꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙾𝚄𝚁 • 𝚅𝙸𝙸𝙸꧂

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10 novembre 1995
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


Harry camminava lungo un corridoio privo di finestre. I suoi passi rimbombavano nel silenzio. Vedeva una porta. Più si avvicinava più diventava grande, più il cuore batteva forte. Voleva entrarci, tese la mano, abbassò la maniglia una forte luce bianca lo acceccò...
<<Harry Potter, signore!>>
Harry cadde dal divanetto trovandosi sul tappeto rosso della sala comune.
Le candele erano spente. Percepiva una presenza di fronte a lui ma non riusciva a capire chi fosse. Cercò la bacchetta invano.
<<Chi c'è?>> chiese Harry, mettendosi a sedere.
<<Dobby ha il suo gufo, signore!>> esclamò una voce acuta.
<<Dobby?>>
<<Sí, signore, Dobby!>> esclamò l'elfo. <<Dobby si è offerto di riportare indietro il suo gufo.>>
<<Edvige!>> esclamò Harry alzandosi.
La civetta cinguettò. Qualcuno si mosse sul divanetto.
<<Incendio!>>
Il fuoco magicamente si accese illuminando la stanza. Kathleen sobalzò vedendo Dobby. Tutti i berretti che Hermione aveva creato per gli elfi domestici erano sulla testa di Dobby. In cima c'era Edvige in perfetto equilibrio.
<<Ciao, Dobby>> sorrise Kathleen.
<<Dobby è felice di vederla, signora Kathleen Lupin>> sorrise di ramando Dobby. <<Kreacher ha raccontato a Dobby cosa le è successo. Dobby era molto preoccupato per lei, ora è felice che lei stia bene.>>
<<Grazie>> disse Kathleen con un cenno del capo.
Dobby fece un profondo inchino e il lungo naso toccò il pavimento. Edvige cinguettò indignata, posandosi sulla spalla di Harry.
<<Grazie, Dobby>> disse Harry accarezzando la civetta.
<<Hai preso tu tutte le cose di Hermione?>> chiese Kathleen.
Dobby aveva oltre alla montagna di berretti sulla testa, numerose sciarpe e magliette.
<<Non tutte, Dobby ne ha prese alcune anche per Winky.>>
<<Come sta?>> chiese Harry risedensosi sul divanetto.
Le orecchie di Dobby si afflosciarono.
<<Siediti, Dobby>> lo invitò Kathleen. <<Devono pesare quei berretti.>>
Gli avvicinò una sedia. Dobby la guardò. Poi si decise e si sedette timidamente.
<<Winky beve ancora. Non vuole vestiti. E nemmeno gli altri elfi domestici>> disse Dobby. <<Non puliranno la Torre di Grifondoro con tutti i berretti e calzini nascosti ovunque, per loro è un insulto. Dobby fa tutto da solo, ma a Dobby non dispiace, spera sempre di incontrare Harry Potter e sta notte è successo!>>
Harry non ascoltava più di tanto accarezzava Edvige che aveva chiuso gli occhi ripensando al sogno. La porta non era mai stata così limpida.
<<Ma Harry Potter non sembra contento>> proseguì l'elfo guardandolo.
<<Harry è felice di vederti, Dobby>> disse Kathleen.
<<Dobby lo ha sentito mormorare nel sonno. Harry Potter stava facendo un brutto sogno?>>
Kathleen rimase a fissarlo.
<<Non proprio brutto>> rispose Harry. <<Ne ho fatti di peggiori.>>
Kathleen si morse il labbro inferiore. Sapeva che gli incubi peggiori erano quelli in cui rivedeva la morte di Cedric e dove lei veniva attaccata dai Dissennatori. A differenza di Kathleen, Harry aveva incubi quasi ogni notte. Da un pó di tempo a quella parte sognava la stessa porta. E non capiva proprio perché.
<<C'è qualcosa che Dobby può fare per aiutare Harry Potter?>> chiese l'elfo.
<<Nulla, Dobby, grazie per l'offerta>> disse Harry.
Il fuoco scoppiettava nel camino. Faceva luce alle gambe di Kathleen, rendeva l'ombra di Dobby enorme. Kathleen guardò ancora Harry. Non riusciva a smettere di guardalo. Lo sguardo di Kathleen si abbassò. La sua attenzione fu cattura dalla mano sinistra di Harry. Le cicatrici bianche della punizione della Umbrige.
<<Forse c'è qualcosa che puoi fare>> disse Kathleen.
Dobby si illuminò di gioia. <<Lo dica, Kathleen Lupin, signorina.>>
<<Abbiamo bisogno di un posto dove più di venti persone possono praticare Difesa Contro le Arti Oscure senza essere scoperti dai professori, soprattutto dalla Umbrige>> spiegò Kathleen. <<Ne conosci uno?>>
<<Dobby ha sentito parlare di una stanza, quando è arrivato a Hogwarts.
Noi la chiamiamo la Stanza Va-e-Vieni, oppure Stanza delle Necessità!>>
<<Perché è chiamata così?>>
<<Perché è una stanza che appare solo quando c'è davvero bisogno di lei. Dobby porta lì Winky quando è troppo ubriaca. La stanza fa apparire un lettino per elfi domestici e degli antitodi alla Burrobirra.>>
<<E se avessi bisogno del bagno?>> chiese Harry.
Kathleen lo guardò con le sopracciglia inarcate.
<<Pensi si riempirebbe di vasi da notte?>>
<<Dobby pensa di sí, signore>> rispose serio. <<È una stanza strabiliante!>>
<<Quanti la conoscono?>> chiese ancora Kathleen.
<<Molti pochi, signorina>> rispose Dobby voltandosi verso di lei. <<La gente di solito ci capita per caso, poi non riesce più a trovarla, perché non sanno che è sempre lì che aspetta di essere chiamata.>>
<<È fantastico!>> disse Harry.
<<Dove si trova?>>
<<Al settimo piano di fronte a Barnaba il Babbeo, signore.>>
<<Come facciamo a chiamarla?>>
<<È semplice, signorina>> disse Dobby. <<Bisogna passare davanti al muro per tre volte e pensare a quello che più avete bisogno e, dopo averlo fatto, apparirà la porta della Stanza.>>
Harry e Kathleen si guardando entusiasti. Harry andò per alzarsi ma Kathleen lo fermò.
<<È tardi, sarebbe da imprudenti anche se avessimo il Mantello. Ci andiamo domani pomeriggio insieme agli altri.>>
Harry si risedette. Edvige con un altro cinguettio indignato si posò sul bracciolo della poltrona.
<<Grazie, Dobby!>> sorrise Kathleen.
L'elfo arrossí leggermente e ricambiò il sorriso.
<<Dobby può venire a trovare Harry Potter e Kathleen Lupin un'altra volta?>> chiese timidamente l'elfo.
<<Certo che puoi>> risposero in coro i due.
Dobby sorrise ancora. Harry e Kathleen si guardarono e sorrisero all'altro. Le guance di Kathleen si tinsero di rosa mentre il cuore perdeva un battito cominciando ad accelerare. Adorava il sorriso di Harry.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora