- Capitolo Sette -

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«Almeno la sai riconoscere?» le chiese Sophie, dopo averla guardata storta per qualche secondo. Olivia capiva che l'amica non condividesse con lei l'idea che quel piano sarebbe andato a buon fine, ma in quel momento non aveva bisogno di qualcuno che le consigliasse cosa fare.
E, tecnicamente, se nessuno vedeva qualcosa di sbagliato nella relazione fra Noah e Claire, non riusciva a capire come Sophie potesse giudicarla per provarci con una ragazzina più piccola. Insomma, non la avrebbe certamente costretta ad uscire con lei. Non sarebbe nemmeno uscita sul serio con lei, se questo poteva aiutare la sua situazione.
Come è già stato detto, Olivia Young non si fidanzava e certamente non lo avrebbe iniziato a fare solamente per ripicca. Se Eryn avesse accettato, la loro sarebbe stata solamente una relazione di facciata. Ma prima di correre alla meta finale del suo piano avrebbe dovuto sperare di trovarla in mezzo a quella massa di corpi danzanti. Doveva fare un passo alla volta.
Olivia annuì. «L'ho stalkerata su Instagram. Sembra abbastanza alta, lunghi dread neri, carnagione leggermente più scura di quella di Noah.»
Tirò fuori il telefono da una tasca che Amelie aveva sapientemente cucito all'interno della gonna. Si mise a cercare l'account Instagram della ragazza, mostrandolo a Sophie.
«Fa parte della squadra di corsa della scuola» commentò lei, scrollando un paio di foto prima di ridare il telefono ad Olivia. La maggior parte delle foto di Eryn la ritraevano sul campo di atletica leggera, insieme alle sue compagne di squadra. Era sempre allegra, sempre sorridente, alcune volte più concentrata, ma non sembrava togliersi mai quella divisa blu e bianca.
«Già, sembra che le doti sportive corrano nel sangue della loro famiglia» replicò Olivia. «C'è una foto con una sfilza di medaglie, tutte ori ed argenti.»
«Sembra una tipa a posto. Sicura che sia libera? Potrebbe avere un fidanzato. Potrebbe anche essere etero» ci tenne a sottolineare Sophie.
Avevano raggiunto il grande salone da pranzo, dove il tavolo di legno scuro era stato trasformato in un campo di battaglia per partite di beer pong. Un paio di ragazzi si stavano già sfidando, lanciando le palline gialle e bianche a tutta velocità e tracannando un bicchiere di birra dopo l'altro, senza mai fermarsi. Piccoli gruppi si erano fermati ad osservarli, gridando cori di incoraggiamento e lanciando lunghi fischi ogni volta che il tiro finiva per terra, senza fare centro.
Nessuno in quella stanza sembrava nemmeno lontanamente Eryn.
«Potrebbe essere in una relazione, ma non ha mai postato nulla di oggettivamente romantico che lo lasciasse pensare. E poi ha una bandiera arcobaleno nella bio, è probabilmente queer» rispose Olivia. Non si era buttata in quel piano senza fare le dovute ricerche e Sophie non sarebbe riuscita a prenderla contropiede con le sue domande.
Ovviamente si sarebbe accertata che ad Eryn interessassero le ragazze prima ancora di elaborare la sua richiesta di diventare la sua, per così dire, ragazza.
Sulla questione relazione, tuttavia, non poteva esserne così certa. Non tutti amano pubblicizzare il proprio partner su Instagram, alcuni preferiscono mantenere una certa privacy e non lasciare che l'intero Internet sapesse quante volte andavano a letto al giorno o perché stavano pensando di rompere. Olivia poteva solamente sperare che Eryn fosse single.
«Mi pare un po' troppo pericoloso. Andare da lei e chiederle così di punto in bianco-»
«Non glielo chiederò di punto in bianco. So cosa sto facendo, Sophie» sibilò Olivia. L'ultima cosa che avrebbe fatto era correre dei rischi inutili. Sapeva che c'erano molte cose che sarebbero potute andare storte, ma si era preparata per ogni evenienza. «Farò un passo alla volta, con tutta la calma del mondo.»
«E se tu non le piacessi e ti rifiutasse fin da subito?»
«Nessuno mi rifiuterebbe.» Voleva sembrare sicura di se stessa, ma non era così egocentrica da pensare che tutte le ragazze potessero cadere ai suoi piedi nel giro di pochi secondi. E poi, non importava sul serio, non le avrebbe chiesto di uscire veramente con lei, voleva solamente fare finta.
Mentre parlavano le due ragazze si erano spostate verso il retro della casa, vero centro della festa. La casa di Zack si trovava in cima ad una collina abbastanza alta, affacciata proprio sul picco di essa. Una larga terrazza di legno si apriva sul vuoto, raggiungibile attraverso varie porte di vetro da più punti della casa. La vista in quel luogo era magnifica, si poteva vedere l'intera città districarsi in basso, le luci delle case ancora accesse e le macchine che viaggiavano a tutta velocità per le strade creando lunghe strisce bianche e rosse. E se strizzavi gli occhi potevi anche scorgere qualche costellazione, nel cielo, proprio di fianco alla luna splendente.
Fili di lucine gialle erano state appese per tutta la terrazza, creando un complicato intrico sopra le teste dei ragazzi che festeggiavano. La musica sembrava provenire da ogni direzione, sparata da quelle che dovevano essere almeno cinque casse in contemporanea.
Facendo il giro della casa, Olivia aveva notato con piacere che non erano state le uniche a decidere di vestirsi a tema per l'occasione. Cappellini di babbo Natale, orecchie da elfo, corna di renna e nasi rossi erano portati da decine e decine di ragazzi. Qualcuno di più stravagante aveva anche optato per dei fiocchi di neve. Letteralmente dei fiocchi di neve, a grandezza umana. Quello, ad Olivia, era sembrato un po' troppo.
«Continuo a pensare che non ne valga la pena» disse Sophie, senza smettere però di cercare con lo sguardo la sorella di Noah.
Olivia si portò le braccia incrociate al petto. «Solo perché non è una tua idea questo non vuol dire che non funzionerà. Fidati di me, ho ponderato mille opzioni, mille situazioni diverse, questo è l'unico modo in cui ne uscirò vincitrice in tutti i casi.»
«Non lo sto dicendo solamente perché non è un mio piano. Se potesse funzionare te lo direi senza problemi, ma non penso proprio che lo farà» ribatté Sophie, la voce dura.
Olivia poteva capire che l'amica avesse qualche dubbio al riguardo. Era completamente normale. Ma non avrebbe desistito solamente perché una persona non credeva nelle sue potenzialità.
Stava per replicare che non le importava proprio un bel niente di quello che pensava, perché tanto avrebbe messo tutto in moto lo stesso, con o senza la sua approvazione, quando la scorse in mezzo alla folla.
Jeans larghi, un top a fascia nero, degli orecchini a cerchio dorati, un cappello da elfo in testa, Eryn si trovava nel bel mezzo della terrazza trasformata in una pista da ballo. Era circondata da un gruppo di ragazze, alcune Olivia le riconosceva dalle foto che Eryn aveva postato con la sua squadra di corsa su Instagram, mentre ballavano come se non ci fosse un domani. I suoi capelli lunghi e acconciati in strette treccine si muovevano attorno alle sue spalle come un mantello scosso dal vento.
Olivia strinse il braccio di Sophie, al suo fianco, scordandosi tutto il discorso che le avrebbe voluto fare. «Ci rivediamo dopo, augurami buona fortuna.»

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora