꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝙵𝙾𝚄𝚁 • 𝚇𝙸𝚅꧂

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10 marzo 1996
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


<<Vecchia, stupida, perfida, spregevole, insolente, cretina!>>
Kathleen sbatté la cartella sul tavolo. I capelli rossi come il fuoco.
<<Oh, hai detto una parolaccia>> disse Harry.
Kathleen lo fulminò e si sedette di fianco a lui.
<<Hai la luna storta, Moony?>>
Kathleen sbuffò pesantemente.
<<Cosa è successo?>>
<<Succede che non posso dare il regalo di compleanno a mio padre, per colpa del rospo e che odio essere una femmina!>>
Afferrò la borsa e ne prese una barretta al cioccolato e ne addentò un pezzo un po' troppo grande.
<<Femmine>> disse Ron.
Kathleen gli lanciò un'occhiataccia.
<<È un centauro così affascinante...>>
sospirò Parati a qualche posto di distanza.
Kathleen alzò gli occhi al cielo. Hermione comparve da dietro la Gazzetta del Profeta.
<<Ne state ancora parlando?>> disse Kathleen, esasperata.
<<Non eravate dispiaciute per il licenziamento della Cooman?>> ribatté Hermione.
<<Lo siamo!>> disse Lavanda.
<<Poverina, piange tutto il tempo>> disse Parati. <<Dice che preferisce lasciare il castello, invece di condividere lo stesso tetto della Umbrige.>>
<<Chi lo vorrebbe?>> fece Kathleen.
<<Ha appena iniziato a comportarsi male>> disse Hermione.
<<Lo penso anche io>> concordò Kathleen. <<Non si arrenderà fino a quando non avrà avuto una vendetta per quello che Silente le ha fatto. Avete visto la faccia che ha fatto quando Silente le ha presentato Firenze?>>
<<Come dimenticare?>> ridacchiò Ron. <<Era rossa di rabbia.>>
Kathleen annuì e addentò un altro pezzo di cioccolata.
Due giorni prima, la Umbrige, con un nuovo decreto, aveva deciso di licenziare la professoressa Cooman. Silente, però, aveva vietato alla Umbrige di allontanarla dal castello presentando come sostituito della Cooman, Firenze, un centauro abitante nella Foresta Proibita. Quella mattina avrebbero tenuto la loro prima lezione di Divinazione con il nuovo insegnante.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂


Dopo colazione Hermione andò ad Artmanzia e i quattro si avviarono al pian terreno, dove si trovava la nuova aula. Neville, Ron ed Harry si fermarono a qualche metro dalla porta.
<<Chi entra per primo?>> disse Neville guardando gli altri due.
<<Io direi il più grande>> propose Harry.
<<Facciamo il più piccolo, invece>> ribatté Ron guardandolo.
Kathleen sbuffò e li superò, entrando nell'aula.
<<Che meraviglia!>>
Alti alberi crescevano dal terreno, il pavimento era coperto di soffice muschio. Sembrava di essere in una foresta. Le chiome degli alberi danzavano come mossi dal vento. Ai piedi di essi gli studenti già entrati erano seduti e guardavano il centauro al centro della stanza.
Harry, Ron e Neville entrarono e rimasero a bocca aperta.
<<Kathleen Lupin>> disse Firenze voltandosi verso di lei.
<<Salve, signore>> sorrise Kathleen porgedogli la mano.
Firenze le baciò il palmo, mentre Kathleen faceva un piccolo inchino.
<<È un piacere vederla.>>
<<Tutto mio>> disse Firenze guardandola negli occhi senza battere ciglio.
Aveva due occhi azzurri come il cielo e profondi come il mare.
<<Era destino che le nostre strade si rincotrassero.>> Guardò dietro di lei. <<Harry Potter>> disse guardandolo negli occhi.
<<Oh... salve.>>
Harry gli porse la mano e Firenze gliela strinse. Firenze lo guardava senza battere ciglio. Guardava oltre i capelli corvini che coprivano la cicatrice a forma di saetta.
I quattro andarono a sedersi sotto un albero libero. Kathleen si appoggiò con la schiena al tronco e posò sulla pancia la cartella.
<<Perché ti ha baciato la mano?>> domandò Harry seduto di fianco a lei.
<<Perché sono una ragazza e mi conosce>> rispose guardando le chiome degli alberi.
<<E come fa a conoscerti?>>
<<Mi ero persa nella Foresta, durante la prima luna piena di mio padre a inizio anno, e Firenze mi ha riaccompagnato al castello. È stato gentile.>>
<<Sei entrata nella Foresta Proibita a notte fonda? Ma sei impazzita?>> disse Harry.
Kathleen alzò le spalle. <<Non ci sono vampiri lí dentro, solo alberi e centauri, per quello che ho visto.>>
La porta si chiuse e anche l'ultimo studente si sedette sul prato.
<<Silente è stato così gentile a rendere quest'aula simile al mio habbit naturale. Avrei preferito farvi lezione nella Foresta Proibita ma non è più possibile.>>
<<Scusi... ehm... signore...>> disse Parati alzando la mano. <<Perché non può? Hagrid ci ha portato a noi non fa paura.>>
<<Il problema non è il vostro coraggio>> disse Firenze. <<Ma la mia posizione. Sono stato bandito dal mio branco.>>
<<Scusi, signore, e perché gli altri centauri l'hanno bandita?>> chiese ancora Parati.
<<Perché ho accetatto di lavorare per Silente. Lo considerano un tradimento.>>
I capelli di Kathleen si tinsero di blu notte. Ricordava di come uno di loro avesse rimproverato Firenze perché si facesse cavalcare da un'umana.
<<Cominciamo>> disse Firenze.
Le luci si offuscarono. Le stelle iniziarono a brillare in cielo. Sembrava di essere in una foresta al calar del sole.
<<Wow!>> esclamò Neville.
<<Miseriaccia!>> esclamò invece Ron.
<<Sdraiatevi e osservate il cielo. Lassù, per quelli che sanno Vedere, c'è scritto il destino della vostra specie.>>
Kathleen ci mise un pó a sdraiarsi. Sistemò la gonna e appoggiò le mani sopra alla pancia. Harry le mise un braccio sotto alla testa e incocriò la sua caviglia con quella di Kathleen.
Sopra le loro teste c'erano un'enorme stella rossa e due pianeti.
<<Quella è Sirio>> mormorò Kathleen avvicinandosi ad Harry e indicando una stella sopra la testa di Ron. <<Quella è Orion, là c'è Nebula e lí la costellazione del drago.>>
<<E questa?>> chiese Harry indicando la stella rossa sopra le loro teste.
<<Non lo so, ma so che quello è Marte e quello è Venere. Sono in una posizione strana, soprattutto Venere.>>
<<Sembra indeciso, non ti pare?>> disse Harry.
<<Io sono indeciso se tapparvi la bocca o no>> disse Neville.
<<Antipatico>> lo scherní Harry.
<<Ti sta iniziando a piacere Divinazione, eh, Nev?>> disse Kathleen.
Harry trattenne una risata, nascondendo la testa tra i capelli di Kathleen. L'odore di acqua alla rose gli invase le narici. Era il profumo più buono che avesse mai sentito.
I capelli di Kathleen si tinsero di verde smeraldo e lei sorrise, sentendo la temperatura aumentare.
Firenze indicò la stella sopra le loro teste.
<<Nel corso dell'ultima decade tutti gli indizzi suggeriscono che la specie dei maghi stia vivendo solo una breve parentesi di quiete tra due guerre. Marte, latore di battaglie, arde luminoso sopra di noi e suggerisce l'imminente scoppio di un nuovo conflitto.>>
Harry sentí Kathleen irrigidirsi. Tolse la testa dai suoi capelli che avevano qualche sfumatura violetto. Guardava la stella rossa sopra di lei, immobile.
<<Venere, pianeta dell'amore, invece, con minore ardore, accompagna Marte. Ci sono stati momenti in cui Venere ardeva più luminoso che mai, altri dove lasciava spazio a Marte. Se c'è ne saranno altri e fra quanto tempo, i centauri possono tentare di predirlo, bruciando speciali erbe e foglie, e osservando il fumo e le fiamme...>>
Passarono la lezione a bruciare foglie ed erbe, osservando le fiamme e il fumo. Nessuno vide nulla di speciale.
Kathleen prese una foglia tra quelle ammucchiate di fianco a lei. Guardava il fuoco e poi il fumo salire fino alle chiome degli alberi per poi sparire. Non vedeva nulla di interessante. Ne prese un'altra. Nello stesso momento Harry prese la stessa.
Kathleen smise di guardare il fuoco e si voltò verso di lui. Le mani rimasero una sopra all'altra, mentre i due si guardavano negli occhi.
Lo stomaco di Kathleen fece una capriola, aveva le guance rosse per via del caldo del fuoco, ma divvenero ancora più calde e rosse mentre Harry la guardava.
<<Prendila tu>> disse Harry.
Kathleen distolse lo sguardo e lo posò sul mucchio di foglie. Harry fece lo stesso. La sua mano su quella di Kathleen, più piccola rispetto alla sua.
Harry tolse la mano, si schiarí la gola e guardò il fuoco.
Kathleen prese la foglia e la bruciò. Fissò il fuoco e il fumo con i capelli verde smeraldo e arancioni.
"Ti piace proprio tanto."
Un sibillo. Di nuovo quel sibillo.
"Quando pensi di dirglielo?"
Kathleen chiuse gli occhi.
Autocontrollo, respira...
Kathleen respirò profondamente e aprí lentamente gli occhi. Davanti a lei il fuoco aveva assunto la forma di una donna. Capelli lunghi e ricci, tratti duri e cattivi. Il fumo non era più una nuvola, ma un teschio con un serpente al posto della lingua. Kathleen si fece indietro di scatto, appiattendosi al tronco dell'albero.
Si portò automaticamente una mano sulla cicatrice, mentre i capelli diventavano viola. Non aveva bruciato, non bruciava da tanto in realtà, non se ne rese conto.
La campanella suonò. Tutti trasalirono. Si erano completamente dimenticati di essere al castello. Uno alla volta uscirono un pó perplessi.
Kathleen guardò il fuoco. Ancora la stessa figura, il fumo aveva ancora quella forma. Si alzò e con mani tremanti puntò la bacchetta contro il rogo di foglie. Guardò il viso di Bellatrix e declutí della saliva.
<<Aguamenti!>>
Dalla sua bacchetta uscí un getto d'acqua che spense il fuoco e il fumo svaní. Prese la cartella e si avviò alla porta.
<<Kathleen Lupin, una parola, prego>> disse Firenze.
Kathleen tremava leggermente, ma si voltò verso di lui. Prima era rossa come il fuoco, in quel momento era bianca come la neve. Di nuovo.
<<Potete restare>> disse il centauro agli altri tre. <<Chiudete la porta, per piacere.>>
Ron obbeddí subito.
<<Sei amica di Hagrid, vero?>>
Kathleen annuì.
<<Puoi comunicargli un messaggio da parte mia?>>
<<Certamente>> rispose Kathleen.
<<Il suo tentativo non porta a nulla. Farebbe meglio a lasciar perdere>> disse Firenze.
Kathleen curvò le sopracciglia, ma annuì.
<<Glielo direi io, ma non posso avvicinarmi alla Foresta... e vorrei evitare una sua zuffa con i centauri.>>
Kathleen lo guardò interrogativa.
<<Sarà fatto, signore.>>
Firenze chinò il capo, Kathleen fece lo stesso e andò via, seguita dagli altri tre.
<<Vado al bagno, se Hermione mi cerca ditele che sono lí. A dopo!>>
<<Kat, aspetta...>>
Harry non finí la frase che Kathleen scomparve dietro l'angolo.
Qualcosa non andava.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora