꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙸𝚅𝙴 • 𝚇𝚇𝙸𝙸꧂

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7 aprile 1997
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Il sole illuminò il castello di Hogwarts con i suoi primi raggi. Gli uccellini sugli alberi si svegliarono e iniziarono a cantare. Piano piano tutto il mondo si stava risvegliando da un sonno ristoratore. Gli studenti di Hogwarts si prepararono per iniziare una nuova settimana. Indossarono le divise della propria Casa e si sedevano in Sala Grande per fare colazione.
Neville e Ron erano tra questi. Ancora un po' addormentati si avviavano al tavolo di Grifondoro raggiungendo Hermione già seduta intenta a leggere la Gazzetta del Profeta come ogni mattina.
<<Buongiorno>> li salutò posando il giornale fresco di stampa.
Ron le fece un cenno del capo e sbadigliando prese un pó di tutto e iniziò a mangiare.
<<Come mai già svegli? Potete dormire di più, avete la prima ora libera.>>
<<Neville mi ha svegliato>> boffonchiò Ron. <<E non ho più preso sonno.>>
<<Perché Harry non è tornato in sala comune>> replicò lui.
<<Forse è in infermeria con Kat>> osservò Hermione.
<<Pensi che l'abbia fatto?>> chiese Neville.
<<Sí. Era molto convinto>> rispose Hermione.
<<Secondo me non cambierà nulla>> fece Ron. <<Voglio dire, hanno passato tutto l'anno a stuzzicarsi, se si metteranno insieme non sarà una grandissima novità. Fred e George mi devono dieci galeoni.>>
<<Sei serio? Hai scommesso sui tuoi migliori amici?>>
<<Anche su Neville e Luna>> rispose Ron. <<Venti galeoni.>>
<<Solo?>> fece Neville.
Hermione li guardò senza parole. <<Voi maschi siete strani.>>
<<Mai quanto voi femmine>> disse Ron afferando il pane tostato. <<Stai scrivendo il libro sul vostro linguaggio, vero?>>
<<No, che non lo sto facendo>> ribatté lei. <<Siete voi maschi che avete il cervello di un Troll.>>
<<Woh, woh! Controlliamo le parole!>> esclamò Neville con fare drammatico.
<<È vero>> disse Hermione con disinvoltura.
Riprese il giornale e scomparve dietro di esso.
<<Il cervello di un Troll, psf!>> fece Ron. <<Nemmeno ce l'hanno il cervello, quelli.>>
<<Signori!>> chiamò la voce autoritaria della McGranit.
<<Perché sento puzza di guai?>> disse Neville.
Ron ingoiò rumorosamente guardando la McGranit correre verso di loro. Hermione ripiegò il giornale e guardò la professoressa riprendere fiato.
<<Ne manca uno. Potter dov'è?>>
I tre si guardarono.
<<Forse in infermeria>> rispose Hermione.
<<Vengo da lí e lui non c'è>> rispose la McGranit. <<Nemmeno la signorina Lupin.>>
<<Kat non è in infermeria?>> disse Neville, balzando in piedi.
<<Madame Pomfrey mi ha chiamata per avvertirmi>> disse la McGranit. <<La signorina Lupin non è in infermeria. Voi avete una vaga idea di dove possa essere?>>
<<Forse è tornata in sala comune>> ipotizzò Hermione. <<Posso salire di sopra e andare a controllare.>>
<<Noi andiamo a cercare Harry>> disse Neville. Ron di fianco a lui si alzò e annuì.
<<Molto bene. Se trova la signorina, la porti in infermeria, Madame Pomfrey deve visitarla.>>
Hermione annuì e i tre corsero fuori dalla Sala Grande, salendo le scale a due a due. Arrivarono al settimo piano con il fiatone. Entrarono nel quadro mentre si stava richiudendo e si divisero. I due salirono nel loro dormitorio, Hermione corse verso il suo.
Entrambi vuoti. Hermione prese la Mappa del Malandrino nel baule di Kathleen e scese di sotto.
<<Non c'è>> disse Ron.
<<Nemmeno Kat>> li avvertì Hermione. <<Ho preso questa.>>
<<Geniale!>> esclamò Neville.
Si appartarono in un angolo e Neville prese la bacchetta puntandola contro la Mappa: <<Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.>>
Le scritte comparvero sulla Mappa. L'aprirono tutta reggendola con due mani.
<<Eccoli!>> esclamò Ron. <<Ovviamente, sono lì! Torre d'Astronomia, perché non ci abbiamo pensato subito?>>
<<Fatto il misfatto!>> disse Neville.
Le scritte sparirono e ripiegarono ordinatamente la Mappa. Hermione la custodí nella sua borsa e si diressero verso la Torre d'Astronomia.
<<Visto? Noi maschi non abbiamo il cervello di un Troll. Harry é andato subito lì, perché lo sapeva>> disse Ron mentre camminavano per i corridoi.
<<Harry è Harry, tu sei tu>> profilò Hermione.
Ron curvò le sopracciglia e guardò Neville interrogativo.
<<E questo cosa vuol dire?>>
<<Che le persone non sono tutte uguali, Ron>> disse Hermione più avanti.
Arrivarono alla base della Torre e salirono le infinite scale. Hermione aprí la porta e salirono. La vista da lì era mozzafiato. Le acque del Lago Nero scintillavano mentre venivano accarezzate dai raggi del sole. Alcune nuvole come fossero zucchero tramuntavano il cielo dove prima c'erano le stelle. Le colline in lontananza rigorosamente verdi.
Si guardarono intorno in cerca dei due. Qualcosa si mosse vicino al parapetto. Si avvicinarono. Harry e Kathleen erano stesi sul pavimento profondamente addormentati. Il Mantello dell'Invisibilità li copriva malamente.
Kathleen aveva la testa sul petto di Harry insieme alla mano sinistra, metà busto invisibile così come metà coscia. Ben visibili le cavaglie intrecciate. L'addome di Harry era invisibile, così come metà braccio. La testa posata su quella con riflessi verde smeraldo di Kathleen, gli occhiali storti sul naso.
Kathleen sembrava essere al sicuro.
Hermione sorrise intenerita.
<<Hanno fatto pace?>> chiese Neville sottovoce.
Hermione annuì.
<<Dovremmo svegliarli?>> chiese Ron.
Non ebbero il tempo di rispondere. Harry aprí gli occhi. Si portò una mano sulla fronte per coprirsi dai raggi del sole e guardò in basso. Vide Kathleen stretta a lui dormire profondamente e sorrise. Era vero. Non era un sogno. Le diede un bacio tra i capelli e voltò la testa. Sobalzò dallo spavento. Kathleen si mosse nel sonno, avvicinandosi di più.
<<Per Godrid!>> imprecò guardando i tre. <<Volete farmi morire di paura?>>
<<'Giorno>> disse Ron con un sorriso malandrino.
<<Che ci fate qui?>>
<<Potremmo farti la stessa domanda?>> disse Neville. <<Sei stato tutta la notte qui?>>
Harry annuì.
<<Kathleen?>> domandò Hermione. <<Madame Pomfrey e la McGranit la stanno cercando.>>
<<Perché?>> chiese Harry.
<<Perché Madame Pomfrey non l'ha trovata stamattina>> rispose Hermione.
<<È salita qui dopo la mezzanotte, si annoiava di sotto>> spiegò Harry.
<<Avevamo intuito>> disse Ron.
<<Avete fatto pace?>> chiese Neville.
Harry annuí. <<In realtà noi...>>
Kathleen si stiracchiò e aprí gli occhi. Batté le palpebre e mise a fuoco le figure dei tre. Si guardò intorno e poi posò lo sguardo su Harry. Nella mente le balenò quello che era successo qualche ora prima. Si diede un pizzicotto e facendosi male, capí che era reale. Quelle cose che Harry le aveva detto erano vere. Sorrise.
Lo stomaco di Harry fece una capriola. Da appena sveglia era estremamente bella. Sentí le guance scaldarsi e la bocca curvarsi in un enorme sorriso.
Lo stormo di farfalle si liberò nello stomaco di Kathleen. Si mise a sedere e si strofinò gli occhi.
<<Abbiamo perso le lezioni?>> domandò con voce impastata di sonno. <<Che ore sono?>>
<<Siete ancora in tempo per fare colazione>> rispose Ron.
Kathleen annuí e posò la testa tra le mani sbadigliando. Aveva ancora sonno. Harry si mise a sedere e si stiracchiò. Mise il Mantello di lato e si alzò.
<<Kat?>>
<<Mhm?>>
<<Andiamo a fare colazione>> disse Harry porgendole la mano.
Kathleen alzò la testa e si fece tirare sú. Harry intrecciò le dita con quelle di Kathleen e prese Mantello e bacchette, avviandosi alla porta. Neville e Ron li seguirono con lo sguardo, interrogativi. Hermione sorrise e scese anche lei.
<<Hermione ha detto che Madame Pomfrey e la McGranit ti stanno cercando>> disse Harry mentre scendevano le scale.
<<Vuole visitarti>> precisò Hermione dietro di loro.
<<Lo so>> disse Kathleen. <<Come minimo mi farà restare tutta la giornata chiusa lì dentro senza vedere nessuno, solo perché sono scappata durante la notte.>>
<<Perché l'hai fatto?>> chiese Hermione.
<<Per due motivi>> disse Kathleen. <<Primo: non riuscivo a dormire. Secondo: adoro guardare il cielo stellato a notte fonda. Poi sto benissimo.>>
<<Dopo colazione ti porto in infermeria. Se Madame Pomfrey dice che è importante visitarti, deve farlo e basta>> disse Harry.
<<Abbiamo lezione più tardi.>>
<<Credo che non ti permetterà di seguirle>> disse Harry.
Kathleen alzò gli occhi al cielo e si bagnò le labbra ancora addormentate. Harry volle risentirle sulle sue.
Arrivarono in Sala Grande e si avvinarono al tavolo di Grifondoro, ignorando gli sguardi e i sussurri degli altri.
<<Lupin! Potter!> esclamò la McGranit dietro di loro, procurando maggiori sguardi. I due si voltarono.
<<Buongiorno, professoressa>> disse Kathleen.
«Dí che sei venuto a cercarmi in infermeria e che mi hai trovato mentre uscivo dal bagno.»
<<Dov'era?>> domandò la professoressa severamente. <<Come mai ha lasciato l'infermeria?>>
<<Ero al bagno>> rispose Kathleen con tutta l'innocenza del mondo. <<Mi stava cercando?>>
<<Non io. Madame Pomfrey>> rispose la McGranit. <<Come mai non ha usato il bagno dell'infermeria?>>
<<Mi sono svegliata all'alba a causa di un incubo. Ero piena di sudore, così sono andata a lavarmi. Non volevo far preoccupare nessuno, mi dispiace.>>
La McGranit la guardava attentamente. Kathleen la guardava con innocente determinazione.
<<Lei, invece?>> disse guardando Harry.
<<Ero preoccupato per Kathleen e sono andato in infermeria, ma non l'ho trovata, quindi sono andato a cercarla. Ci siamo incontrati a metà strada, mentre usciva dal bagno.>>
La McGranit si voltò verso i tre che annuirono frettolosamente. Riguardò i due con gli occhi ridotti a fessure, per scoprire un minimo di timore ma non lo trovò. Sospirò pesantemente.
<<Figli di Malandrini>> disse afflosciando le spalle. <<Fate colazione. Potter, dopo accompagni la signorina in infermeria, per piacere.>>
<<Agli ordini!>> disse Harry.
Kathleen dovette trattenersi dal sorridere.
<<Cosa avete da guardare?>> abbaiò la professoressa agli studenti. <<Non avete lezione?>>
Molti si affrettarono ad uscire, mentre altri ritornarono a fissare il proprio piatto. La McGranit guardò Harry e Kathleen e poi lo sguardo cadde sulle mani intrecciate. Alzò le sopracciglia e i due arrossirono.
<<Congratulazioni!>> esordí facendo un sorriso. <<Trattala bene, mi raccomando.>>
Diede un colpetto sulla spalla ad Harry e si avviò al tavolo degli insegnanti. Harry e Kathleen rimasero impallati al centro della Sala Grande. Di nuovo molti allungarono i colli.
«Porca puttana.»
«Porca puttana, sí.»
<<La smettete di fissarli? Diamine, fatevi gli affaracci vostri!>> tuonò Neville ad alta voce.
Harry e Kathleen si guardarono. Due enormi sorrisi gli curvarono le labbra. Si avviarono verso dei posti vuoti e si sedettero. I tre gli andarono dietro. Neville scivolò nella panca di fronte a loro, Ron di fianco a lui ed Hermione di fianco a Kathleen che le rivolse un enorme sorriso.
<<Cosa diamine sta succedendo?>> esclamò Neville. <<Cosa intendeva la McGranit con quella frase?>>
<<Che hai il cervello di un Troll>> rispose Hermione con un sorriso. Abbracciò Kathleen fortemente. <<Lo sapevo! Lo sapevo!>>
Kathleen aveva i capelli verde smeraldo e biondi. Hermione la riabbracciò, poi si alzò e strinse Harry da dietro, che trattenne il fiato.
<<Da quando hai questa forza, Mione?>> le chiese riprendendo fiato.
<<Sono così felice per voi due!>> esclamò Hermione sedendosi di fianco a Kathleen. <<Ti avverto, se la vedo giù di morale e la colpa è tua, non mi accontento di uno schiaffo, hai capito?>>
<<Afferrato>> disse Harry.
<<Mi devi dire tutto! Tutto!>> disse Hermione guardando Kathleen.
<<Come sempre.>>
<<Prego?>> fece Harry.
<<Cose da femmine>> tagliò corto Kathleen.
<<Potete coinvolgerci?>> disse Ron. <<Così, giusto perché non ci stiamo capendo un cavolo.>>
<<Non lo avete capito?>> disse Hermione. <<Ho ragione quando dico che avete il cervello come quello di un Troll.>>
<<La smetti di paragonarci a un Troll e ci dici cosa diamine succede?>> sbuffò Neville.
Hermione fece un cuore con le dita e indicò i due con la testa. Neville e Ron aggrotarono la fronte e le sopracciglia confusi. Hermione sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
<<Dopo, che dite?>> propose Harry. <<C'è troppa gente.>>
Kathleen annuì d'accordo. Harry posò una mano sulla coscia di Kathleen, che sussultò. Aveva finalmente capito perché Harry lo facesse e le piaceva da impazzire. Si morse il labbro inferiore e iniziò a mangiare. La mano salí e si fermò nell'interno coscia, il pollice prese a danzare lentamente. Kathleen trattenne il fiato facendo finta di nulla, mentre dentro tutto urlava e smetteva di funzionare.
Harry lo percepí. Sorrise, sapendo che le piaceva.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora