꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝚃𝙷𝚁𝙴𝙴 • 𝚇𝚅𝙸𝙸꧂

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24 giugno 1995
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


<<Inutile, insulso, scarafaggio!>> esclamò Kathleen.
Era la mattina della terza prova e mentre facevano colazione, come ogni mattina, un gufo postino aveva portato ad Hermione una copia fresca di stampa della Gazzetta del Profeta. L'articolo prima pagina di quella mattina era Harry.
<<"Cosa mai nasconderà quella strana e curiosa cicatrice?" Ma come fa a saperlo?>>
Harry ormai non ci dava più tanto peso. Era troppo impegnato a lanciare occhiate di fuoco ai Serpeverde che si stavano scimmiottando di lui toccandosi la fronte e svenendo in modo teatrale.
<<Neanche una cimice è fastidiosa come lei.>>
<<Una cimice!>> esclamò Hermione saltando in piedi. <<Perché non ci ho pensato prima?>> mormorò tra sé mentre si passava una mano tra i capelli. <<Sarebbe più che logico... ma... ma, sarebbe illegale...>>
<<Cosa sarebbe illegale?>> chiese Neville di fianco a lei.
<<Kat, sei un genio!>> esclamò Hermione.
<<Perché ho insultato Rita Skeeter?>>
<<No, se hai ragione vuol dire... devo controllare una cosa...>>
Prese la borsa, la mise in spalla e corse via.
<<Ehi!>> disse Ron. <<Abbiamo il test di Storia della Magia, dove vai?>>
Hermione non lo sentí, uscì dalla Sala Grande come un missile.
<<Come faccio a copiare se lei non c'è?>> disse Ron rimettendosi composto.
Guardò Kathleen che gli tirò il giornale.
<<Lo prendo come un no>> sospirò rassegnato. <<Inventerò, allora.>>
<<Se aprissi ogni tanto i libri forse sapresti qualcosa>> lo riproverò Kathleen.
<<Io lo faccio, ma sono troppe date, nomi e posti da ricordare>> protestò Ron addentando un muffin ai frutti di bosco.
<<Hai la memoria di uno scarabeo, allora>> commentò Kathleen portandosi alle labbra il calice, con del succo alla zucca all'interno.
<<Simpatica>> commentò sarcastico Ron, mentre Neville ridacchiava di fianco a lui.
<<Vorrei essere al posto tuo, Harry, così non faccio gli esami.>>
<<Te lo darei volentieri, amico>> disse Harry. <<Non vedo l'ora che finisca, sono stufo!>>
<<Non ti biasimo>> commentò Neville. <<Ma, guarda il lato positivo, niente esami per tua fortuna.>>
<<Cosa farai mentre noi svolgiamo gli esami? Guardi la Cercatrice?>> domandò Ron con un sorrisetto.
Kathleen si irrigidí. Harry la vide sistemarsi sulla panca mentre si mordicchiava il labbro interiore e i capelli le si dipingevano di bianco.
<<Potter!>> chiamò la professoressa McGranit avvicinandosi al tavolo.
<<Buongiorno, professoressa>> salutò Kathleen.
<<Salve!>> disse lei facendole un leggero sorriso. <<Potter, i campioni si riuscono nella saletta qui accanto dopo la colazione.>>
<<Ma la prova è stasera!>> disse Harry rovesciandosi le uova strappazzate addosso. <<O sbaglio?>>
<<Oh, no, non sbaglia>> disse la McGranit. <<I familiari sono invitati ad assistere alla terza prova, lo sai. È solo un'occasione per salutarli.>>
<<Va bene>> disse Harry sollevato.
La McGranit si allontanò e lui continuò a mangiare.
<<Ora che so che verranno qui, non mi concentrerò abbastanza>> disse Kathleen.
<<Lo sai che mia madre ti rimprovera se le dici che non ti sei concentrata perché sapevi che lei e papà erano al castello.>>
<<Lo so, Prongs, lo so>> sbuffò Kathleen.
Harry sorrise divertito contagiando anche Kathleen.
Adoro il suo sorriso, pensò Kathleen.
È così bella quando sorride, pensò Harry.
Entrambi arrossirono leggermente, per poi tornare a mangiare la loro colazione.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂


Quando Harry finí, salutò i tre e si avviò verso la saletta accanto. Quando entrò trovò gli altri tre campioni chiacchierare animatamente con i propri familiari. Fleur teneva la mano di Gabrielle, la sua sorellina, mentre conversava con i suoi genitori in francese. Krum parlava con il suo accento nordico molto più marcato del solito.
<<Ecco il nostro piccolo campione!>> esclamò James avvicinandosi ad Harry con le braccia aperte.
<<Ciao, papà!>> sorrise Harry abbracciandolo.
<<Come stai, ometto?>>
<<Bene>> rispose staccandosi.
Lily si gettò tra le sue braccia. Era da nove mesi che non vedeva suo figlio e gli era mancato come l'aria. E come se gli era mancato.
<<Quanto mi sei mancato!>> disse stringendolo a sé.
<<Anche tu, mamma>> disse Harry.
Amava sua madre, avrebbe fatto di tutto per lei. Quando si staccò da lui, lo guardò negli occhi che aveva ereditato da lei e gli sorrise dolcemente.
Harry aveva raccontato tutto della prima e della seconda prova ai suoi genitori e dire che leggere quello che aveva passato fu per loro spaventoso era riduttivo. Quando il nome di Harry uscì dal Calice andarono a parlare con Silente, dato che Harry non si era candidato e sapere che doveva partecipare contro la sua volontà li spaventata parecchio, soprattutto per via di quello che era successo quell'estate e delle cose che avevano scoperto in seguito.
<<Minnie ci ha detto che possiamo fare quello che ci pare. Quindi, dove ci porti di bello?>>
<<Non devo ricordati che siamo qui in quanto genitori e non come turisti, vero?>> disse Lily guardando James.
<<Lo so perfettamente, Lils>> disse James. <<Ma voglio andare in sala comune, in Sala Grande, al Lago Nero e trovare Peeves. Possiamo andare anche in biblioteca o al Platano Picchiattore, se ti va, ma non me ne resterò chiuso qui dentro.>>
<<Neanche io voglio restare qui>> disse Harry.
<<Tu sí che sei mio figlio!>> esclamò James. <<Andiamo, allora.>> Prese Lily per la vita e la condusse fuori dalla stanza seguiti da Harry.
Adorava il rapporto che avevano i suoi genitori. Caratteri diversi ma che si completavano a vicenda. Un giorno avrebbe voluto avere anche lui un rapporto così con la sua futura moglie.
<<Kathleen dov'è?>> chiese James, mentre camminavano per i corridoi.
Kathleen. Un'immagine, simile a quella dei suoi genitori che camminavano mano nella mano, invase la mente di Harry. Lui e Kathleen mano nella mano, non come amici, come una coppia, come fidanzati, marito e moglie. Harry senza un motivo apparente arrossí e sorrise leggermente.
<<Test di Storia della Magia>> si affrettò a dire allo sguardo interrogativo dei genitori.
<<Fine della scuola, esami>> disse Lily. <<Scometto che sei felice a non farli.>>
<<Tantissimo>> disse Harry. <<Non vede l'ora di vedervi.>>
<<Anche noi>> disse James.
<<Deve raccontami un pó di cose>> disse Lily.
<<A cosa ti riferisci?>> domandò Harry alzando un sopracciglio.
<<Penso tu lo sappia>> rispose sua madre.
Harry fece una smorfia.
<<Non ti sta simpatico?>>
<<Per niente>> rispose Harry mettendo le mani in tasca.
James e Lily lo guardarono e il primo sorrise furbo.
<<Dopo che Remus sarà qui, potrai dirglielo che non ti piace.>>
<<James!>> lo richiamò Lily.
<<Verrà qui?>>
<<Insieme a Dora e a Sirius. Davvero pensavi che il tuo padrino non sarebbe venuto?>>
<<Non che vennisero anche Dora e Remus>> ammise Harry.
<<Sono stati invitati da Silente>> disse James. <<Non dirlo a Kat, diventerà irrequieta e mi tartasserà.>>
Harry annuì, poi sorrise.
I due lo guardarono curiosi. Sorrideva spesso se si trattava di Kathleen, anche se da quell'estate particolarmente tanto.
<<Ha detto che visto che sa che voi siete qui non si concentrerà abbastanza.>>
<<Prevedibile>> ghignò James.
<<Spero per lei che trovi la concentrazione, i test di fine anno sono molto importanti.>>
<<La troverà, tranquilla>> disse Harry.
<<Peeves!>> esclamò James. <<Sono anni che non ti vedo, come va?>>
<<Scherzi>> rispose il fantasma ghignazzando. <<Salve, piccolo giglio>> disse guardando Lily.
<<Non provarci con mia moglie>> disse James stringendo a sé Lily.
Peeves roteò gli occhi e con un pop scomparve.
<<Ci provava con te?>>
<<Assurdo, vero? È un fantasma>> disse Lily. <<Mi lanciò una pioggia di petali di rose rosse, appena entrai in Sala Grande, il giorno di San Valentino, al sesto anno. Tuo padre gli lanciò una scatola di cioccolatini, ma essendo un fantasma gli è passata attraverso e ha colpito Frank sul naso. Poverino.>>
<<Ci stava provando con la mia quasi ragazza>> si giustificò James.
Lily scosse la testa e sorrise.
<<Andiamo in sala comune?>> propose Harry.
<<Guidaci>> disse James.
Harry sorrise divertito e si avviarono in sala comune. Sedettero su un divanetto ed Harry raccontò più nel dettaglio come andava a scuola, come avesse superato le prove e, anche con il Torneo, di come si divertisse a stare con i suoi amici. Rispose velocemente alla domanda del dolore alla cicatrice per poi cambiare discorso.
<<Come si può cancellare il Quidditch?>> esclamò James. <<È di vitale importanza.>>
Lily lo guardò scettica.
<<Non si sono nemmeno presi la briga di eleggere un nuovo Capitano?>>
<<Sapendo del Torneo, hanno escluso il Quidditch da subito>> rispose Harry.
<<Assurdo>> commentò James.
Padre e figlio erano fanatici del Quidditch, forse anche troppo.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora