- Capitolo Quarantotto -

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«Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto» continuava a ripetere Eryn, fino allo sfinimento. Alle orecchie di Olivia quelle parole sembravano aver perso qualunque senso.
«Non è colpa tua, non capisco proprio perché tu continui a scusarti» borbottò Olivia, le mani impegnate alla ricerca di qualche indumento asciutto da indossare.
Dopo essere uscite entrambe dalla piscina, i capelli che gocciolavano e i vestiti fradici resi pesantissimi dall'acqua, Zack le aveva scortate in una delle tante stanze della casa. Lì gli aveva indicato un armadio a muro ricolmi di vestiti femminili e una porta che dava su un bagno privato. Olivia non sapeva se il ragazzo fosse così preparato per il suo spettacolo da pensare anche a come far uscire gli ospiti da casa sua senza fargli prendere un accidente o se le avesse fatte entrare di nascosto nella stanza di una sorella ignara della cosa. Probabilmente era più la seconda opzione.
Così Olivia si era ritrovata con la testa nascosta fra decine e decine di grucce e grandi pile ammassate l'una sull'altra, ognuna delle quali occupate da uno o più indumenti di vestiario. Sembrava che qualcuno fosse troppo pigro per comprare più grucce o decidere di buttare via qualcosa.
Sul fondo dell'armadio c'erano varie pile di t-shirts e quelli che sembravano pantaloni della tuta, Eryn aveva già trovato qualcosa per lei in quei mucchietti, ed ora Olivia stava cercando qualcosa anche per se stessa. Avrebbero potuto scegliere uno dei tanti vestiti o top carini che erano appesi davanti a loro, ma Olivia - se fosse stata al posto di quella ragazza - sarebbe stata estremamente triste alla perdita di uno dei suoi abiti preferiti, e nonostante tutto era uno sgambetto che non era pronta a fare ad una vera e propria sconosciuta.
«Un pochino è colpa mia» mormorò di rimando Eryn. Il costume da bagno era stato coperto da un accappatoio blu notte e si era seduta sul letto mentre aspettava che Olivia finisse la sua ricerca.
Lei si girò per guardarla prima di scuotere la testa con forza. «Non ho la minima idea di che cosa tu stia dicendo. Da quello che ricordo io tu sei stata buttata in acqua proprio quando la sono stata buttata io, non c'è alcun modo in cui tu abbia potuto spingermi in acqua.»
Era stato Noah a darle il colpo di grazia, non certamente lei. Olivia aveva preso il salto in piscina meglio di quanto avesse pensato all'inizio chiunque l'avesse vista cadere in acqua.
Non si era messa ad urlare e a strepitare contro il suo assalitore, non aveva incenerito nessuno con lo sguardo, ma non per questo la sua rabbia era inesistente. Stava solamente cercando di controllarsi e trattenere tutta l'ira che provava in quel momento al suo interno.
L'unica cosa che importava in quel momento era lavarsi via l'acqua clorata della piscina e mettersi addosso qualcosa di asciutto. Poi avrebbe pensato a come farla pagare a Noah.
Onestamente, non aveva idea di che cosa avesse pensato di risolvere con quella scenata, quella sera. La loro sfida era ancora aperta, probabilmente era ancora più intensa di sempre. Noah le aveva appena dimostrato quanto infantile ancora fosse e quanto poco Claire dovesse fidarsi di lui. Aveva dimostrato come Olivia avesse ragione.
Ed era felice per questo.
Un bagno improvvisato non era un problema in confronto ad una prova schiacciante di quel livello. Claire, davanti a quella scenata, non avrebbe potuto fare altro che dare ragione alla sorella.
«Lo so che non sono stata io,» replicò Eryn, «ma ho visto chi ti ha spinto.»
«E allora? Solamente perché siete fratelli non vuol dire che siete la stessa persona. Se lui fa una cosa non devi prendertene tu la colpa.»
Olivia era genuina quando diceva quelle parole. Mai e poi mai avrebbe pensato di far ricadere la colpa su Eryn per quello che era successo quella sera.
«Lo so, lo so. Davvero, credimi» continuò Eryn. Prese un lungo respiro prima di sbuffare e passarsi una mano sulla faccia. Nel frattempo Olivia era riuscita a scovare una maglia e dei pantaloncini che avrebbero potuto funzionare per il tragitto che la separava dalla sua macchina, prima di potersene tornare a casa. «È solo che... non posso fare a meno di sentirmi un po' complice in questa cosa. Tutto qua.»
«Hai chiesto tu a Noah di farmi questo brutto scherzo?»
«No, certo che no.»
«Ti aveva detto che cosa aveva in mente e non hai fatto nulla per fermarlo?»
«No, ma-»
«E allora non vedo perché tu debba sentirti in colpa per questa stupidata» la interruppe Olivia. «Ora andiamoci a lavare che mi sento già tutta la pelle tirata dal cloro.»
Raggiunse per prima il piccolo bagno che si affacciava sulla camera da letto. La luce bianca faceva cadere lunghe ombre sul mobiletto del lavandino ed il water, ma quella che attirava veramente l'attenzione era la doccia che occupava metà della stanza. Le piastrelle grigio scuro erano in grande contrasto con il resto del muro dipinto di bianco. Chiunque abitasse in quella camera doveva essere una persona alquanto accumulatrice: come nell'armadio, anche il lavabo era occupato in ogni suo più piccolo centimetro. Creme e trucchi, pennelli e spazzolini, tutto era disposto in bella vista e in grande ordine davanti ad Olivia, ma sembravano davvero troppe cose perché una persona le potesse usare abitualmente.
Stava per girarsi verso la porta di legno chiaro, pronta a chiudersela dietro e a svestirsi per entrare in doccia, quando si ritrovò Eryn davanti.
L'aveva seguita dentro il bagno, silenziosa come una volpe.
Il cuore di Olivia si inabissò nel suo petto, cercando di sfuggire verso i piedi.
Quest'effetto che Eryn le stava iniziando a fare... non andava per nulla bene.
Mentre cercava di ricomporsi, si obbligò ad alzare lo sguardo verso gli occhi dell'altra ragazza.
«Che cosa stai facendo?» le chiese, stupendosi di quanto ferma fosse la sua stessa voce.
«Hai detto che dobbiamo lavarci, sto venendo a lavarmi» rispose semplicemente lei.
«Non intendevo insieme» sibilò l'ultima parola Olivia.
Eryn si sporse oltre le sue spalle, dando un'occhiata veloce alla doccia. «Beh, a me sembra che ci sia spazio per entrambe.»

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora