꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙸𝚅𝙴 • 𝚇𝚇𝙸𝚅꧂

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15 maggio 1997
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Soffocava. Stava soffocando.
Chiamava aiuto ma dalla sua bocca uscivano solo bolle d'acqua.
Strinse le mani intorno al collo. Qualcosa di freddo glielo stringeva senza far circolare l'ossigeno.
Si sentí afferrare la caviglia. Gli Inferi. Sono tanti e continuano ad avvicinarsi. Poggiano le loro mani sul suo corpo e la trascinano giù, verso il fondale. Verso la morte.
Cerca di dimenarseli da dosso ma non ci riesce.
Non capisce se la goccia che le bagna la guancia sinistra sia una lacrima o una semplice goccia d'acqua.
Gli occhi si chiudono. Gli Inferi la trascinano sul fondo, dove giacerà per sempre, priva di vita.
Kathleen riprese a respirare e si mise a sedere. Il cuore batteva all'impazzata, poteva romperle la gabbia toracica. Era a corto di fiato. Tremava e piangeva. Era bagnata di sudore, il pigiama appiccicato addosso. L'effetto della pozione era finito da giorni e gli incubi si facevano vedere una notte e sí e una notte no. Si posò la testa tra le mani e respirò a fondo. Strinse i capelli tra le dita e tranne un urlo disperato. Riencamerò l'ossigeno necessario e scostò le tende del letto a baldacchino. Era appena l'alba e le sue compagne di stanza stavano ancora dormendo. Prese la bacchetta sul comodino e si alzò. Si avviò al baule. Prese il suo sapone preferito insieme a dei vestiti, della biancheria pulita, calze e un paio di scarpe. Si accertò di non averle disturbate ed uscì dalla stanza dirigendosi al bagno. Aveva bisogno di una doccia. Di rinfrescarsi e cacciare via quell'incubo. Come col precedente anche questo la tormentava e non capiva perché.
Arrivò al bagno, si spogliò e lasciò che l'acqua tiepida le scivolò addosso. Passò venti minuti buoni sotto il getto dell'acqua per lavare corpo e capelli, poi uscì. Prese un asciugamano e lo avvolse intorno al corpo. Si asciugò e iniziò a vestirsi.
<<Kathleen...>>
Fece cadere i jeans che stava indossando e si guardò intorno.
<<Kathleen...>>
<<Chi c'è?>> disse correndo verso il lavello per afferrare la bacchetta.
Un brivido le percorse la schiena e si immobilizzò. Guardò nello specchio e vide una figura coperta da una veste nera nell'angolo. Kathleen sbiancò e i capelli si tinsero di viola.
<<Kathleen...>>
Iniziò a tremare. La figura fece un passo avanti. Kathleen trovò il coraggio di voltarsi e le puntò la bacchetta. Non c'era nulla.
Sentí un tocco leggero sui fianchi. Declutí della saliva e si voltò di scatto.
Qualcuno le puntava la bacchetta.
<<Maledizione!>> sbottò al suo riflesso.
Era solo in intimo e tremava dalla paura. Si guardò intorno, i sensi sull'attenti. Non sentí e non vide più nulla. Era congelata sul posto, il cuore di nuovo un tamburo. Afferrò i vestiti, calze, scarpe ed uscì di corsa dal bagno.
Corse per i corridoi con solo un reggiseno e un paio di mutandine addosso, i capelli bagnati colorati di viola, il volto pallido e il corpo tremante di paura. Non poteva andare da nessuna parte. Si sentiva osservata, come se l'ombra volesse risucchiarla. Doveva trovare un posto sicuro, il prima possibile.
Una porta comparve dal nulla, Kathleen l'aprí ed entrò dentro chiudendosela dietro. Si afflosciò sul pavimento e riprese fiato. La stanza era enorme, piena di luce, scaffali pieni di libri, divani comodi e un sacco di strumenti musicali sparsi qua e là. Kathleen lasciò andare tutto sul pavimento e riprese fiato.
Hogwarts l'aveva aiutata. La Stanza delle Necessità la stava proteggendo.
Prese i vestiti e se li mise addosso. Indossò le calze e le scarpe e si lasciò cadere sul morbido divano. Era al sicuro.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂


Harry si fermò davanti al tavolo di Grifondoro. Hermione stava facendo colazione, con la testa piegata sul libro di Artimanzia. Kathleen non c'era.
<<Buongiorno, ragazzi>> salutò notandoli.
<<'Giorno>> boffocchiò Ron scivolando sulla panca di fianco a lei.
Harry e Neville presero posto di fronte a loro.
<<Kathleen è ancora di sopra?>> chiese Harry, riempiendo il suo bicchiere con del succo alla zucca.
<<Non c'era questa mattina, quando mi sono svegliata, forse è sulla Torre d'Astronomia.>>
Harry prese la Mappa del Malandrino dalla cartella: <<Giuro solennemente di non avere buoni intensioni!>>
L'aprí nel punto della Torre d'Astronomia ma non vide nessun nome. Harry guardò in basso. Gli occhi si mossero lungo il solito percorso che Kathleen faceva per andare da lì in Sala Grande. Vide vari nomi ma non quello di Kathleen. Guardò la sala comune di Grifondoro ma non era nemmeno lì. Controllò ogni angolo, aprí la mappa per la sua intera lunghezza ma il nome di Kathleen non c'era. Iniziò a sentire la paura crescere in lui.
<<Qualcosa non va?>> chiese Neville.
<<Non la trovo>> disse Harry senza alzare gli occhi dalla Mappa. <<La vedi?>>
Neville si sporse e iniziò a controllare insieme a lui.
<<Non c'è>> disse Neville alzando lo sguardo verso Harry. <<È impossibile che non ci sia.>>
Harry guardò il tavolo di Serpeverde in cerca di una persona. Non lo trovò. Sentí la rabbia sostituire la paura.
<<Vedi il nome di Malfoy?>>
Neville controllò a fondo la Mappa, poi posò l'indice in basso. <<Nella sua sala comune.>>
<<Piton?>>
Neville socchiuse gli occhi e verificò.
<<Ehm... eccolo! Sta scendendo nei sotterranei.>>
Neville risalí cercando ancora il nome di Kathleen ma non lo trovò. <<Dov'è? È impossibile che non ci sia.>>
<<Se le hanno fatto qualcosa...>>
<<Chiamala>> disse Hermione. <<Dammi lo Specchio, io provo con quello.>>
Harry prese il suo Specchio Gemello dalla borsa e glielo passò. Hermione iniziò a chiamare Kathleen. Ron si sporse oltre la sua spalla e chiamò insieme a lei.
Harry mise la testa tra le mani e pensò a lei. Al suo corpo, al suo sorriso, al suo profumo, al suo sapore. Percepí qualcosa dentro di lui.
«Kathleen!»
«Harry.»
Balzò in piedi. «Dove sei? Stai bene?»
«Stanza delle Necessità.»
«Arrivo.»
Il contatto si chiuse.
<<È nella Stanza delle Necessità. Non appare sulla Mappa.>>
Hermione tirò un sospiro di sollievo e gli ridiede lo Specchio. Harry lo ficcò nella cartella, prese la bacchetta e la puntò contro la Mappa: <<Fatto il misfatto!>>. Non aspettò che le scritte sparissero che la posò nella cartella.
<<Ci vediamo a lezione.>> Mise la cartella in spalla e corse fuori dalla Sala Grande.
<<È un caso perso>> commentò Neville scuotendo la testa.
Ormai aveva accettato il fatto che Harry e Kathleen stessero insieme, anzi, ogni tanto adorava stuzziacarli e metterli in imbarazzo. Il loro rapporto non era cambiato. Erano ancora i tre bambini combina guai di Grimmauld Place n.12.
Harry arrivò al settimo piano due minuti dopo. Si fermò davanti a un muro di pietra con il fiatone.
Portami da Kathleen. Portami da Kathleen. Portami da Kathleen.
Un'enorme porta in legno scuro apparve dalla parete. Harry afferrò la maniglia e l'abbassò. Sentiva il cuore accelerato. Spinse la porta ed entrò in un enorme stanza illuminata. Chiuse la porta dietro di sé e si guardò intorno. Kathleen era seduta su un divano rosso, intenta a leggere un libro. Alzò lo sguardo e gli sorrise. Harry lanciò la cartella sul pavimento e si avvicinò a lei. Kathleen chiuse il libro, Harry glielo sfilò dalle mani buttandolo di lato. Si piegò leggermente e si avventò sulle sue labbra. Posò una mano sullo schienale del divano, l'altra sulla sua coscia. Kathleen posò le mani sulle guance di lui e lo avvicinò di più. La lingua di Harry premette contro le sue labbra. Lei le schiuse facendola incontrare con la sua. Harry si piegò ancora più. Kathleen aprí le gambe ed Harry appoggiò un ginocchio tra esse avvicinandosi di più. Harry la sovrastava. I seni toccavano il torace di Harry. Qualcosa di grande premeva tra le gambe di Kathleen, che sentí fremere di eccitazione.
Quel bacio era unico, come tutti quelli che si scambiavano. Era bramoso, passionale e pieno di eccitazione e desiderio.
Kathleen posò una mano tra i capelli di Harry e fece scivolare l'altra sulla sua schiena che si raddrizzò rabbrividendo.
Lo schienale scomparve e Kathleen cadde all'indietro con Harry sopra di lei. Le labbra si separarono e con i respiri ansanti si guardarono intorno. Le luci erano offuscate, la libreria e gli strumenti musicali erano spariti. C'erano candele ovunque sul pavimento e intorno al letto su cui erano sdraiati. Ritornarono a guardarsi e si persero negli occhi dell'altro. Le bocce rosse, lucide e socchiuse che riprendevo fiato. I petti che si abbassavano e alzavano in sincronia. I respiri caldi e affannati si fusero e ne divvenero uno. I cuori battevano all'impazzata.
Kathleen sfiorò il naso di Harry e si riavvicinò alle sue labbra, che accolsero subito le altre. La prese per i fianchi e la fece sedere a cavalcioni su di lui. Kathleen impazzí. Emise un mugolio di piacere quando Harry la strinse a sé. Aumentò l'intensità del bacio e avvolse le braccia intorno al suo collo. Si avvicinò di più e sentí chiaramente qualcosa premere sotto di lei. Kathleen capí cos'era. La sua intimità prese a vibrare forte e il suo corpo iniziò a muoversi lentamente su di lui.
Harry sentí il cuore accelerare. I pantaloni stavano iniziando a essere fastidiosi. Il corpo di Kathleen era un'opera d'arte. Il pezzo mancante del puzzle del suo corpo.
Kathleen iniziò ad ansimare sulle sue labbra, mentre non smetteva di muoversi. Harry le strinse il sedere di prepotenza. Si rese veramente conto di quanto fosse alto, sodo e perfetto. Kathleen mugulò di nuovo. Dalle labbra di Harry uscì un gemito di piacere che le fece liberare le farfalle nello stomaco.
I respiri erano ancora più ansanti. Erano entrambi a corto di fiato. Le labbra soffrirono a staccarsi. Kathleen smise di muoversi e appoggiò la fronte a quella di Harry. Si guardarono negli occhi con il fiato corto. Le guance rosse. Gli occhi brillanti di desiderio.
<<È... stato...>> ansimò Harry. Declutí della saliva. <<Porca puttana!>>
Si lasciò cadere sul letto e riprese fiato. Aveva ancora le mani sul suo sedere, ma, Kathleen non gli avrebbe chiesto di toglierle. Adorava sentirlo. La mandava fuori di testa.
<<Mi fai letteralmente impazzire>> disse guardandola sopra di lui. <<Sei... sei... sei uno schianto, cazzo!>>
Kathleen sorrise. Vederlo in quel modo era bellissimo. Era sexy in quel momento. I capelli spettinati, un nuovo desiderio che gli annebiava la vista, le guance e le labbra rosse. Aveva occhi solo per lei. E Kathleen si sentiva fortunata.
<<Potremmo venire qui più spesso, che dici?>> disse Kathleen. <<Solo io e te.>>
Harry sorrise. <<Tutte le volte che vuoi.>> Si mise a sedere e la baciò di nuovo. <<Sei fottutamente sexy.>>
Kathleen arrossí ed Harry sorrise intenerito.
<<Non è la prima volta che te lo dico.>>
<<Da fidanzati, sí.>>
<<Non te lo mai detto?>>
Kathleen scosse la testa.
<<Devo rimediare, allora, ragazza fottutamente sexy.>>
Kathleen avvampò e nascose la testa nel suo petto.
<<Andiamo! È la verità.>>
<<Vaffanculo.>>
<<Non si dicono le parolacce, ragazza fottutamente sexy.>>
<<Smettila!>>
Harry si avvicinò al suo orecchio. Kathleen sentí il fiato mozzarsi.
<<Sei fottutamente sexy...>> La voce racua, bassa ed eccitata.
<<Mhm...>>
Harry ghignò sentendo il suo mugolio sommesso e le lasciò un bacio caldo sul collo. Non avevano mai avuto tutta quella intimità, ma era la cosa più bella di tutte. Avrebbero fatto di tutto pur di fermare il tempo e rimanere in quel modo per sempre, per l'eternità.
Harry prese ad accarezzarle i capelli come lei stava facendo con lui.
Il divano era ricomparso, così come la libreria e gli strumenti musicali. Harry aveva la schiena poggiata contro lo schienale, le gambe divaricate e Kathleen seduta a cavalcioni su di lui con la testa sulla sua spalla.
<<Che ore sono?>>
<<Non lo so>> rispose Harry.
<<Hai l'orologio al polso.>>
<<Non tolgo la mano da dov'è.>>
La mano sinistra era stretta intorno alla natica sinistra di Kathleen. Quella destra tra i capelli, un pó lunghi, verde smeraldo. Kathleen sentí il cuore balzare.
<<Un orologio, per favore>> chiese alla stanza.
Un pendolo comparve al muro.
<<Per Godric, le lezioni stanno per iniziare!>>
<<Se restiamo qui?>>
<<Non possiamo.>>
<<Parliamo come abbiamo fatto prima.>>
Il parlare che intenda Harry era quello dei loro baci famelici. Kathleen lo sapeva benissimo. Era tentata. E se poi sarebbero andati oltre. Di nuovo su quel letto, magari senza vestiti...
Harry stava pensando alla stessa cosa.
<<E se facciamo dopo le lezioni?>>
Lo stomaco di Harry saltò nel vuoto quando sentí la voce bassa e sensuale di Kathleen al suo orecchio.
<<Così abbiamo più tempo e molte più cose da dirci.>>
Harry rimase immobile. Kathleen gli lasciò un bacio sul collo e si alzò. I pantaloni di Harry erano gonfissimi al centro. Kathleen sentí le guance andare a fuoco quando realizzò che era così per colpa sua. Si bagnò le labbra e distolse le sguardo. Harry la stava guardando e Kathleen sentí la temperatura aumentare di più. Gli voltò le spalle e nascose la testa tra le mani. Lui si alzò e l'abbracciò da dietro. Kathleen lo sentí contro il sedere e arrossí ancora.
<<Parleremo più tardi, allora>> confermò Harry.
Fece scivolare le mani sul suo corpo e si staccò. Kathleen prese la bacchetta e il pigiama e si avviò alla porta. Qualcosa sul pavimento attirò l'attenzione di Harry.
<<Questo cos'è?>>
Harry aggrottò le sopracciglia e si rigirò il taquino nella mano. Kathleen si voltò e vide Harry aprire la pagina che aveva segnato usando il carboncino.
<<No! Non c'è nulla da...>>
Troppo tardi. Harry stava fissando il disegno con gli occhi fuori dalle orbite. Gli sfilò il taquino dalle mani e lo mise dietro la schiena. I capelli arancioni, le guance rosse.
Harry si voltò a guardarla, era a bocca aperta. <<L'hai disegnato tu?>>
Kathleen guardò il pavimento.
<<Quanto ti ci è voluto per disegnarlo? Sembra una fotografia.>>
Kathleen alzò la testa per guardarlo. <<Ti... ti piace?>>
<<È fantastico, Kathleen!>> esclamò Harry. <<Sei bravissima nel disegno.>>
<<Non ti dà... fastidio... che ti abbia disegnato senza che te lo dicessi?>>
<<Scherzi? Puoi disegnarmi tutte le volte che vuoi. Posso vederlo meglio, per favore?>>
Kathleen prese il taquino e glielo passò. C'era solo un ritratto. Lo raffigurava sulla scopa. Sorridente e perfetto com'era.
<<Non è finito, non mi fa impazzire...>>
<<È meraviglioso>> disse Harry. <<Sono davvero così?>>
Kathleen annuì. Harry le prese il viso e la baciò. Kathleen sentì lo stomaco fare una doppia capriola all'indietro. Harry strapò la pagina e la mise nella tasca interna della toga.
<<Cosa vuoi farne?>>
<<La incornicio, ovviamente. Sei meravigliosa.>>
La baciò ancora una volta e le sorrise quando la guardò negli occhi. Brillavano. Sembravano delle stelle. La prese per mano, raccolse la cartella ed uscirono. Le sfilò il pigiama dalle mani e lo posò nella cartella. Camminarono fianco a fianco, per i corridoi, mano nella mano, fino a che Harry non portò il dorso della mano di Kathleen alle labbra per lasciarne un piccolo bacio.
Arrivarono in sala comune e varcarono il ritratto che si stava aprendo. Lavanda piena di lacrime corse via. Ron ed Hermione erano immobili sulla scala che portava al dormitorio maschile. Hermione aveva una tuta di Kathleen tra le mani. Neville li guarda a bocca aperta. Altri Grifondoro andavano e venivano lanciando occhiate ai cinque.
<<Cosa succede?>> chiese Kathleen.
<<Abbiamo chiuso!>> esultò Ron balzando l'ultimo gradino.
<<Davvero?>>
<<Sí! Tutto perché hai lasciato la tua tuta in camera nostra! Sei la migliore!>>
Ron abbracciò Kathleen che sentí il pavimento sparire sotto i piedi e il fiato accocciarsi di nuovo a causa della forte stretta. La rimise a terra e le diede un bacio tra i capelli.
<<Beato te, amico!>> disse ad Harry, che alzò le sopracciglia.
Hermione scese l'ultimo gradino e si avvicinò. Kathleen la guardò e vide che un piccolo sorriso di trionfo le curvava le labbra.
<<Lavanda pensa che la tuta sia mia e che Ron l'abbia tradita per stare con me>> spiegò Hermione.
<<Miseriaccia!>> commentò Kathleen.
<<Ha iniziato ad urlare e ha detto che con me non vuole può avere a che fare. Io ho semplicemente concordato>> disse Ron con un enorme sorriso.
<<Era ora>> fece Neville affiancandoli.
<<Mi sento più leggero>> disse Ron. <<È bello non essere impegnati con qualcuno che non ti piace.>>
<<Perché è molto più bello essere impegnati con qualcuno che ti piace da impazzire>> disse Harry avvolgendo Kathleen con un braccio.
<<Dove siete stati per mezz'ora?>> domandò Neville.
<<Nella Stanza delle Necessità a parlare>> rispose Harry.
<<Di cosa?>>
<<Orologi.>>
<<Orologi?>>
<<Sí. Quello a pendolo, quello a cucú, quello sul camino... c'è ne sono di tanti tipi>> profilò Harry, convincente. <<La Stanza è stata anche gentile a offrirci un pó di frutta fresca. La pesca che ho mangiato era molto buona.>>
Kathleen si morse la lingua e guardò fuori dalla finestra. Non l'aveva detto davvero. No, era la sua mente che pensa male. Kathleen si schiarí la gola e riportò la sua attenzione ai quattro.
<<Vado a mettere la divisa e a prendere la cartella. Torno subito.>>
<<Posa anche questa>> disse Hermione dandole la tuta.
Kathleen allungò la mano verso Harry. Lui curvò le sopracciglia, poi capí. Prese il pigiama dalla cartella e glielo diede. Kathleen andò via.
<<Cosa ci faceva il suo pigiama nella tua cartella?>> chiese Hermione, scrutando Harry attentamente.
<<Era sul pavimento quando sono entrato>> rispose fissando la scala.
<<E lei era vestita, vero?>>
<<Sí, cretino>> disse guardando Neville.
<<Che ne posso sapere?>>
<<Suvvia, è troppo presto>> disse Hermione.
<<Se una persona vuole e anche il partner accetta, non è presto>> osservò Ron.
Hermione lo guardò malissimo.
Lui alzò le mani in segno di resa.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora