꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙸𝚅𝙴 • 𝙸𝚅꧂

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7 settembre 1996
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Con l'aiuto del Principe Mezzosangue, Harry era diventato il migliore in Pozioni. Lumacorno non perdeva mai l'occasione di complimentarsi con lui, dicendo che di rado aveva avuto un allievo così talentuoso. I quattro non erano contenti. Harry si offrí di condividere il libro con loro ma, le due ragazze rifiutarono mentre i due ragazzi si arresero perché facevano fatica a decifrare la caligrafia.
<<Ti farei una foto e la manderei a Lily>> disse Kathleen guardando Harry sdraito sul tappeto con la testa appoggiata alle sue gambe.
Era sabato sera e i cinque si stavano riposando in sala comune. Hermione, leggeva con Grattastinchi sul grembo, Ron stava scrivendo il suo tema sugli Incantesimi Non Verbali e Neville tagliuzzava le foglie di troppo della sua nuova pianta. Harry e Kathleen erano sul tappeto. Lei seduta con la schiena alla gambe di Neville e massaggiava i capelli spettinati di Harry.
<<Perché non lo fai?>> le chiese girando una pagina del libro.
<<Per prima cosa: la macchina fotografica è di sopra e non ho voglia di salire. Seconda cosa: non vorrei mai disturbare quella che sembra una lettura interessante.>>
<<Pigra>> commentò Neville con una risatina.
<<Ron non lo batte nessuno>> profilò Kathleen.
<<Ha ha ha>> fece Ron sarcastico.
Kathleen sorrise divertita.
<<Hermione, puoi controllare se ho scritto bene?>> chiese Ron sporgandosi verso di lei.
Hermione alzò gli occhi dal libro e si sporse leggermente verso Ron. Kathleen voltò il viso verso di loro. Erano seduti sul divano uno di fianco all'altra. Le gambe che si toccavano, così come le spalle. Ron aveva altro spazio di lato, Neville non ne occupava tanto, ma chissà perché aveva deciso di rimanere attaccato ad Hermione, la quale non sembrava essere dispiaciuta.
<<Cancella l'ultima parte, per il resto va bene>> disse Hermione. <<Ti conviene ricopiarlo da capo, non è presentabile.>>
<<D'accordo. Lo faccio dopo, però, non ho voglia adesso.>>
Ron si stiracchiò e posò le braccia sullo schienale del divano. Guardò il libro tra le mani di Hermione, poi alzò lo sguardo verso di lei e le guance si tinsero di rosa. Kathleen sentí il cuore di Ron accelerare. Non riuscì a non sorridere. Più li guardava e più pensava che formassero una bellissima coppia.
Harry chiuse il libro e guardò Kathleen dal basso. Il seno un pó più prosperoso, il profilo perfetto, le labbra curvate in un piccolo e innocente sorriso. Le guardò il collo, a esso ancora la collana che Sirius le aveva regalato il natale di qualche anno prima. La portava sempre con sé. Il ciondolo argentato a forma di cuore custodiva una foto di un enorme cane nero e una bambina sul suo dorso. Era il suo portafortuna, come il braccialetto con un'H forgiata sopra. Harry osservò anche la piccola cicatrice a forma di mezzaluna seminascosta dagli ormai capelli corti. La osservava, completava, l'ammirava. Perché sí, Harry ammirava Kathleen, come si ammira il quadro più bello al mondo. Come se fosse la cosa più bella al mondo. La bellezza fatta persona. Harry stava iniziando a vedere Kathleen in modo diverso e mai più avrebbe smesso. Non voleva smettere. Harry la guardò passarsi una mano tra i capelli verde smeraldo, caramello e un pó biondi.
Kathleen abbassò la testa e affondò negli occhi color dello smeraldo di Harry. Quanto amava quegli occhi. I più belli al mondo. Si trovò a passeggiare in un bosco completamente verde. Un verde così intenso da non far mostrare la fine.
Harry cadde in una cascata di cioccolato. Gli occhi di Kathleen erano di un marrone che ricordava il colore del cioccolato. Erano dolci, buoni e romantici. Ci si poteva persino perdere in quella cascata.
Nessuno dei due parlò. Ogni tipo di rumore era svanito. Una bolla invisibile si era creata intorno a loro.
Kathleen gli sorrise e passò di nuovo a massaggiargli i capelli. Harry chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalla calma, dal tocco di Kathleen. Era tutto così bello e perfetto.
<<Harry>> chiamò Kathleen.
Il cuore di Harry prese a battere veloce. Il suo nome era perfetto per le labbra di Kathleen.
Non solo il mio nome, pensò Harry.
<<Harry>> ripeté Kathleen.
<<Kathleen>> disse Harry.
<<Non hai un appuntamento, Potter?>> chiese lei.
<<Da quand'è che mi chiami per cognome?>> domandò Harry aprendo gli occhi.
<<Da quand'è che mi chiami con il mio nome intero?>>
<<Da questa estate, Kathleen>> rispose Harry con un ghigno.
Il cuore di Kathleen ebbe un sulsulto. Lo stomaco fece un giro mortale. Detto da lui il suo nome sembrava una melodia. Una canzone meravigliosa.
Kathleen mantenne il suo autocontrollo, se sarebbe arrossita sarebbe stato strano, non doveva arrossire se si trattava di Harry. Ma proprio perché era lui, il caldo si faceva sentire.
«Maledetto e bellissimo sorriso!»
Le pupille di Harry si allargarono, come il sorriso. Quanto avrebbe voluto prenderla, avvicinarla e baciarla fino a rimanere senza fiato. Sentire il sapore di cioccolato sulle sue labbra. Sentire il profumo delle rose su di lui. Vederla con i capelli del colore dei suoi occhi. Il colore più bello su di lei. Il colore che lo faceva impazzire.
«Anche il tuo sorriso è maledettamente bellissimo.»
Kathleen spalancò gli occhi e avvampò di colpo. Alzò lentamente la testa e fissò il camino.
Le cicatrice pizzicarono.
Kathleen poté finalmente maledirsi mentalmente.
Harry sorrise di più. Non capiva perché Kathleen si comportava in quel modo, ma gli piaceva e anche tanto.
<<Harry, farai tardi!>> esclamò Hermione.
<<Come?>> chiese lui, assorto, senza smettere di guardare Kathleen.
<<Devi sbrigati ad andare da Silente, farai tardi!>>
<<Oh, merda!>> esclamò Harry.
Si alzò e posò il libro nella sua cartella. Guardò l'orologio ed Hermione aveva ragione. Mancavano cinque minuti alle otto e doveva sbrigarsi se voleva arrivare puntale.
<<L'hai sentito, Kat? Ha detto una parolaccia>> profilò Ron.
<<Disse colui che ha dato del 'pezzo di merda' a un certo ragazzo>> disse Hermione.
<<Ti ha spinta, senza riguardo!>> esordí Ron. <<È un pezzo di merda, non si discute su questo.>>
<<Concordo con Ron>> disse Neville. <<Buona fortuna!>> gridò ad Harry, che era corso verso il ritratto.
<<Grazie!>> gridò lui di ramando correndo di fuori.
<<Hermione...>>
<<Sí, Kat?>>
<<Devo dirti una cosa...>>
I capelli verde smeraldo fecero capire ad Hermione, che sorrise. Chiuse il libro, prese la borsa e la seguì su nei dormitori.
<<Ehi, dove... fa nulla!>>
Ron guardò le scale dei dormitori femminili e poi sbuffò.
<<Cosa succede?>> gli chiese Neville.
<<A me? Niente>> rispose Ron. <<Secondo te perché sono andate di sopra? Non poteva dirlo qui?>>
<<Forse riguarda qualcosa che solo le femmine possono capire>> rispose Neville.
<<Dici?>>
Neville alzò le spalle.
<<Dovrebbero scrivere un manuale sul linguaggio femminile!>> esordí Ron. <<Proprio non le capisco!>>
<<Ciao, Ron>> disse Lavanda passando insieme a Parati, dirette verso il loro dormitorio.
<<Ciao>> disse in risposta lui.
Lavanda gli sorrise e andò via con la sua amica.
<<È così tanto difficile usare un linguaggio normale?>> si lamentò ancora Ron.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora