felice uno, state di nuovo litigando?>> disse Ginny entrando nella stanza, seguita da Luna. <<Si sentivano le soave urla di Harry dal corridoio.>>
<<Non stiamo litigando>> disse Harry passandosi una mano tra i capelli.
<<Potete aiutarci!>> esclamò Kathleen.
<<Dipende da cosa, però, devo vedere Andrew.>>
Ron fece una smorfia.
<<Ci serve un diversivo per entrare nell'ufficio della Umbrige. Dobbiamo usare il camino per chiamare a casa, è importante>> spiegò Kathleen.
<<Non dobbiamo chiamare a casa, Kathleen!>> ringhiò Harry. <<Dobbiamo usare il camino per andare al Ministero!>>
<<Primo: non usare quel tono con me!>> affermò facendo un passo verso di lui, con un dito puntato contro, i capelli un po' rossi. <<Secondo: Hermione potrebbe aver ragione e dobbiamo controllare. Terzo: ci serve un diversivo, mentre noi entriamo nell'ufficio del rospo rosa. Avete delle idee? Ci servono alla svelta.>>
<<Io e Ron possiamo distrarre la Umbrige>> propose Neville. <<Le possiamo dire che Peeves sta distruggendo il Dipartimento di Trasfigurazioni, che è a chilometri dal suo ufficio.>>
<<Chi pensa agli studenti e alla Squadra di Inquisizione?>>
<<Io e Luna>> disse Ginny. <<Ci mettiamo ai due capi del corridoio e diciamo che non si può passare perché c'è stata una fuga di Gas Strozzante. Fred e George avevano anche pensato di farlo, è più che credibile.>>
Kathleen guardò Hermione. Il fatto che non replicasse le faceva paura. La situazione era davvero grave.
<<Tutto fantastico, ora possiamo andare?>> disse Harry.
<<Così? Vai a prendere il Mantello>> disse Hermione. <<Hai qualcosa di affilato?>>
<<Qualcosa di affiliato? A cosa mi serve?>>
<<Non credo che un semplice incantesimo possa aprire la porta dell'ufficio di Dolores Umbrige>> disse Hermione.
<<Non ha tutti i torti>> disse Kathleen. <<È arrivato il momento di usare il regalo di Sirius.>>
<<Il coltellino!>>
<<Ci sei arrivato.>>
<<Senza di te è perso>> commentò Ginny.
Kathleen fece un piccolo sorriso.
<<Muoviamoci!>> ordinò Harry, afferrando la maniglia della porta. La spalancò e corse per i corridoi verso la sala comune Grifondoro.
Il gruppo si divise: Ron e Neville andarono a cercare la Umbrige, Ginny e Luna si misero ai lati del corridoio e fermarono gli studenti. Kathleen ed Hermione aspettarono Harry fuori al quadro.
I capelli di Kathleen erano violetto, rosso cremesi e verde smeraldo.
<<Spero davvero che sia solo un sogno>> disse Kathleen.
<<Anche io>> ammise Hermione.
<<E se poi ha ragione e Voldemort la stesse davvero torturando per avere una di quelle sfere?>> Kathleen spalancò gli occhi.
E se fosse una di quelle sfere l'arma segreta che Voldemort stava cercando? Se era davvero così si spiegava cosa ci faceva il signor Weasley di notte al Ministero. Faceva la guardia a una di esse. Ma perché voleva una sfera? Tra tanti oggetti, perché proprio una sfera di cristallo?
Il quadro si aprí. Harry ne uscì con il Mantello e il coltellino tra le mani.
Kathleen non ebbe il tempo di pensare a niente che era già sotto il Mantello con Harry ed Hermione, correndo verso l'ufficio della Umbrige.
<<Prima di andare, controlla, ti prego>> disse Hermione disperata, mentre Harry infilava il coltellino nella serattura.
<<Tanto non mi rispoderà nessuno>> disse Harry.
La serratura scattò e spalancò la porta. Entrò nell'ufficio, vuoto e rosa.
Si avvicinò al camino si inginocchiò, prese un pugno di metro polvere e parlò: <<Numero dodici di Grimmauld Place!>>
Si accese un verde e accecante fuoco e la testa di Harry scomparve. Hermione era sulla porta, Kathleen in piedi di fianco ad Harry.
<<Papà!>> chiamò.
Nessuna risposta.
<<Mamma!>>
Niente.
<<Sirius!>>
Nulla.
<<Remus! Dora!>>
Ancora nulla.
<<Kreacher!>>
Silenzio totale.
Harry uscì dal fuoco che si spense.
<<Non c'è nessuno a casa>> disse. <<Prendiamo un pó di metropolvere e andiamo a Londra>>
<<Harry, devo dirti una cosa>> disse Kathleen.
<<Non può aspettare?>>
<<No, riguarda Voldemort e i tuoi sogni.>>
<<Non puoi dirmelo dopo? Dobbiamo andare a Londra!>>
<<So che dobbiamo andare a Londra, Harry, questo è importate!>> disse Kathleen. <<Quella stanza, all'Ufficio Misteri, so perché la sogni... Quelle sfere che hai visto, che ho visto anche io, una di quelle è...>>
Passi. Kathleen sentí dei passi.
I capelli si tinsero di viola. Kathleen strappò il coltellino dalle mani di Harry e se lo mise in tasca. Nascose il Mantello dell'Invisibilità sotto alla poltrona rosa più vicina.
<<Bene, bene, bene...>> cantilenò la Umbrige. <<Vi ho beccati sul fatto! Prendetegli le bacchette!>>
Malfoy si avvicinò e gli strappò le bacchette dalle mani.
<<Volete causare altri problemi ai vostri genitori? Vuole far licenziare anche sua madre, Mezzoibrido?>>
Malfoy rise. I capelli di Kathleen si tinsero di rosso e di nero. Odiava quella donna più di chiunque altro.
<<Ditemi subito cosa state cercando di fare!>> ordinò la Umbrige.
Nessuno dei tre rispose. La Umbrige alzò la bacchetta verso Kathleen. Harry si piazzò davanti a lei.
<<No!>>
Pansy Parkiston fermò Hermione per le braccia, appiattendola alla parete rosa.
<<Dimmi cosa stavate facendo e non le succederà nulla>> disse la Umbrige ancora con la bacchetta puntata contro di lei.
«Allontanati.»
«Nemmeno per sogno!»
«Non devi farti male per me!»
«Nemmeno tu, diamine!»
<<Allora?>> disse la Umbrige con un acuto. <<La tua risposta!>>
«Allontanati e non rispondere.»
Harry rimase dov'era, senza però dire una parola. Kathleen sospirò.
Passi. Di nuovo passi. Erano molti. Riconobbe quelli di Neville.
«Li hanno presi. Tutti.»
<<Toglimi le mani di dosso, Nott!>> esclamò la voce di Ron.
Entrò qualche secondo dopo tenuto fermo da Theodore Nott. Insieme a lui c'era Neville, tenuto per il collo da Goyle. A seguire altri due Serpeverde che tenevano Ginny e Luna.
<<Bene!>> esclamò la Umbrige. <<Deduco che la Mezzoibrodo non sia più una sua complice, ma che sia le sue braccia e che loro siano i vostri complici.>>
<<La sua intelligenza mi spaventa, professoressa>> commentò Kathleen.
<<Come ad esempio: è stata così intelligente da puntarmi una bacchetta mentre io sono disamarta. Assolutamente geniale, mi complimento.>>
<<Ha voglia di scherzare?>>
<<Io non scherzo mai, odio gli scherzi.>>
«La smetti di provocarla? Ti farà male sul serio.»
«Non sto facendo nulla di male.»
<<Visto che ha tanta voglia di parlare, signorina, gradisce dirmi cosa cercavate di fare?>>
«Cosa le dici?»
<<Volevamo prendere la Firebolt di Harry.>>
La Umbrige rise. <<Non menti. Sa molto bene che si trova con le altre scope giù al campo.>>
<<Io non dico bugie, non posso farlo, ricorda?>> Kathleen alzò la mano sinistra e mostrò le cicatrici. <<Pensavamo che l'avesse portata qui, per tenerla al sicuro da Harry, in caso volesse prenderla, ma ci sbagliavamo.>>
Il braccio della Umbrige si abbassò un pochino. Harry strinse la mano di Kathleen.
<<Perché non chiama il professor Piton?>> chiese Kathleen. <<Quando mi ha interrogata durante la punizione, in quel té, scommetto la mia vita, che ci fosse almeno una goccia di Veritàserium. Lo riconosciuto dall'odore, uno dei pregi di essere la figlia di un lupo mannaro.>>
<<Molto bene!>> esclamò la Umbrige, rossa in viso di rabbia. <<Draco, và a chiamarlo!>>
Draco Malfoy appoggiò le bacchette di Harry, Kathleen ed Hermione sul tavolo ed uscì di corsa.
«Non ho pensato a Piton!»
«Se gli facciamo capire che Lily è in pericolo ci aiuterà.»
«Buon per lui se lo fa!»

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora