꧁𝙿𝙰𝚁𝚃 𝚃𝙷𝚁𝙴𝙴 • 𝚇𝙸𝚅꧂

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23 febbraio 1995
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts


<<Avevi detto che avevi già risolto l'indovinello dell'uovo!>> esclamò Hermione indignata.
<<Parla più piano!>> sibilò Harry.
I cinque erano seduti in fondo all'aula di Incantesimi a un tavolo tutto per loro. Quel giorno dovevano esercitarsi con l'opposto dell'Incantesimo di Appello: l'Incantesimo di Esilio.
A causa dei brutti incidenti che potevano causare perché ancora inesperti, il professor Flitwich aveva dato a ciascuno una pila di cuscini con cui fare esercizio.
<<Ho solo bisogno di...>>
<<Tempo per perfezionarlo>> concluse Kathleen, mentre il suo cuscino volava per la stanza e atterrò nello scatolone, a cui erano destinati, in perfetto equilibrio su quello di Hermione. <<La prova è domani, Prongs!>>
<<E non sai come combattere le sirene, vincerai di sicuro>> commentò Ron mentre il suo cuscino volava verso la finestra.
<<Allora, conosci qualche incantesimo per far respirare sott'acqua?>> richiese Harry ad Hermione.
<<Ci sarebbe la trasfigurazione umana ma non si fa prima del sesto anno e può finire malissimo.>>
<<Sarebbe divertente vederti con un periscopio che ti spunta dalla testa>> lo scherní Neville.
<<Me lo immagino!>> si uní Ron.
Harry li guardò male.
<<Nev, come hai detto che si chiama quella pianta che fa respirare sott'acqua?>> disse Kathleen.
Harry si illuminò.
<<Che stupido! Perché non ci ho pensato io?>> esclamò Neville.
<<Perché eri troppo impegnato a immaginarmi con un periscopio in testa>> disse Harry.
Ron si tranne dal ridere.
<<Allora, come si chiama? Dove si trova?>>
<<Si chiama Algabranchia. È un po' difficile da trovare... viene usata anche nelle pozioni per...>>
<<Pozioni? Credi che Pivellus possa averla?>> lo interruppe Harry.
<<Probabile>> rispose Neville. <<Dobbiamo controllare. E, se ne ha un po', hai trovato la soluzione, altrimenti, sei di nuovo punto a capo.>>
<<Meglio per lui averla>> affermò Harry, che si sentiva un pó più leggero.
Neville agitò la bacchetta e invece di esilare il suo cuscino, il professor Flitwich iniziò a volare per la stanza fino a che non si posò su un armadio, con aria esasperata. Neville fece finta di niente, mentre Ron soffocava le risate nel suo cuscino.

⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂༄⁂

Quando anche la lezione di Incantesimi fu finita e il professor Flitwich volò per un altro paio di volte, non per colpa di Neville, i Grifondoro e i Corvonero lasciarono l'aula dirigendosi nelle rispettive sale comuni. Harry era finalmente più sciolto e scherzava con Ron e Neville.
Hermione e Kathleen stavano discutendo di quanta pazienza avesse il professor Flitwich con tutti gli studenti. Una volta in sala comune dovettero stare ben attenti a non beccarsi i mini petardi dei gemelli, che come sempre mostravano i loro prodotti ai più piccoli.
<<Sono pericolosi!>> esclamò Hermione.
<<Li abbiamo provati un milione di volte, non fanno davvero male>> disse Fred.
<<Come dite voi>> disse Hermione alzando gli occhi al cielo.
<<Ci vediamo nel nostro dormitorio tra cinque minuti>> mormorò Harry mentre salivano le scale.
Le due annuirono e svoltarono a destra, mentre i tre andarono a sinistra. Ognuno di loro si cambiò. Harry prese il Mantello dell'Invisibilità dal suo baule mentre Kathleen, la Mappa del Malandrino.
Cinque minuti dopo le ragazze bussarono alla porta della camera dei ragazzi.
<<Ho portato anche questo>> disse Hermione mostrando un barattolino di vetro vuoto.
<<Perfetto!>> esclamò Harry.
<<Dov'è?>> chiese Neville.
Kathleen stava controllando la Mappa. Stava cercando il nome di Piton tra gli altri. Alcuni si muovevano altri erano fermi. Vide il nome di Piton al secondo piano insieme a quello della professoressa McGranit e... aveva letto male. Non poteva essere lì. Guardò meglio. Non si era sbagliata. C'era Crouch con loro.
Ma Crouch era malato, che ci faceva al castello? Il nome di Crouch iniziò a muoversi, allontanandosi da quello di Piton e della McGranit che non si mossero da lì. Crouch era al castello, era guarito allora. Kathleen ripiegò la Mappa e li guardò.
<<Secondo piano con la McGranit.>>
Harry aprí il Mantello e scomparve al di sotto di esso, dopo di lui anche Neville e Ron, che lo tennero alzato per far nascondere anche Kathleen ed Hermione. Erano appiccicati uno all'altra e si muovevano con molta difficoltà.
<<Ron, sei più alto, vai dietro!>> protestò Hermione. <<Anche tu, Neville!>>
I due sbuffando cambiarono posto.
Harry era davanti ai due, di fianco a lui c'era Hermione e davanti a loro Kathleen con la Mappa tra le mani. Per scendere le scale dovettero usare tutto l'equilibrio che avevano in corpo, perché se cascava uno, cascavano tutti.
<<Te lo detto quella è pazza!>> esclamò la voce di Marcus a qualche metro da loro.
Kathleen alzò lo sguardo dalla Mappa e lo vide che stava facendo la strada opposta alla loro, di ritorno nella loro sala comune.
<<Tu non mi stai mai a sentire!>>
Insieme a lui c'era Andrew, il suo migliore amico. Marcus naturalmente non vide Kathleen che lo stava guardando con i capelli rosa pastello e lo sguardo perso che aveva solo con lui. I cosiddetti occhi a cuoricino. I due gli passarono affianco continuando a parlare. Hermione diede una leggera gomitata a Kathleen che ricominciò a camminare.
Scesero le scale stando bene attenti a non cadere. Arrivarono al piano più basso, buio e freddo del castello: i sotteranei, dove c'era l'aula di Pozioni e la stanza con la scorta personale di Piton.
<<Alohomora!>> disse Hermione puntando la bacchetta contro la serratura.
Questa scattò e fecero passare Neville che entrò nella piccola stanza soli scaffali pieni di boccette e barattoli.
Neville passò in esame ognuno di essi con gli occhi semichiusi e le sopracciglia inarcate. Kathleen continuava a controllare la Mappa, mentre Ron si guardava intorno, per più precauzione.
<<L'hai trovata?>> domandò Harry, mentre Neville saliva sulla scaletta.
<<Sto controllando qui sú>> rispose lui esaminando i contenuti dei barattoli.
Trovò un barattolo con una pergamena attaccata sul vetro che recitava: Algabranchia, ma di essa nessuna traccia.
<<Il barattolo è vuoto>> disse Neville guardandosi intorno in cerca di un altro. <<È l'unico che ha.>>
Harry si sentí sprofondare. Come avrebbe fatto, adesso?
<<Scendi subito, sta arrivando!>> esclamò Kathleen.
Neville scese di corsa la scaletta mentre lo spavento prendeva il sopravvento. Si nascose sotto il Mantello e chiuse con uno scatto la porta. Si fecero indietro e si appiattirono contro il muro.
<<Il piede!>> protestò Ron.
Hermione lo zittí con una gomitata nelle costole, per la seconda volta dall'inizio dell'anno.
<<Alohomora!>> esclamò Piton puntando la bacchetta contro la serratura.
Essa scattò e lui spalancò la porta.
Harry indicò un altro nome sulla Mappa che velocemente si avvicinava a loro: Karkaroff.
<<Severus!>> Si attorcigliava il dito attorno al pizzetto, sembrava preoccupato. <<Dobbiamo parlare, Severus. Tu mi eviti.>>
<<Sono alquanto impegnato al momento>> sibilò Piton.
<<Guarda!>>
Karkaroff si tirò sú la manica sinistra e mostrò a Piton qualcosa sull'avambraccio.
La cicatrice di Kathleen bruciò tanto che non riuscí a trattenere un gemito di dolore. Hermione coprí la bocca di Kathleen che si era portata la mano sinistra sulla piccola cicatrice.
<<Non è mai stato così nitido, nemmeno quando...>>
<<Fallo sparire!>> ringhiò Piton, gli occhi neri che correvano il corridoio buio.
<<Ma tu devi essertene accorto...>> cominciò Karkaroff. <<A te non fa male?>>
Piton guardava Karkaroff arrabbiato.
<<Sai cosa vuol dire, Severus, lo sai molto bene.>>
Kathleen guardava il tatuaggio di Karkaroff. Era uguale al simbolo evocato alla Coppa del Mondo.
Era quindi così che si distingueva un Mangiamorte? Dal marchio che avevano sul braccio sinistro?
Si sentí un tonfo e i cinque solbalzzarono dalla paura. Una risata sghignazzante si avvicinava a loro.
Karkaroff coprí il tatuaggio e il dolore cessò all'improvviso. Kathleen sospirò sollevata.
<<Peeves!>> tuonò Piton. <<Stupido fantasma, via di qui!>>
Peeves gli fece una smorfia e con pop sparí. Piton guardò Karkaroff freddamente e si chiuse nella stanza, sbattendogli la porta in faccia. Karkaroff non bussò, girò sui tacchi e andò via.
<<Andiamocene!>> mormorò Hermione.
Harry smise di fissare la porta e si avviò dietro Neville. Hermione li portò in biblioteca, tra gli scaffali più alti e nascosti. Si tolsero il Mantello e Kathleen si lasciò cadere su una sedia. La cicatrice a forma di mezza luna era rossa quanto i capelli di Ron.
<<Pivellus è uno di loro>> esplose Harry.
<<Non mi stupirebbe più di tanto, è perfido, maligno e spregevole>> disse Neville sedendosi di fianco Kathleen. <<Dovresti metterci del ghiaccio.>>
<<Sto bene>> disse Kathleen. <<Era uguale al Marchio alla Coppa del Mondo, hai notato?>>
Harry annuì.
<<Ha bruciato?>> chiese guardando la piccola cicatrice a forma di saetta nascosta dai capelli.
<<No, e non mi spiego perché a te sí>> rispose Harry.
Kathleen alzò le spalle. <<Nel giro di un anno tutto è cambiato.>>
Harry sospirò.
Kathleen coprí la cicatrice con i capelli dalle mille tonalità e guardò i libri. Sentiva un cambiamento anche tra di loro. C'erano emozioni diverse, che non avevano provato prima. Tensione, paura, delusione, amore, gelosia ma soprattutto senso di colpa.
Kathleen non aveva detto loro di aver visto Crouch sulla Mappa, non aveva detto di quell'uomo che le apparve alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure. Non aveva detto a nessuno, tranne che ad Hermione, dei sogni barra ricordi, che riviveva ogni trentuno d'ottobre da un anno a quella parte. Non aveva detto loro di aver paura di rimanere da sola. Kathleen non aveva detto loro di avere paura di perderli. Kathleen non aveva detto loro di essere spaventata.
Neville non disse a nessuno delle urla che sentí alla prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure e dell'incubo in cui vedeva torturarti i suoi genitori. Non l'aveva fatto perché, dopo tutto, era solo un sogno. Ma si sentiva in colpa per non averlo fatto. Si sentiva un po' un traditore.
Harry non aveva detto a nessuno, se non a Neville, degli incubi che quasi ogni notte lo tormentavano. Non aveva detto a nessuno della paura che aveva per loro. Della paura che aveva solo a pensare a un possibile ritorno di Voldemort. Della paura di perderli.
Ron si sentiva ancora in colpa per non aver creduto ad Harry fin dal principio, si odiava per questo. Non aveva detto ad Harry che era sempre stato in pensiero per lui da quando il suo nome era uscito dal Calice di Fuoco. Si odiava per essere stato egoista e invidioso del suo primo amico. Dentro di sé non si sentiva degno di essere chiamo migliore amico da Harry, Neville né tanto meno da Kathleen ed Hermione. Voleva rimediare al suo errore e l'avrebbe fatto aiutandolo con la seconda prova e anche con la terza.
Hermione nascondeva loro la consapevolezza di sapere quello che ognuno di loro provava. Hermione non aveva detto loro di essere stata davvero male quando, per quel breve periodo, erano stati divisi. Non aveva detto loro la paura che aveva avuto dopo la Coppa del Mondo, la paura di perdere i primi e unici veri amici che l'accettavano così com'era.
Ma quello non era il momento per rivelare agli altri le proprie paure, i propri pensieri, le proprie scuse e soprattutto i loro segreti. Quello era il momento di riuscire a trovare una soluzione all'indovinello dell'uovo.

ᴛɪʟʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ//ʜᴀʀʀʏ ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora