8 agosto 1995
Grimmauld Place n.12
Era un pomeriggio come gli altri, caldo e arido. Le case di Grimmauld Place avevano finestre e porte spalancate cercando di far entrare del venticello fresco nelle stanze. Il numero dodici, nascosto agli occhi di tutti, era il solo con porte e finestre chiuse, silenzioso e invisibile come sempre. O almeno così era per i Babbani.
<<Accidenti!>> esclamò Kathleen. <<Scusa, Lily> aggiunse in fretta raccogliendo dei pezzi.
<<Lascia fare a me. Reparo!>>
I pezzi si alzarono da terra e si ricomposero senza lasciare alcuna crepa. Kathleen lo prese e lo rimise su un tavolino e Lily fece apparire delle margherite.
<<Vorrei usare anche io la magia, ma è inutile>> sbuffò Kathleen.
Lily sorrise. <So come ti senti. Guarda il lato positivo: mancano soltanto due anni.>>
Kathleen annuì e insieme scesero le scale.
<<È così tranquillo senza quei tre>> dichiarò Lily una volta in salotto.
<<Invece, è una noia!>> sbuffò Harry sul divano a testa in giù.
<<Dici così solo perché Sirius non può giocare a Quidditch con te>> commentò Kathleen.
Harry fece per aprire bocca ma fu bloccato da sua madre: <<Non iniziate a litigare e uscite prima che faccia buio.>>
Harry si rimise in piedi e si aggiustò gli occhiali sul naso.
<<Non perdeteli>> disse Lily dando a Kathleen una manciata di monetine argentate.
Kathleen guardò i soldi Babbani molto più piccoli rispetto a quelli magici e se li mise in tasca.
<<Prima che faccia buio a casa, non allontanantevi troppo da qui, sono stata chiara?>>
<<Sì, Lily.>>
<<Sì, mamma.>>
Lily aprí la porta in legno scuro e i due uscirono. <<A più tardi!>>
Kathleen la salutò con la mano e si avviò dietro Harry che stava aprendo il cancelletto laccato in nero.
Lily li guardò svoltare l'angolo e poi sospirò rassegnata. Per quanto volessero proteggere Harry e Kathleen, non potevano rinchiuderli in casa per sempre. Andavano al parco una volta a settimana o a casa di Neville, che si annoiava a morte senza i due. Erano giovani, e stando sempre rinchiusi nelle stesse mura non era per niente sano. La loro fortuna, forse, era vivere in un quartiere Babbano, dove la loro casa era invisible a tutti tranne che ai maghi che ne conoscevano la posizione. Per questo motivo che, dopo la fine del loro quarto anno, niente e nessuno andò a disturbarli.
Il parco era semi vuoto, con alcune panchine occupate, altre vuote e un piccolo camioncino dei gelati che, Harry e Kathleen, avevano imparato a riconoscere grazie a Lily, quando li portava lì da bambini.
<<Prendo i gelati>> annunciò Harry.
Kathleen annuí e gli diede la manciata di monetine che tintinavano nella sua tasca dei jeans. Mentre Harry prendeva i gelati, Kathleen si stese all'ombra di una quercia e chiuse gli occhi. Gli uccelli cinguettavano sui rami mossi da un leggero venticello fresco e a Kathleen venne in mente Hogwarts, il salice alla riva del Lago Nero e i suoi migliori amici: Hermione, Ron e Neville, tutti in vacanza, con le proprie famiglie, come lo erano loro.
Sentí uno scricchiolio tra i cespugli e aprí gli occhi. Vide i rami danzare sopra di lei, cullati dal piacevole venticello. Si mise a sedere e guardò dietro alla panchina. Il cespuglio non sembrava avere nulla di strano. Guardò le more che lo coprivano e si sentí osservata. Si girò verso destra ma non c'era nulla. Riportò l'attenzione sul cespuglio di more. Non si mosse e da esso non uscì nulla di pericoloso.
<<Cosa guardi?>>
Kathleen saltò sul posto. Harry era davanti alla panchina con due gelati tra le mani.
<<Mi è sembrato di sentire un rumore... devo essermelo immaginata...>>
Harry guardò il cespuglio dietro di lei. <<Mantieni!>>
<<Harry, non c'è nulla, devo aver sentito una cosa per un'altra.>>
<<Mantieni!>> ripeté dandole i gelati.
Kathleen li prese ed Harry sfoderò la bacchetta.
<<Se ti vedono, ti prendono per pazzo.>>
<<Non m'importa>> disse Harry rovistando tra le foglie e le more.
Kathleen lo guardava fare. Con il ritorno di Voldemort, non si viveva più tranquilli come una volta. Come si poteva?
Harry scostò un'ultima volta delle foglie e poi si fece indietro.
<<Niente, solo more>> constatò, passandosi una mano tra i capelli.
<<Sarà stato qualche scoiattolo, c'è ne uno proprio lì>> disse Kathleen indicando con la testa la cima della quercia.
Harry alzò la testa e lo guardò. Un piccolo scoiattolo con la bocca piena di noccioline stava entrando nella sua tana. Kathleen si sedette e lanciò una breve occhiata al cespuglio.
<<Hai ancora mal di testa?>> chiese mentre Harry si sedeva di fianco a lei.
Lui scosse il capo e mangiò un pó di gelato fissando l'erbetta davanti a sé.
Era cambiato molto dall'inizio dell'estate, Kathleen lo vedeva più grande e carino. Aveva tagliato i capelli, era diventato più alto e muscoloso per via del Quidditch. Quello che a Kathleen piaceva di più era la voce: più bassa e profonda. Il solito bel sorriso e i begli occhi verde smeraldo.
Dopo la morte di Cedric Diggory, aveva continui mal di testa e la cicatrice era visibile più che mai. I ciuffetti ribelli, non riuscivano a coprirla del tutto e questo innervosiva Harry. Certi momenti era strano, fissava il soffitto o sembrava non essere con i piedi per terra, forse naturale dopo lo schock per la morte di un amico.
Kathleen invece era un pó più magra. I capelli le arrivavano sotto al seno ed era diventata un pó più alta, finalmente raggiungeva il mento di Harry. Stava imparando a controllare la sua metamorfosi, provava meno dolore e si stancava di meno. Stava anche imparando a non far prendere il controllo dell'emozioni sui capelli. Riusciva a tornare al colore naturale quasi subito.
Kathleen appoggiò la testa sulla spalla di Harry e guardò un bambino che poteva avere sì e no cinque anni, giocare con una bambina della stessa età. Conoscevano a memoria quel parco, ci andavano sempre da bambini.
<<Ricordi quel bambino che mi diede una margherita?>> disse Kathleen.
<<Era antipatico>> disse Harry.
<<Non dovevi rompergli il camioncino.>>
<<Come fai a saperlo? Stavi giocando con la sorella.>>
<<Secondo te?>> fece Kathleen alzando la testa per guardarlo.
<<Spione!>> esclamò Harry.
<<Col pensiero, davvero notevole>> commentò Kathleen con una risatina.
<<Era davvero orrendo come camioncino>> fece Harry. <<Color sabbia, a chi piace un camioncino color sabbia?>>
Kathleen scoppiò a ridere. I capelli si tinsero di giallo canarino, verde smeraldo e rosa pastello. Harry la guardò ridere e sorrise. L'aveva sempre trovata troppo carina quando sorrideva e magnifica quando rideva, se poi, lo faceva per delle sue battute, era ancora più bella.
Kathleen adorava quando Harry la faceva ridere. Riusciva a farla sorridere senza fare nulla. Adorava il suo sorriso, i suoi occhi e i suoi lineamenti. Adorava la sua voce, il suo carattere e i suoi abbracci. Adorava Harry da sempre e non avrebbe mai smesso.
Harry finí il suo gelato e sfogliò il giornale babbano sulla panchina.
<<Non si muovono>> disse Kathleen guardando le foto immobili.
<<Mamma l'ha detto qualche volta>> ricordò Harry.
Iniziarono a sfogliarlo e le uniche cose che lessero furono pubblicità, elezioni e fatti sul calcio. Harry chiuse il giornale e si appoggiò allo schienale, chiudendo gli occhi. Davanti a lui apparve un cimitero, persone incappucciate e una creatura simile a un serpente che duellava con lui. Una risata fredda e gelida e aprí gli occhi all'istante. Come se avesse preso una scossa si alzò e si guardò attorno.
<<Prongs, ti senti bene?>>
Harry guardò Kathleen e una scintilla rossa apparve per un millesimo di secondo nei suoi occhi verdi, poi Harry sbiancò e Kathleen perse tutta la felicità. Una nube nera si era elevata in aria e un freddo terribile, per inizio agosto, riempì l'aria.
Kathleen si girò e vide due ombre nere a mezz'aria avanzare verso di loro. Dissennatori.
Harry la prese per il polso e iniziò a correre. I due Dissennatori li seguirono e con loro il freddo, la paura e l'infelicità.
I capelli blu notte di Kathleen volavano a destra e a sinistra mentre correva chissà dove con Harry che si guardava indietro. Poi inciamparono. Kathleen cadde su Harry che rimase immobilizzato. Batté la testa contro il suo petto e sentí il cuore accellarato di lui perdere un battito e ricominciare come fosse un tamburo. Kathleen si rialzò e lo aiutò a fare lo stesso.
Il cielo era completamente scuro, faceva freddo e tutta la felicità che avevano in corpo era sparita. I due Dissennatori fluttuavano verso di loro, insieme al loro orrendo odore di putrefazione che fece venire voglia di vomitare a Kathleen, i cui capelli ottenero riflessi verde acido.
Corsero il più lontano possibile. Dovevano nascondersi e seminarli.
Arrivarono a un ponte, Harry girò di scatto e fece sbattere Kathleen con la schiena al muro. I capelli blu e viola, la faccia bianca come un cadavere, fissava Harry, a qualche centimetro da lei, che riprendeva fiato.
<<Li abbiamo seminati?>> chiese Kathleen affannata.
<<Lo spero...>> rispose Harry guardando altrove.
Resistette all'impulso improvviso di avvicinarsi di più, anzi erano anche troppo attaccati, l'unica cosa che li divideva erano i vestiti.
Kathleen cercò di non pensare al fatto che le mani di Harry fossero sui suoi fianchi, che i loro corpi fossero appiccicati e che i loro visi fossero a un palmo dall'altro.
Faceva davvero caldo. Guardò il profilo marcato di Harry. Il cuore prese a battere più forte. Perché lo trovò affascinante?
Avevano le bocche socchiuse e i petti attaccati che si alzando e abbassavano allo stesso momento.
Harry voltò il capo verso di lei e per un momento i nasi si sfiorarono.
Kathleen sentí qualcosa nello stomaco.
Le luci che illuminavano il piccolo ponte si spensero, all'improvviso. Il buio li investí. Harry fece tre passi indietro e prese la bacchetta. Kathleen prese la sua. In circostanze di pericolo, non bisognava mai lasciare chissà dove la bacchetta.
Kathleen sentí un forte freddo.
La sagoma incappucciata, senza piedi e senza volto fluttuava verso di loro.
<<Expecto Patronum!>>
Uno sbuffo argentato si sprigionò dalla punta della bacchetta di Harry e il Dissennatore rallentò. Un paio di mani, grigie, viscide e coperte di croste svivolarono fuori dalla veste e cercarono di afferarlo. Un sibilo riempí le orecchie di Harry.
<<Expecto Patronum!>>
Un secondo sbuffò, più esile del primo si elevò dalla bacchetta. Il panico lo aveva invaso, non ci riusciva.
Kathleen trattenne il fiato. Delle mani viscide l'avevano spiaccicata al muro. Il secondo Dissennatore aveva attaccato alle spalle di Harry.
Kathleen sentí delle urla, pianti, una risata gelida e un sibillo, mentre il Dissennatore le risucchiata tutta la felicità.
Harry si voltò e vide Kathleen scivolare lungo il muro e cadere a terra. Una piccola lucetta argetata le fuori uscì dalla bocca e fluttuò a qualche centimetro da essa.
La sua anima.
Kathleen era stata Baciata.
Harry elevò la bacchetta. I volti di Neville, Ron ed Hermione esplosero nitidi nella sua mente. La risata di Kathleen gli inondò le orecchie.
<<EXPECTO PATRONUM!>>
Un enorme cervo argentato spuntò dalla sua bacchetta; le sue corna colpirono il Dissennatore scagliandolo all'indietro e scivolò via come un pipistrello.
<<DA QUESTA PARTE!>> urlò al cervo, puntando la bacchetta contro il Dissennatore che aveva attaccato Kathleen.
Anche questo fu sconfitto e volò via.
Il forte vento e il freddo scomparvero. Le lucine si riaccesero e le nuvole alte in cielo si dispersero, mostrando un cielo scuro pieno di stelle. La piccola pallina venne risucchiata dalla bocca di Kathleen che non si mosse.
<<Kathleen!>> chiamò correndo verso di lei.
Aveva corso circa dieci passi, ma era come se ne avesse corso duecento mila in più. La maglietta gli si era incollata addosso; grondava di sudore.
<<Kathleen, apri gli occhi!>>
Le aveva preso il viso tra le mani, senza ottenere risposta. Avvicinò l'orecchio al petto. Nulla. Il cuore di Harry gli balzò in gola, le viscire gli si contorsero. Non poteva essere vero.
<<No, no, no...>>
Riattaccò l'orecchio al petto. Nulla di nuovo. Poi, mentre una parte di lui stava cominciando a rassegnarsi, sentí un battito. Harry alzò la testa, Kathleen ancora ad occhi chiusi. Avvicinò l'orecchio alla faccia. Sentiva il respiro. Harry si fece indietro e sospirò sollevato. Si guardò intorno. Aveva tutti i sensi sull'allerta per anticipare un nuovo attaccato. Prese Kathleen e, ancora con la bacchetta nella mano, si diresse verso Grimmauld Place.
Era buio, non c'era anima viva in giro. A Harry stava più che bene. Kathleen non si svegliò per tutto il tragitto.
Arrivò a casa e si piazzò tra il numero undici e il numero tredici. Le case iniziarono a muoversi e ne comparve una terza con il numero dodici al fianco della porta.
<<E muoviti!>> sbottò Harry alla casa.
Il cancelletto apparí e con un calcio lo aprí. Corse verso la porta in legno scuro e con il gomito suonò al campanello. Premette così forte che sentí il suono. La porta si aprí e non badò nemmeno chi era stato ad aprirlo.
<<Dissennatori... Kathleen... Baciata... non si sveglia... per favore...>>
Nymphadora scattò in piedi.
<<Dissennatori?>> ripeté James.
Harry appoggiò Kathleen sul divano e si passò una mano tra i capelli umidi di sudore. Era quasi arrivato a una crisi di nervi.
<<Io... non sono... mi dispiace...>>
Aveva vestiti, capelli e corpo bagnati di sudore, il viso contorto dalla paura e la rabbia verso sé stesso per non essere riuscito ad agire in tempo.
<<Siediti, ti porto dell'acqua>> disse Lily.
Harry scosse la testa. Non voleva l'acqua, voleva che Kathleen si svegliasse. Nymphadora si era inginocchiata di fianco al divano dove Kathleen era stesa. Harry quasi non si reggeva in piedi. Tremava sul posto e rischiò di incipare più volte sul tappeto.
<<Siediti!>> ripeté Lily.
Harry scosse di nuovo la testa. Lily sbuffò e con la forza lo fece sedere sulla poltrona di fianco al divano di Kathleen.
<<È colpa mia...>> disse Harry guardando Kathleen.
<<Certo, che no>> disse Remus.
<<Non ci riuscivo... è colpa mia...>>
<<Smettila di darti la colpa>> ribatté Remus. <<Sta bene, ha solo perso i sensi, tra un po' si sveglierà, tranquillo.>>
<<Se non si sveglia? Ho visto quella che doveva essere la sua anima...>>
<<Non pensarci nemmeno>> lo contradí Remus. <<Sento il battito, si sveglierà.>>
Guardò Kathleen stesa sul divano. La mano penzolante, la bocca socchiusa e il volto rilassato, mentre Nymphadora le accarezzava i capelli viola, blu notte e verde smeraldo.
Il battito che sentiva era di sua figlia? O apparteneva a qualcun altro lì dentro? No, non doveva pensare a quello. Kathleen si sarebbe svegliata. Sua figlia era forte, forte come sua madre.
Nymphadora aveva i capelli rosa shocking, blu notte e viola. Lily tornò in salone con un bicchiere d'acqua fresco che diede a suo figlio.
<<Bevi, ti sentirai meglio.>>
Lily lo aiutò a bere e quando il bicchiere fu svuotato Harry si sentí un pó meglio.
<<Va meglio adesso?>> gli chiese Lily dolcemente.
Harry annuì. Lily gli fece un piccolo sorriso e posò il bicchiere sul tavolo.
<<Quanti ne erano?>> domandò Sirius.
<<Due>> rispose Harry. Guardò Remus che gli porgeva un pezzetto di cioccolata. <<Grazie...>> Ne adentò un angolino e calmò i battiti sfrenati del cuore. <<Stavamo parlando...>> ricominciò, <<... quando sono apparsi al parco. Siamo scappati, ma ci hanno rincorso.>>
<<E Fletcher?>>
<<Fletcher?>> ripeté Harry. <<Cosa c'entra Fletcher?>>
<<Mundungus Fletcher era a sovvergliarli?>> esplose Nymphadora, saltando in piedi.
<<Che cosa intendi dire con "sovvergliarli"?>> domandò Harry.
<<Non vi avremmo di certo lasciati andare dove volevate senza precauzioni>> disse James.
<<Tra tutti gli Auror presenti, proprio Mundungus Fletcher?>> esclamò Lily, alle spalle di Harry.
<<Era l'unico a disposizione, da come ha detto Silente>> disse James.
<<Quindi, per tutto questo tempo, c'erano persone che ci spiavano a nostra insaputa?>>
<<Spiare è un parolone, meglio dire, tenere d'occhio>> disse Sirius.
<<È la stessa cosa!>> esclamò Harry.
<<Se lo acchiappo!>> tuonò Nymphadora, i capelli erano diventati rossi come il fuoco. <<Gli faccio pentire di essere nato!>>
<<Che fine ha fatto? Perché non mi ha aiutato, allora?>>
Nessuno rispose.
Nymphadora stava mormorando minacce mentre continuava ad accarezzare i capelli di Kathleen che si tinsero si rosa shocking. La mano pendolante si mosse. Nymphadora ritrasse la mano e si alzò.
<<Si sta svegliando?>> disse guardando Remus, che stava fissando sua figlia.
Harry si alzò così velocemente che quasi cadde per un piccolo rigamento di testa. Si inginocchiò ai piedi del divano, dietro di lui si piazzarono Lily, James e Sirius.
La mano si mosse di nuovo e le sopracciglia si aggrottarono. Sembrava che stesse lottando con qualcosa all'interno di sé stessa.
<<Kat...>> chiamò Nymphadora.
Kathleen contorse anche le labbra, la testa si girò dall'altro lato e la gamba vibrò. Spalancò gli occhi e riprese fiato, mettendosi a sedere di sbotto.
A primo impatto non capí dove si trovasse poi mise a fuoco la figura di sua madre, dai capelli rosa shocking. Si guardò attorno e vide i volti sollevati di Lily, Sirius e il suo padrino. Guardò oltre la testa di sua madre e vide il volto di suo padre che le rivolegeva un piccolo sorriso. I capelli le si tinsero di verde smeraldo. Harry era davanti a lei e si accasciò a terra riprendendo fiato. Stava bene. Entrambi stavano bene.
<<I... I Dissena...>>
<<Lo sappiamo>> la interruppe Remus. <<Tieni, mangia.>>
Le porse un pezzo di cioccolata. Kathleen andò per allungare la mano ma un senso di nausea la invase, i cui capelli si tinsero di verde acido.
<<Cosa c'è?>> chiese Nymphadora.
Kathleen si alzò, una mano contro la bocca e corse di fuori, inciampando nei suoi stessi piedi. Le corsero dietro allarmati. Raggiunse il bagno e si accasciò davanti alla tazza. Vomitò.
Nymphadora le tirò indietro i capelli, Lily le mise una mano sulla fronte.
Sirius fece una smorfia e guardò le tende. Era acido, come i suoi capelli. Kathleen si pulí la bocca e fece una smorfia di disgusto. Si fece indietro e tirò lo sciacquone. Aveva i capelli pieni di sudore, come la magliettina bagnata appiccicata al petto. Kathleen era bianca come la neve. Si mise in piedi, mentre sua madre la teneva per un braccio.
<<Cosa è successo?>>
Harry non voleva dirlo. Si picchiettò l'indice sulle labbra e Kathleen capí.
<<Grazie>> disse con un debole sorriso.
Harry ricambiò il sorriso e le prese la mano. Il cuore di Kathleen iniziò a calmarsi. La mano di Harry era fredda, come la sua, ma entrambe iniziarono a riscaldarsi.
<<Immagino che abbia vomitato per questo. La prossima volta gli dirò di andare a baciare qualcun'altra>> commentò Kathleen, facendo sorridere gli altri.
Uscì dal bagno con Harry che le teneva la mano ed entrò nel salone.
Un gufo picchiettò il becco contro il vetro della finestra. Era un barbagianni color miele dagli occhi arancioni. Aveva attaccato alla zampa destra una lettera. James andò ad aprire, prese la lettera e il gufo volò via. Stappò il sigillo del Ministero e lesse il contenuto. Gli occhi correvano veloci sul foglio di pergamena andando man mano a dilatarsi dallo stupore. Kathleen si sedette di nuovo, insieme ad Harry.
<<Consegnare la bacchetta?>> esclamò Sirius, dopo aver letto dalla sua spalla.
<<Da qua!>> esclamò Remus, prendendo la pergamena dalle mani di James, con gli occhi fuori dalle orbite.
Lesse il contenuto attentamente in meno di dieci secondi. Piegò la pergamena e guardò Harry amareggiato.
<<Che dice?>> domandò Kathleen al suo posto.
<<Hai violato la legge sulla Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni e... ti hanno espulso da Hogwarts...>>
<<Che cosa?>> esplosero Lily, Nymphadora e Kathleen, insieme.
<<Se non avesse usato la magia nessuno dei due sarebbe qui!>> esclamò Lily.
<<Sanno almeno che da Azkaban sono scappati due Dissennatori?>> disse Nymphadora.
<<A quanto pare no>> disse Sirius.
<<Perché vogliono che io consegni la mia bacchetta?>> chiese Harry.
<<Per distruggerla, naturalmente>> rispose James.
<<Roba da matti questo Ministero!>> protestò Lily.
<<Non possono distruggere la bacchetta di Harry, le bacchette sono fondamentali per i maghi!>> disse Kathleen.
<<Ma se mi hanno espulso non mi servirà a un granché>> commentò lui.
<<Andiamo, Silente non lo permetterà, mi hai salvato la vita!>> ribatté Kathleen.
Una lettera entrò dalla finestra e si piazzò davanti James, lui la prese e l'aprí. Un solo foglio di pergamena con poche parole scritte sopra.
<<Parli di Silente...>> canticchiò James. Gli occhi color nocciola corsero veloci sulla pergamena. <<Forse abbiamo buone notizie. Silente sta andando al Ministero, almeno, non devi consegnare la bacchetta.>>
<<Lo raggiungo, mi sentiranno quelli lí, sì, che lo faranno!>> esclamò Sirius, avanzando verso il camino.
<<A cuccia, Felpato! Silente se la sa cavare da solo>> lo fermò Remus.
Sirius lo guardò scettico. <<Cosa facciamo, allora? Stiamo con le mani in mano?>>
<<Non potevamo fare nulla a principio>> disse James.
<<Sono il Capo Auror, la mia parola è fondamentale!>> ribatté Sirius.
<<Bisogna aspettare, non puoi fare granché>> disse Remus.
<<Silente risolverà la situazione come ha sempre fatto>> aggiunse James.
Sirius li guardò rassegnato e si passò una mano tra i lunghi capelli ricci neri. Remus ridiede il pezzo di cioccolato a Kathleen che lo adentò.
La stanza era in un silenzio glaciale. Un piccolo brivido percorse la spina dorsale di Kathleen che strinse più forte la mano di Harry.
<<Che ne dici di toglierti il sudore da dosso, con una bella doccia rinfrescante?>> disse Nymphadora dolcemente.
Kathleen annuì. Ne aveva proprio bisogno. Quando andò per alzarsi un giramento di testa la fece cadere sul divano. La stanza girava velocemente, come fosse una trottola e Kathleen sentiva che poteva svenire per la seconda volta. Harry le strinse di nuovo la mano. Pian piano la stanza iniziò a rallentare fino a fermarsi del tutto. Kathleen sospirò.
<<Va meglio?>> disse Harry guardandola negli occhi.
Kathleen annuì e per la seconda volta provò ad alzarsi questa volta con l'aiuto di Harry.
<<Adesso non gira>> disse guardandosi intorno.
Remus era dietro di lei, pronto ad afferarla se mai dovesse cadere all'indietro, Sirius era davanti e James di lato per lo stesso motivo.
<<Vado a preparati dei vestiti puliti>> disse Nymphadora. <<Piano, un gradino per volta, non avere fretta, okey?>>
Kathleen annuì ancora. Nymphadora le lasciò un bacio sulla fronte e salí le scale.
<<Non volete rimanere così anche mentre sono in bagno spero?>> disse Kathleen guardando i quattro maschi di casa.
Remus, Sirius e James si guardarono.
<<Harry rimane fuori>> disse Sirius.
Harry si sentí andare a fuoco, non per il caldo, a casa non faceva mai né troppo caldo né troppo freddo, ma per altro. Immaginare Kathleen senza vestiti davanti a lui lo metteva a disagio. Anche se, pensandoci, l'idea non gli dispiaceva affatto.
Diamine, Harry, che vai a pensare!, si rimproverò mentalmente.
Kathleen fece finta di nulla. Non arrossire, non arrossire!
<<Nessuno di voi verrà con me, chiaro?>> disse Kathleen con un tono di voce un pó troppo alto. <<Sono capace di badare a me stessa.>>
Fece un passò in avanti ma inciampò nel tappeto. Remus la prese in tempo.
<<Incidente di percorso>> disse Kathleen ricomponendosi.
Remus non disse nulla, la lasciò andare. Kathleen si avvicinò alle scale e un piede alla volta, un gradino alla volta, salí al piano di sopra. Un rumore di porcellana inondò il pianerottolo.
<<Sto bene!>> esclamò. <<Lily, ho rotto di nuovo il vaso! Scusa!>>
<<Vuol dire che gli cambierò posto! Non toccare, puoi farti male! Lascia fare a me!>>
Kathleen alzò le mani e la guardò salire le scale. Lily con un movimento di bacchetta riparò il vaso e lo prese tra le mani. Era un vaso di porcellana completamente bianco. Kathleen lo trovava inutile ma se a Lily piaceva a loro andava bene.⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂
Harry stava scendendo le scale per andare a sedersi su un divano nel salone, per vedere come stava Kathleen. Anche lui si era tolto il sudore da dosso facendosi una doccia rinfrescante, cambiandosi la maglietta e i jeans pieni di sudore con nuovi puliti. La casa regnava in uno strano silenzio. Questo accadeva solo se i due erano ad Hogwarts o se stavano tutti dormendo o se non c'era nessuno a casa. Escludendo la prima, la casa era in silenzio per due motivi; primo: James e Sirius erano nel loro ufficio a discutere, Lily in cucina a preparare la cena. Secondo: Remus e Kathleen stavano dormendo sul divano e Nymphadora li guardava in silenzio per non svegliarli.
Quando lo vide arrivare gli sorrise e lo invitò a sedersi di fianco a lei. Harry si sedette sul divano di fronte a quello in cui padre e figlia erano profondamente addormentati. Kathleen indossava una maglietta troppo grande per lei, forse di Remus stesso, che nascondevano dei pantaloncini neri. Aveva la testa dai capelli blu cobalto sul petto del padre che si alzava e abbassava regolarmente. Remus aveva lasciato cadere il libro che stava laggendo seguendo l'esempio di sua figlia.
<<Si è addormentata mentre le leggeva il libro>> disse Nymphadora, guardando Kathleen, con i capelli rosa shocking. <<Da dieci minuti dorme anche lui.>>
Harry guardò Kathleen dormire. Era così carina. L'aveva sempre trovata carina mentre dormiva. Tra le braccia del padre sembrava davvero al sicuro, senza paure e tristezze.
<<Pensavo di averla persa...>> confessò Harry imbambolato a guardarla. <<Non sentivo più il suo battito, ho pensato al peggio, tutto per colpa mia.>>
<<Ma è anche grazie a te se adesso lei è qui>> disse Nymphadora. <<So che fino a quando starà con te sarà davvero al sicuro e mi basta.>>
<<Vorrei fosse così>> disse Harry. <<Se mai Kathleen dovesse... dovesse... per colpa mia... non me lo perdonerò mai.>>
<<Fino a quando ci sarete per l'uno e per l'altra non dovrete avere paura di quello che accadrà poi>> disse Nymphadora. <<Lo ripeto: so che fino a quando starà con te sarà al sicuro.>>
<<Farò di tutto in modo che questo accada.>>
Nymphadora sorrise. Quel ragazzo era perfetto. Perfetto per sua figlia.
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ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀ
Fanfiction⚠︎ғᴀᴄᴄɪᴏ ᴄʜɪᴀʀᴇᴢᴢᴀ⚠︎ • 𝗜 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶 𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗝.𝗞. 𝗥𝗼𝘄𝗹𝗶𝗻𝗴, 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝗺𝗲. 𝗔𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗹𝗶𝗯...