꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝚃𝙷𝚁𝙴𝙴 • 𝚇𝚅𝙸𝙸𝙸꧂

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24 giugno 1995
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Kathleen era accasciata a terra. Ron cercava di alzarla ma lei si dimenava, senza lasciarsi toccare.
<<Mi stai spaventando, Kat, cosa sta succedendo?>> chiese Ron preoccupato.
<<Voldemort...>>
<<Chi?>>
Ron guardò Hermione in ginocchio davanti alla sua migliore amica. Angoscia, paura e preoccupazione le solcavano il viso.
Ron non sapeva, nessuno degli spettatori, che curiosi si erano rivolti verso di loro, sapeva.
<<Fate spazio!>> ordinò la voce di Sirius.
Remus e Sirius procedevano a grandi falcate tre le persone seguiti da Nymphadora, James e Lily e da un Neville spaventato a morte.
Occhi rossi davanti agli occhi di Kathleen.
Remus si inginocchiò al posto di Ron e la guardò.
<<Cosa succede?>>
Codaliscia alzò la manica della camicia del braccio sinistro. Voldemort l'afferrò. Premette il lungo dito bianco sul tatuaggio che aveva sull'avambraccio. Un teschio, con una lingua a forma di serpente.
Il Marchio Nero.
Harry trattenne un urlo dalla fitta ricevuta alla testa. Kathleen si portò una mano alla cicatrice e urlò.
Un dolore lancinante, che le fece annebbiare la vista. Pensava davvero che il collo le si sarebbe spaccato in due.
Quelli, che non li stavano guardando,
si girarono verso di loro iniziando a mormorare curiosi.
<<Cosa le succede, Remus?>> disse Neville. <<Perché sta male?>>
Voldemort tolse il dito e il dolore alle cicatrici sparí. Kathleen riprese fiato.
<<Ha fatto il suo nome...>> disse Hermione.
<<Portiamola via di qui>> disse James.
Remus fu d'accordo e la prese in braccio. Kathleen si divincolò di nuovo. Nymphadora in piedi dietro di lui aveva i capelli viola e blu notte. Cosa stava succedendo a sua figlia?
Kathleen vide suo padre, inginocchiato davanti a lei guardarla spaventato. Aveva il fiato corto, respirava difficilmente. Nascose la testa nell'incavo del suo collo e riprese fiato.
<<Adesso!>> esclamò James.
Remus la strinse e prendendola in braccio, come faceva quando era piccola, la portò in un posto più appartato. Tutti si spostarono per farli passare, momorando e guardando curiosi la giovane metamorphomagus tra le braccia del lupo mannaro. Nymphadora li seguí subito. James strinse a sé Lily e la seguí.
<<Hai detto che ha fatto il suo nome, Hermione>> disse Sirius.
Annuì. <<Si è irrigidita... fissava davanti a sé, come se non fosse qui... come se stesse guardando altrove...>>
<<Altrove...>> ripeté Sirius. <<Ha detto altro?>>
Hermione si guardò intorno. Sirius capí e la condusse via dalle orecchie indiscrete. Ron e Neville lo seguirono in silenzio, lasciando Marcus impalato lì, senza una spiegazione.
<<Ha detto... ha detto che Cedric... che Cedric è morto...>>
Gli occhi di Sirius si tilatarono.
<<Ha fatto anche il nome di Codaliscia... di Harry...>>
Un qualcosa si accese dentro Sirius. Harry era in pericolo.
<<James!>> chiamò a gran voce.
L'uomo si fermò e così fece anche sua moglie. Si girarono verso Sirius ma la loro attenzione fu catturata da un nuovo da gemito da parte di Kathleen.
Vedeva persone con delle maschere e la cicatrice aveva ricominciato a bruciare.
<<Fallo smettere! Ti prego! Fallo smettere!>> urlò Kathleen dimenandosi.
Cadde a terra e si contorse sull'erba del prato. Nelle orecchie un sibillo lontano, il dolore sempre più forte.
<<Ti prego...>>
Il dolore la portò a piangere. Odiava farlo. Lei non piangeva mai.
Remus e Nymphadora si accucciarono di fianco a lei.
<<Cosa le sta succedendo?>> domandò Nymphadora spaventata a morte.
Gli occhi lucidi e le mani tremanti.
<<Non lo so...>> mormorò Remus.
Vedere sua figlia piangere dal dolore era uno strazio. Avrebbe fatto di tutto per essere lui a soffrire.
<<I Mangiamorte...>> ansimò Kathleen. <<Li ha chiamati... Harry... Harry...>>
Lily corse verso di lei. <<Cosa succede ad Harry?>>
<<Harry...>> Kathleen declutí della saliva e guardò Lily negli occhi. <<Voldemort... pericolo...>>
Lily sbiancò.
<<Lo vedi, non è così?>> disse Sirius accasciandosi di fianco a Lily.
Kathleen annuì.
<<Dicci cosa sta succedendo. Dove si trovano?>>
<<Cimitero...>> rispose Kathleen.
<<Riconosci il luogo?>>
Kathleen scosse la testa. Fece una smorfia di dolore. La voce di Voldemort le inondò le orecchie.
<<... Sua madre lasciò su di lui la sua protezione. Voleva sacrificarsi per il suo unico e amorevole figlio. Magia antica, oltre ogni mia previsione... Non potevo toccarlo. Aveva creato uno scudo per proteggerlo. Ma adesso, lei non è qui e io... posso toccarti!>>
Il dito bianco di Voldemort toccò la cicatrice di Harry. Lui urlò, Kathleen fece lo stesso. Si accasciò sull'erba e urlò fino alla sfinimento.
Lily si portò le mani davanti alla bocca mentre gli occhi le diventavano lucidi. La sua figlioccia soffriva e non poteva fare nulla per impedirlo.
Le urla di Kathleen fecero tappare le orecchie a Neville che cercava di non piangere anche se le guance erano rosse. Hermione nascose la testa nel petto di Ron che la strinse con un braccio e distolse lo sguardo da Kathleen. Si sentivano così impotenti.
James prese Lily e la strinse a sé.
La risata di Voldemort arrivò anche alle orecchie di Kathleen.
<<Ora che non c'è nessuno a proteggerti, combatteremo! Vedremo quanto tu sia davvero forte inconfronto a me. Miei cari viscidi amici, vi dimostrerò il mio potere uccidendolo, qui, ora, davanti a voi!>>
Kathleen lo sentí perfettamente.
Voldemort tolse il dito dalla cicatrice di Harry che respirò affannosamente. Il dolore alla testa era insopportabile.
Kathleen taque all'improvviso.
Silente si inginocchiò davanti a lei, che col fiato corto guardava l'erba. Alzò lo sguardo stanco e guardò gli occhi azzurri del Preside dietro gli occhiali a mezzaluna.
<<È tornato... Voldemort è tornato...>>
Silente scrutò Kathleen senza far capire se ne fosse spavento o meno.
<<Mi creda professore... Harry... sta duellando con lui...>>
<<Crucio!>>
Kathleen sentí la voce di Voldemort. Harry gemette dal dolore e si inchinò. Kathleen si raggomitolò e cercò di non urlare.
<<Vediamo se sei bravo come tuo padre, Harry Potter.>>
Gli occhi rossi di Voldemort si trasformarono in quelli azzurri di Silente.
<<Non interrompere il collegamento>> gli disse. <<È di vitale importanza che tu veda.>>
<<Imperio!>>
Gli occhi rossi, il cimitero, i Mangiamorte e la casa riapparvero.
Un gemito lasciò le labbra di Kathleen che si immobilizzò.
<<Kat?>> chiamò Nymphadora, disperata. <<Kathleen!>>
Andò per toccarle la spalla ma Silente la fermò.
<<Rispondimi, Harry Potter!>>
«Non farlo!»
Harry sentí la voce di Kathleen.
«Non farlo! Sei più forte di lui!»
«Non lo farò! Sono più forte di lui!»
Kathleen sentí la voce di Harry.
I capelli si tinsero di verde smeraldo.
<<MI RIFIUTO!>> gridò Harry a Voldemort.
Kathleen lo sentí chiaramente.
Voldemort andò per alzare la bacchetta ma Harry si nascose dietro una lapide.
<<Non stiamo giocando a nascondino, Harry Potter, vieni fuori!>> canticchiò Voldemort.
<<Kat...>> chiamò Harry.
Kathleen non rispose.
<<Harry...>> mormorò Kathleen.
Harry non rispose.
Ogni volta che Kathleen faceva il nome di Harry, Lily sulsuttava dallo spavento.
<<Pensa, Kathleen, pensa>> disse Silente.
«Harry» pensò Kathleen.
Harry sentí la sua voce. Proveniva dalla sua testa. Era un legame psichico. Potevano parlare solo tramite il pensiero. Dovevano concentrarsi.
«Kathleen» pensò Harry.
La voce di Harry le inondò le orecchie e sorrise.
«Ti sento.»
Harry fece un sorriso.
«Voldemort è tornato, Codaliscia ha ucciso Cedric. Avverti gli altri.»
«Ho visto tutto. Loro già sanno. Vieni via di lì, ti prego.»
«Vuole uccidermi, Kat.»
«Non lasciarglielo fare, ti prego.»
«Combatterò e tornerò da voi, da te.»
Kathleen sentí il cuore perdere un battito.
«Ti prego, Harry, torna qui, non sopporterei l'idea che lui ti facesse qualcosa... non posso vivere senza di te...»
Qualcosa dentro Harry si mosse. Il cuore gli mancò un battito.
«Fino alla fine...»
«Fino alla fine...» ripeté Kathleen.
Le cicatrice bruciarono contemporaneamente.
Entrambi chiamarono l'altro senza ottenere risposta.
Il collegamento si era interrotto.
Kathleen ritornò a respirare, come se fosse stata in apnea per ore e ore.
Guardò Silente davanti a lei.
Dietro di lui oltre ai suoi amici, a Sirius, c'era la professoressa McGranit.
Kathleen andò per alzarsi, ma le gambe le tremarono facendole perdere l'equilibrio. Remus la prese in tempo. La guardò negli occhi, senza dire nulla. Kathleen aveva il fiato corto e il cuore che le batteva all'impazzata. Nymphadora la guardava attentamente, una mano sul petto e il terrore negli occhi. Lasciò la presa e marciò lungo il sentiero venendo richiamata.
<<Aprite questo coso! Non lascerò che Harry muoia!>> I capelli verde smeraldo, viola, blu e rossi.
Qualcuno l'afferrò per le spalle. La cicatrice bruciò di nuovo, le gambe cedettero e si accasciò a terra.
<<Stai bene, ragazza?>> grugní Moody alle sue spalle.
Kathleen si irrigidí. L'occhio robotico la fissava insieme a quello normale.
Per un attimo vide un altro uomo ma non riconobbe chi fosse. Kathleen si spostò di colpo come scottata dal suo tocco.
<<Cosa ti prende? Ti si è fuso il cervello?>>
<<Caso mai il suo! Perché continua a fissarmi?>>
Moody la guardò. <<Ti trovo interessante, ragazza>> rispose con la sua voce roca.
L'occhio era di un'altra natura. Quello non era Moody.
<<Perché non dice la verità?>>
<<Di che verità stai parlando?>>
Kathleen andò per aprire bocca. Non sapeva a quale verità lei stessa si riferiva, ma una cosa la sapeva per certo, Moody stava mentendo, e se ne rese conto troppo tardi.
<<Non ti sto particolarmente simpatico, non è così?>>
<<Lei mente!>> esclamò Kathleen.
<<Cosa succede qui?>> disse la voce di Cornelius Fudge dietro di Moody.
<<Nulla, Ministro>> disse Moody, guardando Kathleen intensamente.
La cicatrice bruciò ancora e lei la coprí.
<<Io e la signorina stavamo parlando, è una tipa molto interessante. Molto più intelligente di quel che si crede.>>
<<Allora, vi prego, di continuare la vostra conversazione altrove, avete un bel po' di spettatori curiosi che vi stanno guardando>> disse Fudge.
Kathleen guardò le tribune. Tutti li guardavano, mormorando tra loro e indicando Kathleen.
<<Kathleen!>> disse Nymphadora.
Lei guardò sua madre avvicinarsi seguita da suo padre, il suo padrino, la sua madrina, Sirius, i tre amici e i due professori.
<<Devo entrare qui dentro!>> disse guardando il Ministro.
<<Prego?>>
<<Cedric Diggory è stato ucciso da un Mangiamorte!>> esclamò Kathleen. <<E se non entro anche Harry verrà ucciso, ma, da Voldemort!>>
Il viso di Fudge sbiancò.
<<Lei sa chi è, non è così? Ovvio, che lei lo sa! Tutti lo sanno! Ma lei ha stabilito una legge! Una legge che vieta a tutti coloro che sanno della sua esistenza, che sanno quello che ha fatto, di pronunciare il suo nome o qualsiasi cosa successa o inerente a lui, dico bene?>>
Fudge guardava Kathleen con gli occhi fuori dalle orbite.
<<Apra questo coso e mi faccia entrare, se non vuole che un ragazzo di quattordici anni muoia!>>
Un silenzio spaventoso cadde sul campo da Quidditch. Tutti fissavano Kathleen, dai capelli rossi come il fuoco che guardava Fudge. La cicatrice era rossa come i suoi capelli e ormai non badava più al dolore.
<<Non fai niente, tu?>> Kathleen si rivolse a James. <<È di tuo figlio che stiamo parlando. Lì non c'è Lily a dargli protezione come ha fatto tredici anni fa.>>
James guardava la figlioccia senza parole.
<<Ho capito come ha fatto a sconfiggerlo>> disse Kathleen. <<Gli hai dato la tua protezione senza volerlo>> continuò guardando Lily. <<Il fatto che volessi sacrificati, lo ha protetto, è magia antica, lui non se l'aspettava. Quella magia l'hai usata anche su di me...>>
Di nuovo silenzio. Kathleen stava iniziando ad odiare il silenzio.
<<Devo ripetermi?>>
<<Kat, andiamo in infermeria>> disse Nymphadora avvicinandosi.
Kathleen indietreggiò. Tremava sul posto, era sudata e il petto si abbassa e alzava velocemente. <<Non vado da nessuna parte senza Harry!>>
E proprio in quel momento qualcosa cadde dietro di lei. Si girò e vide Harry accasciato sul corpo privo di vita di Cedric.
<<Harry!>> esclamò Kathleen inginocchiandosi di fianco a lui.
Harry alzò la testa. Aveva gli occhi rossi, per via del pianto, qualche ferita sul volto e il braccio sanguinante. Si buttò tra le sue braccia e iniziò a piangere nel suo petto.
Lily si inginocchiò di fianco a lei e gli accarezzò i capelli. <<Sei ferito. Cosa ti ha fatto?>>
Un urlo si elevò dalle tribune. Persone iniziarono a scendere e a spintonarsi per farsi spazio e vedere cosa stesse succedendo.
<<È tornato!>> gridò Harry alzando la testa dal petto di Kathleen. <<Voldemort è tornato!>>
Mille ombre si raggrupparono intorno a loro.
<<Diggory è morto!>> disse qualcuno, facendo spargere la notizia.
<<Mi ha chiesto di riportarlo indietro...>> singhiozzò Harry. <<Voleva che riportarsi il suo corpo ai suoi genitori...>>
<<Silente i genitori di Diggory stanno venendo qui>> disse il Ministro. <<Ci sono troppe persone.>>
Silente si inginocchiò e guardò Harry.
<<Hai fatto un ottimo lavoro, ora lascialo.>>
Harry scosse la testa ripetutamente.
<<Tesoro, ascolta Silente, dobbiamo andare in infermeria>> disse Lily.
<<Silente, Amos Diggory sta correndo da questa parte...>> disse Fudge.
James si alzò e si piazzò davanti al signor Diggory.
<<Cosa succede, James?>> domandò guardando oltre la sua spalla. <<Ho sentito il nome di mio figlio, dov'è?>>
<<Via di qui!>> ordinò Remus autoritario. <<Non c'è nulla da vedere!>>
<<Lo spettacolo è finito, tornate tutti al castello!>> ordinò Sirius.
I due Auror presero le bacchette, per intimarli ad ubbiderli. La folla indietreggiò a ogni passo dei due Auror.
<<Professori, vi prego di scortare tutti gli studenti nelle rispettive sale comuni>> disse Silente.
I professori annuirono e richiamarono gli studenti.
<<Andate anche voi>> disse Remus ai tre. <<Staranno bene.>>
<<Non li lascio!>> ribatté Neville.
<<Non puoi fare molto.>>
<<Amos!>> chiamò James.
Amos si inginocchiò di fronte al figlio. Cedric aveva perso ogni colore, aveva gli occhi aperti ma spenti, immobile come una statua.
<<Il mio ragazzo!>> gridò Amos Diggory. <<Mio figlio!>>
Lily aveva una mano sulla bocca, piangendo in silenzio. James era dietro l'uomo e guardava la scena pallido. Aveva perso suo figlio ed era la cosa più straziante del mondo.
Amos Diggory iniziò a piangere sul petto di Cedric, la scena più dolorosa e orribile a cui Kathleen fu sottoposta.
Harry la strinse di più mentre, nascondendo la testa nel suo petto. Piangeva per la morte di Cedric. Piangeva perché vedeva l'uomo disperarsi sul corpo senza vita del figlio. Piangeva perché la vita era ingiusta. Piangeva perché aveva paura.
James si accasciò di fianco ad Amos e gli mise una mano sulla spalla.
<<Mi dispiace...>>
Amos Diggory continuò a disperarsi sul petto di suo figlio. <<Il mio ragazzo! Il mio ragazzo!>>
Qualcuno bruscamente prese Harry dalla braccia di Kathleen che smise di guardare il suo padrino.
<<Lo porto in infermiera>> sentí dire a Lily.
Lei annuì ma Kathleen si alzò di scatto con un giramento di testa.
<<NO!>> gridò. <<HARRY!>>
Harry si voltò nella sua direzione. La guardò. Moody guardò Kathleen e cambiò aspetto. Divenne più giovane, senza occhio metallico, senza gamba di legno, senza bastone. Divvene un'altra persona.
Kathleen lo riconobbe.
Barty Crouch Junior.
Prese Harry per la spalla e lo portò via.
<<NO! NO!>>
Kathleen corse in avanti ma Sirius la prese.
<<Kat, cosa succede?>>
<<Harry!>> strillò. <<Moody non è il vero Moody! Barty Crouch Junior ha usato la Pozione Polisucco per cambiare aspetto! È stato lui a mettere il nome di Harry nel Calice di Fuoco! Gli farà del male!>>
Sirius la guardava sconvolto.
<<Ti prego!>>
<<Sirius, ascolta quello che dice>> disse Silente.
Sirius la guardò. <<Harry è in pericolo!>>
James e Lily alzarono la testa. Kathleen iniziò a correre verso il castello. Sirius la seguí. Kathleen non aveva mai corso così velocemente. Inciampò e cadde, rotolando sul prato. Si rialzò subito aiutata da Sirius. Le gambe le facevano male. Un cervo si fermò davanti a lei. Si inchinò. Sirius l'aiuto a salire sul suo dorso e si trasformò in un enorme cane nero. Il cervo iniziò a correre verso il castello seguito dal cane. Arrivò davanti al portone. Kathleen scese. James e Sirius si ritrasformarono. Kathleen iniziò a correre per i corridoi verso l'ufficio di Moody. Ignorava il dolore alla cicatrice, il dolore alle gambe. La cosa più importante era salvare Harry. Prese la bacchetta. Con un calcio aprí la porta.
<<Stupeficium!>>
Moody volò dall'altra parte della stanza e andò a sbattere contro il muro. Kathleen abbassò la bacchetta mentre anche James e Sirius entravano nella stanza.
<<Stai bene?>> chiese Kathleen abbracciandolo. <<Ti ha fatto qualcosa?>>
Harry le prese il viso tra le mani e la guardò. Kathleen si ritrovò immersa in un mare di smeraldi.
A loro seguirono Remus, Nymphadora e Lily. Kathleen si passò una mano tra i capelli e riprese fiato.
<<Professore!>> esclamò Kathleen guardando Silente entrare nella stanza.
<<Ti credo, Kathleen>> disse Silente. <<Sono arrivato alla stessa conclusione poco fa. Il vero Alastor Moody non avrebbe preso Harry senza dirmi niente.>>
Kathleen si lasciò andare a un sospirò di sollievo.
<<Dov'è il vero Moody, allora?>> chiese Harry.
Qualcosa si mosse nel baule dietro Kathleen. I capelli divennero viola e sobalzò.
<<Fatti di lato, Kathleen, per favore>> disse Silente.
Kathleen obbedí avvicinandosi ai suoi genitori. Nymphadora strinse a sé Kathleen, mentre Remus, con la bacchetta puntata in avanti, si piazzò davanti alle due.
<<Va tutto bene... va tutto bene...>> mormorò Nymphadora accarezzando i capelli di Kathleen che si tinsero di rosa shocking, ma con ancora qualche sfumatura viola.
James portò Lily dietro di sé e alzò la bacchetta. Sirius fece segno ad Harry di allontanarsi e si avvicinò al padrino, anche lui con la bacchetta in alto. Silente prese una chiave e girò per sette volte. Questo si aprí e lui guardò dentro.
<<La risposta alla tua domanda, Harry>> disse Silente. <<Venite a vedere.>>
Harry e Kathleen si avvicinarono. Dentro al baule, con un enorme fondo, c'era un Malocchio Moody senza gamba e senza occhio.
<<Tutto bene, Alastor?>>
<<Mi dispiace, Albus.>>
<<Ti tireremo fuori di lì, Alastor, non temere.>>
<<So che lo farete.>>
Silente si allontanò mentre i due rimasero a guardalo curiosi.
<<Cosa c'è? Non avete mai visto un baule come questo?>>
Harry e Kathleen si guardarono e fecero un passo indietro.
<<Dobbiamo portarlo in infermeria>> disse Silente.
<<Ci penso io. Così ti decidi anche tu ad andarci>> disse Remus guardando sua figlia.
<<Se non vieni anche Harry io non ci vado>> replicò Kathleen.
Il falso Moody grugní e aprí gli occhi.
I tre Auror si piazzarono davanti a lui con le bacchette puntate. La cicatrice di Kathleen bruciò. Iniziò ad aggittarsi, a torcersi. Il corpo iniziò a mutare, la gamba di legno cadde, come l'occhio robotico che roteò fino ai piedi di Kathleen, che fece un passo indietro, mentre i capelli si dipingevano di verde acido. Kathleen alzò la bacchetta mentre Harry l'avvolgeva un braccio intorno alla sua vita. Il volto pieno di rughe si ringiovaní, i capelli biondi divvennero color sabbia e un espressione da pazzo si estendeva sul volto di Barty Crouch Junior. Si alzò ma i tre lo immobilizzarono puntandogli le bacchette alla gola. Lui rise. Una risata folle che fece gelare il sangue di Kathleen.
<<Tu!>> disse guardandola. <<Stupida ficcanaso!>>
I tre permettero le bacchette contro la sua gola.
<<Non una parola contro mia figlia!>> tuonò Remus.
Crouch rise di nuovo.
<<Non mi ringrazi, Harry Potter?>> disse guardandolo. <<Dopo tutto, è grazie a me se sei riuscito a superare la seconda prova.>>
<<Tu!>> esclamò Kathleen. <<Sei stato tu a dire a Dobby di prendere l'Algabrancia.>>
<<Hai cervello, ragazza.>>
<<Eri tu il Crouch che ho visto sulla Mappa, non tuo padre.>>
<<Mio padre>> disse scettico. <<Uomo di niente a differenza dei vostri, qui presenti. Come state, miei cari?>>
<<Taci, Crouch!>> tuonò Sirius.
<<Padrone>> squittí Winky. <<Padrone, sta bene?>>
<<Fatelo sedere>> disse Silente.
Remus, James e Sirius obbedirono.
Lily si fece di lato per far passare l'elfo. Piton la guardò. Nymphadora l'avvicinò a sé e lo guardò con sguardo assassino. Kathleen non aveva mai visto quello sguardo su sua madre, quasi non la riconobbe.
<<Severus, l'hai portata?>> chiese Silente.
James non sapeva se puntare la bacchetta a Crouch o a Piton che guardava sua moglie. Piton diede a Silente una piccola boccetta. Silente si avvicinò ai tre. James si tolse e guardò Piton con la mascella serrata e un pugno stretto.
<<Papà.>>
James lo guardò. Harry scosse la testa e lui si morse il labbro inferiore. Kathleen notò che quella cosa la faceva anche Harry, quando era frustrato, arrabbiato, quando c'era Marcus nelle vicinanze.
James guardò Kathleen stretta a Harry e non riuscì a trattenere un sorriso. Quella ragazza, la sua figlioccia, la figlia dei suoi migliori amici, era perfetta per Harry.
Come Harry era perfetto per lei.
I due si guardarono e arrossirono.
Si staccarono. Senza volerlo o forse sí, si tennero per mano.
<<Mi senti?>> chiese Silente.
<<Sì>> borbottò l'uomo.
<<Voglio che tu mi dica perché sei qui e come sei fuggito da Azkaban>> disse Silente lentamente e scandendo bene le parole.
Sembrava ipnotizzato dagli occhi del Preside. Prese un bel respiro e si bagnò le labbra. <<Mi ha aiutato mia madre>> confessò. <<Sapeva di star per morire, ha convito mio padre a salvarmi come ultimo desiderio. Lui l'amava come non aveva fatto con me... Acconsetí. Vennero a trovarmi. Mi diedero una dose della Pozione Polisucco che conteneva un capello di mia madre. Prendemmo l'uno le sembienze dell'altra.>>
<<Non dica nient'altro, padron Barty! Metterà nei guai suo padre!>> gridò Winky cadendo ai suoi piedi.
<<Continua>> ordinò Silente.
<<Mia madre bevve regolarmente la Pozione Polisucco. I Dissennatori percepivano che stava per morire, la loro influenza la indeboliva di più. Fino a che morì sotto mio nome. La seppellirono ad Azkaban, facendo credere a tutti che fossi io.>>
<<No, no, no!>> protestò Winky.
<<E cosa fece di te tuo padre una volta riportato a casa?>> chiese Silente piano.
<<Inscenò la morte di mia madre, con un funerale privato e una tomba vuota. L'elfa domestica mi ha guarito. Mi controllava sotto ordine di mio padre. Lui mi sorvegliava.>>
<<E cosa faceva per sorvegliati?>>
<<Usava la Maledizione Imperius>> rispose Crouch. L'elfa ai suoi piedi si dimenava. <<Ero costretto a indossare un Mantello dell'Invisibilità. Facevo pena alla mia elfa domestica. Convinse mio padre a farmi qualche regalino.>>
<<Dimmi della Coppa di Quidditch>> disse Silente.
<<Winky convinse mio padre. Sempre col Mantello e sotto Maledizione fui sorvegliato da Winky mentre mio padre sbrigava le sue faccende. Poi, tornammo alla tenda e li sentimmo. I Mangiamorte. Riuscii a liberarmi della Maledizione e mi unii a loro.
Non avevo una bacchetta. La trovai a terra tra le macerie. Scagliai il Marchio Nero e scappai. Degli Auror stavano controllando la foresta dove mi ero nascosto e dove Winky mi seguí. Aspettò che quelli del Ministero se ne andassero e mi colpí di nuovo con la Maledizione Imperius per poi licenziare l'elfa.>>
Winky singhiozzava ai suoi piedi.
<<Lui venne a casa nostra. Mio padre fu sottoposto alla Maledizione Imperius. Gli aveva detto di comportarsi normalmente e mi prese. Aveva catturato Bertha Jorkins, torturata e poi uccisa. Gli aveva detto che Moody si sarebbe trasferito a Hogwarts. Mi disse che dovevo trovare Harry Potter, farlo entrare al Torneo, trasformare la Coppa in una Passaporta che lo avrebbe portato da lui. Così ho fatto.>>
Kathleen strinse la stretta alla mano di Harry. Era tutto programmato, nei minimi dettagli.
<<Ho servito il mio signore. Più di tutti. Lui mi ringrazia come non ha fatto con nessun altro mago prima.>>
Winky singhiozzò più forte. Crouch sorrise soddisfatto.
<<Il Signore Oscuro è tornato, grazie a me!>>
La cicatrice di Kathleen bruciò forte. Lei si portò una mano su essa e gemette dal dolore.
Tutti si girarono verso di lei.
Crouch curvò la testa di lato.
<<Sento che c'è qualcosa dentro di te...>> disse guardandola. <<Qualcosa di potente, qualcosa di simile a me e...>> guardò Piton dietro di lei. <<Ma, allo stesso tempo, mi fa male. Cosa nascondi lí sotto?>>
Kathleen lo guardava ansimando dal dolore. Non sapeva quanto ancora avrebbe retto se il suo sguardo avrebbe continuato a premerle sulla pelle. Era maniaco. La stava mangiando con gli occhi. Harry si mise davanti a lei, tenendole ancora la mano.
<<Smettila di guardarla!>>
<<Altrimenti?>> fece Crouch con un sorrisetto divertito.
<<Altrimenti, ti faccio pentire di essere vivo!>> tuonò Remus, puntandogli di nuovo la bacchetta al collo. <<Giù gli occhi da mia figlia!>>
Kathleen sentiva la stretta di Harry al suo polso. Fissava minaccioso Crouch. Kathleen sentí il cuore batterle a mille. Adorava sempre di quel ragazzo.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora