꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝚂𝙸𝚇 • 𝚇𝚇꧂

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2 maggio 1998
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


C'era calma, pace.
I Mangiamorte si erano ritirati.
Tutti erano riuniti in Sala Grande, o meglio, in quello che ne rimaneva. Alcuni stringevano amici o familiari mentre altri li piangevano.
Quando coprirono il corpo di Ted con un lenzuolo bianco, Kathleen sentí un coltello infliggerle il cuore. Distolse lo sguardo ma quello che vide fu altri corpi privi di vita. Guardò Marcus. Troppo giovane. Alcuni ragazzi e ragazze più grandi e più piccoli di lei. Vide Lavanda stesa sul pavimento, Parati e Padma la piangevano. Aveva una ferita al petto. Profonda, piena di sangue. Un morso. Greyback le aveva dato un morso letale. Passò in rassegna gli altri corpi. Quello di Moody era poco più in là. Il bastone posato di fianco a lui, la gamba di legno storta. L'occhio robotico chiuso in un pugno.
Smise di guardarsi intorno e affondò il viso nel petto di Harry piangendo in silenzio. Si sentiva in colpa. Se non avesse tolto lo scudo... Tutta colpa sua.
La vita era stata risucchiata da Marcus troppo presto, così anche per Lavanda e tutti quei ragazzi e ragazze posati sul pavimento. La vita di Moody e di suo nonno portata via molto tempo prima.
Tutto per colpa sua.
Non avrebbe più permesso a nessuno di morire. Non avrebbe permesso ad Harry di lasciarla. Non adesso che potevano finalmente vivere insieme, avere quello che desideravano.
«Amore...»
La voce di Harry le inondò la mente. Alzò la testa e tirò su col naso.
«Odio vederti piangere. Non addossarti la colpa. Hai fatto quello che potevi.»
«Potevo fare di più.»
«Potevamo fare di più.»
«Tu non centri nulla. Sono io che ho tolto lo scudo e permesso ai Mangiamorte di entrare e ucciderli.»
«Ti stava facendo del male, hai dovuto toglierlo.»
«Se avessi saputo che non sarei morta, non l'avrei mai tolto.»
«Ma ti avrebbe fatto lo stesso del male e io non potevo permetterlo.»
«Ti amo, Harry.»
«Ti amo, Kathleen.»
Posò la fronte contro quella di lei e chiuse gli occhi. Era lì. Era reale. Non sarebbe più andata via. Potevano vivere la loro vita insieme. Harry le diede un piccolo bacio sulle labbra e poi tornò ad abbracciarla, tenendola stretta a sé.
«Dove sono andati i Mangiamorte?»
«Li ha chiamati... Ci ha dato del tempo per salutare quelli che non ce l'hanno fatta...»
«Non vedo l'ora di uccidere Bellatrix.»
Harry sentí la tristezza di Kathleen trasformarsi in rabbia. «È stata lei, vero?»
«Sí. Mi ha guardata negli occhi, ha sorriso e poi lo ha colpito davanti a me, a mia nonna, e ai miei genitori. Stava per colpire anche mia madre ma mi sono messa in mezzo.»
«Dio... è una stronza.»
«La ucciderò, fosse l'ultima cosa che faccio.»
«Non voglio perderti per davvero hai finito le vita extra.»
«Scemo.»
Harry le baciò una tempia.
«Amore...»
«Dimmi, piccola stella.»
«Non lasciarmi mai.»
«Non posso vivere senza di te, lo sai.»
«Nemmeno io. Pensavo fossi di nuovo sulla Torre d'Astronomia.»
«Stavo per andarci. Ti sei svegliata e mi hai salvato di nuovo la vita.»
«Mi credi se ti dicessi che ho visto la parte di me cattiva morire e che ho parlato con la me buona? Mi credi se ti dicessi che ho visto e ho parlato con Silente, mio nonno e Regulus?»
«Sì.»
«Perché mi credi?»
«Perché non mi mentiresti mai. Lo sento che stai dicendo la verità. Ti percepisco.»
«Cosa senti?»
«Dolore, rabbia, senso di colpa, tristezza, paura e, un pochino, di felicità.»
«Perché sono con te.»
«Ti amo alla follia.»
«Io da impazzire.»
«Uh, siamo pazzi l'uno dell'altra, amore mio.»
«L'avresti mai detto, sette anni fa che ci saremmo messi insieme?»
«Ho sempre avuto un debole per te, piccola stella. Sei bellissima. Meravigliosa.»
«Ti amo tantissimo.»
«Amo questo lato di te. Mostrarlo più spesso.»
«Scemo.»
Harry le baciò la clavicola. Kathleen tirò un sospiro e guardò il pavimento. Era seduta insieme ad Harry su una panca addossata al muro. Più guardava la Sala Grande più si sentiva soffocare. Era simile al suo ultimo sogno. Guardò Neville e Luna cercare di aiutare i sopravvissuti, dandogli qualche coperta o porgendogli un bicchiere d'acqua. Erano poche le risorse in quel momento. James e Lily erano di fianco a loro, stretti l'uno all'altra come lo erano loro. Lily aveva la testa posata sulla spalla di James che la stringeva con un braccio intorno alla schiena e le accarezzava i lunghi capelli rossi con l'altra mano. Remus e Nymphadora erano dall'altro lato. Lei stretta a lui con la testa nascosta nel suo petto mentre le accarezzava la schiena dandole ogni tanto dei baci tra i capelli. Sirius era stretto ad Andromeda che aveva smesso di piangere e fissava il vuoto. Kathleen sentì una morsa allo stomaco. Chiuse il contatto e si alzò. Harry la guardò. Si alzò anche lui. James e Lily si voltarono verso di loro. Kathleen declutì e si avvicinò a sua nonna. Si inginocchiò di fronte a lei e la guardò negli occhi. Grigi, simili a quelli di Sirius. Simili a quelli di Regulus. L'abbracciò e posò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Harry si portò una mano tra i capelli e si risedette. Kathleen si staccò e la guardò di nuovo prendendole le mani.
Non l'aveva mai vista così. Capelli spettinati e fuori posto, lineamenti indeboliti. Una parte di Andromeda era morta insieme a Ted.
Kathleen volle dirle tutto ma non ci riuscì. Fece un lungo sospiro e trovò finalmente la voce.
<<Ti prometto che la ucciderò.>> La voce bassa ma decisa. <<Non merita di finire ad Azkaban. Merita di morire e io la ucciderò.>>
<<Non deve farti del male...>> mormorò Andromeda.
<<Sarò io a fare del male a lei. Devo pareggiare i conti.>>
Andromeda le mise le mani sulle guance e la guardò.
<<Lo visto>> mormorò Kathleen. <<Quando ero incosciente, lo visto. Abbiamo parlato... Mi ha detto di dirti che ti ama tanto... Gli ho promesso che non ti avrei lasciata da sola...>>
Kathleen vide le lacrime bagnare di nuovo le guance di Andromeda. Si voltò verso i suoi genitori che la stavano guardando.
<<Ha detto che è orgoglioso della donna che sei diventata...>> disse a sua madre. Guardò suo padre. <<Mi ha detto di dirti che sei l'uomo perfetto per lei...>>
Remus abbassò la testa e guardò il pavimento.
<<Mi teneva per mano...>> Si voltò di nuovo verso Andromeda. <<Mi ha guardato negli occhi... Volevo portarlo con me...>> Kathleen si asciugò le lacrime e guardò Sirius. <<C'era anche Regulus... Abbiamo parlato, tutti e tre, sotto una quercia mentre guardavamo le stelle... Gli manchi tanto... Anche tu, nonna, gli manchi tanto...>>
Kathleen guardò le loro espressioni incredule. Era ovvio che non le credevano.
<<Le stelle nascondono i segreti dell'universo. Bisogna imparare a leggerle.>>
Gli occhi di Sirius si spalancarono per la sorpresa.
<<Regulus mi ha detto di dirtelo>> disse Kathleen. <<Li ho visti per davvero. C'era anche Silente... Mi sono data dei pizzicotti, mi sono fatta male...>> Alzò la manica della felpa grigia ma la pelle era intatta. Controllò anche l'altro polso. Neanche lì c'era nulla. Ricontrollò. Si pizzicó la pelle molto forte e si fece male. Era reale. Tolse la mano e guardò il livido formarsi.
<<Io... era vero... era reale...>>
<<Lo so>> disse Sirius.
Kathleen alzò la testa e lo guardò.
<<Sono stato io a dire a Regulus quella frase, quando aveva sette anni. Solo lui ne era a conoscenza.>>
Le spalle di Kathleen si afflosciarono. Quella era la più grande certezza che avesse mai provato. Quello che aveva visto e sentito era accaduto davvero. Non capiva come, ma, le andava bene così.
<<Te lo giuro, volevo portare anche lui con me...>>
<<Va bene così>> disse Sirius, comprensivo. <<È sempre qui con me.>> Si toccò il petto con l'indice, dove c'era il cuore. <<Tutti e due.>>
Kathleen lo guardò e annuì un pochino. Guardò di nuovo sua nonna che le fece un piccolo sorriso e le accarezzó la guancia.
Harry la guardò tutto il tempo. I movimenti del corpo lenti e deboli. Le spalle rigidi e poi rilassate. Lo sguardo pieno di dolore. Kathleen non lo meritava. Distolse lo sguardo e prese la fialetta con i ricordi di Piton all'interno. Studiò il contenuto né liquido né gassoso e ripensò alla sua morte. Voldemort aveva ordinato a Nagini di ucciderlo perché Piton era il nuovo padrone della Bacchetta di Sambuco. Avevano solo un'ora di tempo. Poi, Voldemort sarebbe ritornato e lo avrebbe ucciso. Riposò la fialetta in tasca e si alzò. I suoi genitori lo guardarono. Harry si avvicinò a loro e li guardò.
<<Voldemort ha ucciso Piton.>>
Le espressioni dei due cambiarono. Sorpresa e incredulità.
<<Mi ha dato i suoi ricordi. Voleva che io li vedessi.>> Guardò suo padre. <<Lo farò.>>
James lo guardò per un momento poi annuì.
<<Per favore, rimanete qui.>>
<<Si stanno invertendo i ruoli>> disse James.
Harry scosse la testa. <<Restate vicino a Kathleen. Cerco di essere veloce.>>
<<Va bene>> disse Lily. <<Fai attenzione, tesoro.>>
Harry annuì e le diede una bacio tra i capelli. Lily gli sorrise e gli accarezzó la guancia. Guardò suo padre che gli fece un cenno del capo e si allontanò.
Hermione e Ron si alzarono e gli andarono incontro. Kathleen li vide parlare sotto voce tra loro. Harry aveva qualcosa tra le mani.
«Che cos'è?»
Harry voltò la testa verso di lei. Anche Hermione e Ron la guardarono. Neville si avvicinò a loro. Chiese qualcosa, Ron rispose.
«Che cos'è?»
«Ricordi di Piton.»
«Come li hai avuti?»
«Me li ha dati prima di morire.»
«Che cosa?»
«Lo ha ucciso quando siamo andati a cercare il serpente. Piton era il nuovo padrone della Bacchetta di Sambuco perché aveva ucciso Silente.»
«Lui ha ucciso Piton per essere quello nuovo.»
«Sì. Sto andando nel vecchio ufficio di Silente.»
«Il Pensatoio.»
«Esatto.»
Hermione disse qualcosa ad Harry. Neville disse altro. Ron qualcos'altro ancora. Harry annuì ai tre. Guardò di nuovo Kathleen.
«Cerco di fare il più velocemente possibile, va bene? Neville rimarrà qui con te.»
«Va bene.»
«A dopo.»
Le cicatrici pizzicarono. Harry rimase per un momento a guardarla, poi andò via seguito da Ron ed Hermione.
Neville guardò la porta dove erano spariti e poi Kathleen. Lei strinse le labbra e guardò fuori dalla finestra. C'era la luna che brillava alta nel cielo.
Era tutto tranquillo. Fin troppo.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora