꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙸𝚅𝙴 • 𝚇𝚇𝚅𝙸꧂

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31 maggio 1997
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Un enorme conato di vomito salí dallo stomaco di Kathleen fino ad arrivare alla bocca. Si alzò di fretta dal divano e si guardò intorno in cerca di qualcosa. Imprecò mentalmente e si avvicinò al camino. Cadde in ginocchio e vomitò. Qualcuno le tirò indietro i capelli e le mise una mano sulla fronte. Era bollente. Kathleen si afflosciò sul pavimento. Tremava come una foglia, bagnata di sudore e pallida come la neve. Il respiro era corto, pensante e affannato. Portò le mani sul collo e chiuse gli occhi. Sentiva di poter morire da un momento all'altro. L'aria si fece pesante, Kathleen faticava a respirare. La testa era pesante e non capiva dove si trovasse. Stava dimenticando come si respirasse.
Qualcuno le afferrò i polsi e la costrinse a guardarlo negli occhi. La bocca si muoveva, dicendole qualcosa, ma, lei non capiva. Era come se fosse sott'acqua, ogni suono era sommero e ovattato.
Qualcuno aprí la finestra. L'aria fresca riempì la stanza rossa. Qualcuno prese a sventolarla con un libro. Un altro le accarezzava la schiena, un altro ancora i capelli bagnati.
L'ossigeno arrivò al cervello. Iniziò a distinguere le cose. Riconobbe gli occhi verde smeraldo di Harry davanti a lei. Era spavento a morte e Kathleen si sentí tremendamente in colpa.
La bocca di Harry si muoveva. Kathleen si concentrò su essa. Pian piano sentí il suono della sua voce.
<<Respira. Va tutto bene...>>
Kathleen scosse la testa. Non sapeva cosa fare. Sentí il tocco sulla schiena mancare. Una testa, piena di ricci marroni, lo affiancò. Era Hermione.
<<Respira, Kathleen, so che può farlo>> le disse. <<Così...>> Ispirò a fondo e poi ricacciò l'aria. <<Capito? È semplice, prova tu.>>
Glielo mostrò una seconda volta e Kathleen la imitò.
<<Brava. Facciamolo di nuovo.>>
Entrambe ispirarono e poi rilasciarono l'aria di fuori. Vide un piccolo sorriso curvare le labbra di Hermione e capí di starci riuscendo. Respirò a fondo per un paio di volte, fino a che non si stabilizzò. Si guardò intorno. Era in sala comune. Ron era in piedi con un libro tra le mani. Neville di fianco a lei e le accarezzava i capelli. Ron si accovacciò di fianco ad Harry e la guardò.
Kathleen ricordò tutto. Lei ed Harry erano tornati dopo essere stati per tre ore e mezza nell'ufficio di Piton. Harry le stava disinfettando i solchi pieni di sangue mentre lei guardava il liquido scarlatto, pensando. Pensava a tutto quello che stava succedendo, a quello che aveva dentro e ancora una volta pensò al finale che le aspettava. Sentí l'esigenza di vomitare e lo fece, ma, una crisi respiratoria e un attacco di panico non erano programmati.
"Devi accettare la realtà dei fatti. Prima o poi morirai e loro saranno così felici di non averti più tra i piedi."
Kathleen chiuse gli occhi e scacciò via l'odiosa voce della sua coscienza. Posò la testa contro il muro e cercò di calmare il cuore accelerato.
"Guardali, sono stanchi di te. Prima o poi ti lasceranno affondare. Harry ti lascerà nella gabbia, da sola, mentre affondi nell'abisso."
Una lacrima cadde sulla guancia sinistra. Sentí un tocco delicato su essa e la lacrima sparí.
"Per non parlare di mamma e papà. Staranno pensando di aver creato un piccolo mostro."
Kathleen iniziò a battere la testa contro il muro, mentre delle altre lacrime cadevano.
"Manca poco, alla fine, Kathleen. Tutto cambierà. Fai attenzione alla Torre."
Batté la testa più forte.
Basta, basta, basta...
Se doveva morire perché non accadeva e basta? Perché si risvegliava sempre? Perché quell'abisso non sembrava avere una fine?
Sentí il profumo di Harry. Percepí il suo calore, il suo tocco. Kathleen trovò la forza per stringerlo.
Perché doveva farlo preoccupare? Perché lei non poteva semplicemente morire e lasciarlo in modo che non avrebbe più sofferto?
Kathleen, però, non voleva lasciarlo. Era l'unico che le permetteva di andare avanti. Harry le salvava sempre la vita. Sempre.
<<È finito. Va tutto bene.>>
Kathleen scosse la testa. Si staccò da lui e si asciugò le lacrime.
<<Non ce la faccio più! Non ci riesco! Non riesco a controllarlo! Non ci riesco, è troppo forte! Perché non mi uccide e basta? Può uccidermi, se perdo il controllo, ma non lo fa! Mi levo da torno e sarà tutto più facile! Se lo avesse fatto la prima volta, io...>>
<<Smettila!>> tuonò Harry, interrompendola bruscamente. <<Smettila di sottovalutarti, sei fortissima.>>
<<Non mentire. So che lo pensi anche tu. Davvero, non so come tu faccia a trovare il lato buono in me. Sono uno schifo.>>
<<Non mi importa se hai questo coso dentro, sei sempre tu. La stessa Kathleen che è cresciuta con me. La mia stella preferita.>>
Il cuore di Kathleen le balzò in gola.
<<Sarò sempre qui con te, fino alla fine. Anche loro.>>
Hermione, Ron e Neville annuirono.
<<Per favore, non tenerti tutto dentro.>>
<<Se perdo il controllo mi uccide>> disse Kathleen. <<Voglio tanto che lo faccia...>>
Harry scosse la testa, Hermione si portò le mani sulla bocca. Neville si aggrappò al braccio di Ron, diventato pallido all'improvviso. Harry si avvicinò a Kathleen e le prese il viso tra le mani.
<<Non pensarci nemmeno. Tu... io... no! Non dirlo mai più. Nessuno ti farà del male.>>
<<Sarai tu a impedirlo?>>
<<Sí. Nessuno si avvicenerà a te, nessuno ti farà del male.>>
<<Non sarà nessun essere umano ad uccidermi>> disse Kathleen. <<Sarò io ad ammazzarmi da sola.>>
<<Smettila!>> urlò Harry. Stava iniziando a tremare. <<Non lo farai... non puoi... non puoi lasciare... lasciare me... no...>>
Kathleen sentí le viscire contorcersi. Perché lo aveva detto? Perché doveva farlo soffrire?
<<I-io non ce la farei, una seconda volta... non puoi... non posso...>>
Harry tremava come stava facendo Kathleen. Gli occhi verde smeraldo era lucidi e la pregavano di smetterla, di non lasciarlo.
Kathleen morí interiormente.
Harry non l'avrebbe accettato. Avrebbe fatto quello che non aveva fatto l'anno prima, senza rimpianti, perché sapeva che una seconda volta non ci sarebbe mai stata. Se Kathleen avesse mollato, se avesse preso la sua stessa decisione, Harry sarebbe morto con lei.
<<Guardami...>> Le voltò il viso verso di lui, ma, lei chiuse gli occhi. <<Apri gli occhi e guardami.>>
Kathleen declutí e strinse le palpebre, per impedire alle lacrime di uscire. Queste però ricaddero.
<<Guardami ti ho detto!>>
Kathleen aprí gli occhi e vide quello che non voleva vedere. Harry tremava e stava piangendo. Un nodo le si formò in gola.
<<Ti prego... promettimi che non lo farai... se lo fai tu lo faccio anche io...>>
Kathleen scosse la testa.
<<Se affondi, affondo anche io...>>
<<Non capisci... se io non...>>
<<Lo capisco e come!>> replicò lui. <<L'anno scorso, stavo per farlo. Ho sentito la tua voce e mi sono reso conto che era un'enorme cazzata. Tu hai salvato me e io salvo te.>>
<<Non puoi...>>
<<Sì, che posso!>> urlò di nuovo.
Kathleen sussultò. Hermione di fianco a lui balzò dallo spavento.
Harry era fuori di sé. Per colpa di Kathleen. Sempre per colpa sua.
<<Sto cercando la chiave e ti liberò dalla gabbia.>>
<<Ci sei dentro anche tu e non voglio che rimanino incastrati anche loro.>>
<<Allora, la cerchiamo anche noi>> disse Neville. <<E vi liberiamo.>>
<<Se c'è un drago a guardia, lo uccidiamo>> disse Ron.
Kathleen scosse la testa. La chiave era irrecuperabile. Era persa chissà dove. Forse non esisteva nemmeno. Forse era destinata a rimanere bloccata, aspettando che prima o poi la sua fine arrivasse.
<<Devi reggerti, Kathleen>> disse Hermione. <<Reggiti a noi. Reggiti a Harry.>>
Kathleen li guardò, poi posò l'attenzione sul ragazzo che aveva davanti. Gli occhi lucidi rossi, le guance bagnate, le mani tremanti strette alle sue.
<<Sei fortissima, Kathleen. Lotta fino alla fine. La tempesta non dura per sempre.>>
Dopo la tempesta c'è sempre il sole. E il sole di Kathleen era il ragazzo dagli occhi come smeraldi che amava con tutta sé stessa. Se è di notte, dopo la tempesta c'è sempre la luna. La meravigliosa e romantica luna, la sua famiglia, Accompagnata dalle stelle, i suoi amici.
Ma lei era stanca. Stanca di tutto.
Harry la vide vaccillare. Combatteva tra la voglia di andare avanti e la voglia di lasciare tutto. Harry non poteva permetterlo. Si avvicinò a lei e posò le labbra su le sue. Quella era l'unica sua certezza.
Voleva davvero lasciarlo andare? Lasciarlo cadere nell'abisso come stava succedendo a lei? Harry era prezioso, non poteva. Non poteva perderlo. Le ritornò in mente quanto fosse felice con lui. Era l'unico che sapeva tirarla su di morale e l'unico che poteva capirla a fondo. Harry era una grande parte di Kathleen. La persona più importante di tutte.
Se sarebbe caduta, lui l'avrebbe rialzata. Se si sarebbe fatta male, lui l'avrebbe curata. Voleva saltare nel vuoto e non tornare più, lui glielo avrebbe impedito. Voleva continuare a vivere con lui. Con il suo combinaguai preferito. La sua stella preferita.
Kathleen si strinse ad Harry più forte che poteva. Harry fece lo stesso. Non avrebbe permesso che cadesse nel vuoto. L'avrebbe protetta a costo della sua stessa vita.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora