- Capitolo Quattro -

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Claire aveva deciso di togliere la parola ad Olivia, ma questo non le poteva evitare la presenza della sorella a lungo. A scuola non si incontravano mai, un po' perché le loro classi erano sempre in ale differenti dell'edificio, un po' perché entrambe frequentavano due compagnie molto diverse. Le poche volte in cui si beccavano erano solite sorridersi o salutarsi, ma quel giorno Olivia non aveva visto nemmeno l'ombra di Claire.
L'unica delle due con una patente di guida e una macchina era comunque Olivia, quindi, a fine giornata, Claire si era fatta trovare già nel sedile posteriore della jeep della sorella, lo zaino buttato di fianco a lei.
Dopo essere salita davanti, Olivia lanciò uno sguardo nello specchietto retrovisore. Claire era tutta rannicchiata nel sedile, le braccia incrociate al petto e il mento abbassato. Guardava fuori dal finestrino con sguardo omicida. Se fosse stato per lei avrebbe preferito tornarsene a casa a piedi, Olivia poteva quasi scommetterci. Tuttavia i genitori le avrebbero uccise entrambe se avessero scoperto che Claire non era tornata con la sorella e l'ultima cosa che Claire poteva desiderare era che Olivia facesse la spia riguardo la storia con Noah.
Perché Olivia non aveva ancora detto nulla ai suoi genitori, probabilmente non lo avrebbe mai fatto, ma questo Claire non poteva certo saperlo con sicurezza.
«Non fare quella faccia,» la ammonì seccamente.
Claire alzò gli occhi al cielo, accasciandosi ancora di più nel sedile color panna. «E allora tu non fare la stronza.»
«Sto cercando di proteggerti, non certamente di fare la stronza» sottolineò Olivia.
Dietro Claire sbuffò sonoramente. «Sì, certo. Chi se ne frega, metti in moto la macchina e basta. Non voglio passare più tempo del dovuto con te.»
Claire non sembrava capire come, avendo solamente quattordici anni, non potesse essere consapevole della situazione in cui si sarebbe imbarcata correndo dietro a Noah. Olivia stava cercando di farglielo capire e, nel frattempo, stava anche cercando di non farla morire a causa di un cuore spezzato. Ma la sorellina sembrava proprio non volerle dare retta.
«Non metterò in moto finché non mi assicurerai che starai alla larga da Noah fino alla fine dell'anno.»
«Lo sai che non succederà mai!» esclamò Claire, tirandosi su di scatto. La sua faccia era diventata tutta rossa, gli occhi spalancati in due voragini. «Non me ne starò certamente ferma impalata mentre tu cerchi di rovinarmi la vita come fai sempre!»
Ad Olivia sembrò di ricevere un vero e proprio pugno nello stomaco. Quelle parole facevano più male di quanto avrebbe mai potuto fare una coltellata. «Rovinarti la vita? Non ho mai fatto nulla del genere, non hai idea ti che cosa tu stia dic-»
«Certo che so cosa sto dicendo!» continuò a sbraitare la sorella, arrossendo sempre di più. «Se solamente aprissi gli occhi, ogni tanto, lo capiresti anche tu!»
Olivia chiuse gli occhi e scosse la testa. Sua sorella era troppo piccola, sua sorella non capiva, sua sorella non pensava veramente le parole che stava pronunciando in quel momento. Non doveva lasciarsi scalfire da quelle urla insensate. «Adesso basta. Starai lontana da Noah, che tu lo voglia o meno, non mi interessa.»
«Quindi mi vuoi dare degli ordini? Chi credi di essere?» domandò con astio Claire, ma non si aspettava una risposta. «Pensi forse di essere la mamma? O per caso il papà?»
Olivia si obbligò a infilare la chiave nel cruscotto e far partire la macchina, lasciando scorrere quelle parole da un orecchio all'altro, senza farle arrivare al cervello. Il fatto che Claire non capisse e non condividesse le azioni di Olivia lasciava intuire quanta poca indipendenza avesse. Era ancora una bambina, non era in grado di pensare a cose come l'amore e i ragazzi con gli occhi oggettivi di un adulto.
Il resto del viaggio fu percorso in estremo silenzio. Claire si era di nuovo rannicchiata nel suo angolo e teneva lo sguardo fisso fuori dal finestrino. Ogni tanto Olivia cercava di lanciarle un'occhiata attraverso lo specchietto retrovisore, ma i suoi occhi scuri non incontravano mai quelli della sorella.
A metà tragitto, quando il centro della città completamente illuminato lasciò pian piano il posto ai quartieri residenziali costellati di pochi lampioni, Olivia decise di accendere la radio e lasciare che qualsiasi canzone passasse per una qualsiasi stazione riempisse quell'assenza di suoni.
Ovviamente doveva esserci una canzone di Olivia Rodrigo, tutta struggente e completamente in tema con la loro conversazione. Dopo pochissime note Olivia decise di far zittire la sua omonima e cambiare radio. Ci mancava solamente una buona colonna sonora per far sentire ancora più incompresa Claire.
Arrivate sotto casa tutte le luci del porticato erano già accese, comprese le lunghe cascate di lucine natalizie argentate. Ormai l'inverno, con le vacanze di Natale, era alle porte e le giornate si facevano sempre più corte.
Era stata un'idea di Claire stessa quella di agghindare l'esterno della casa con lucine a led, neve finta e un babbo natale gonfiabile che sembrava si stesse arrampicando su per il balcone rotondo sopra la porta d'ingresso. Nessun altro nella loro famiglia aveva mai avuto un grande spirito natalizio ed era la prima volta che non si limitavano ad un misero albero di Natale con dei regali impacchettati male, messi a piramide in un angolo del salotto.
Non appena Olivia ebbe parcheggiato nel vialetto fuori dal garage, Claire si catapultò fuori dalla macchina, slacciandosi la cintura in un battito di ciglia e volando fuori con lo zaino in spalla.
Olivia avrebbe potuto seguirla, ma sapeva che non avrebbe risolto un bel nulla. E poi, Claire non sarebbe certamente andata troppo lontano. L'avrebbe sicuramente trovata in camera sua se l'avesse voluta cercare.
Al momento sua sorella non capiva ancora la gravità della situazione in cui si era cacciata. E nemmeno Noah sembrava intenzionato a mettersi nei panni di Olivia.
Ma andava tutto bene, perché Olivia aveva già un piano da mettere in atto. In fondo, aveva sempre pensato che bisognasse ripagare tutti con la stessa moneta.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora