- Capitolo Ventitré -

751 32 0
                                    

Il gruppo aveva deciso di passare da un bar dove i proprietari sembravano fare sempre poche domande, alla ricerca di qualcosa da bere prima di fare lo scambio dei regali. L'ultima volta che avevano cercato di prendere degli alcolici, i venditori avevano beccato alcuni di loro con dei documenti d'identità falsi, quindi se ne erano dovuti procurare di nuovi. Tutto sempre grazie a Zack e ai suoi agganci loschi in giro per la città. Olivia non aveva la minima idea di che tipo di gente frequentasse fuori dalla scuola e, per la sua sanità mentale, non avrebbe mai voluto scoprirlo. C'erano alcune linee che non avrebbe mai e poi mai voluto sorpassare e questa era proprio una di quelle.
Il locale prescelto, Boreal era il nome che lampeggiava sull'insegna a neon esterna, si trovava sotto il livello della strada e le piccole finestre rettangolari illuminavano a malapena i contorni degli oggetti. La luce soffusa e tendente al viola non aiutava certo la visuale, il che rendeva ancora più facile nascondere le imperfezioni delle carte d'identità falsificate, creando allo stesso tempo un ambiente freddo e rilassato.
La musica suonava bassa sulle teste dei presenti, alcuni seduti a bassi tavolini neri, su poltroncine di finta pelle imbottita o sgabelli di metallo luccicante. Ad intervalli regolari una macchina del fumo lasciava grandi vampate bianche sulla parte del locale più lontana dalla strada dove si apriva quella che doveva essere una piccola pista da ballo dal pavimento di piastrelle bianche e nere.
Si erano divisi in piccoli gruppetti, alcuni seduti dove avevano trovato posto in mezzo agli altri clienti, altri ballavano sulle note di una canzone poco ritmata, Olivia aveva deciso di prendere qualcosa da bere al bancone.
Aveva notato Eryn in un angolo, poco lontano dal barista, già con un bicchiere in mano, mentre chiacchierava con la ragazza dai capelli neri e la frangetta tagliente che Olivia aveva già incontrato brevemente alla festa di Zack.
Noah non aveva dato spiegazioni sul perchè quelle due ragazze si fossero presentate con lui, ma nessuno sembrava essersene fatto un grande problema. Anche se non avrebbero ricevuto nessun regalo, questo qualcuno ci aveva tenuto molto a sottolinearlo. Ma loro avevano affermato di essere venute solamente per bere, quindi nessuno aveva più affrontato apertamente la questione.
Ovviamente, per Olivia era come un miracolo a cielo aperto. Non solo una volta, ma ben due volte Noah aveva deciso di farle un regalo a sua insaputa, servendole Eryn su un piatto d'argento. Sarebbe stato quasi un peccato non approfittarsene, anche se con quell'amica che le ronzava sempre attorno era più difficile avvicinarsi di quanto non fosse stato al luna park. Stava cercando di elaborare una qualche scusa per approcciarle quando il suo ragionamento venne bloccato.
«Liv, Liv, Liv.»
La voce di Noah le arrivò da dietro, sorprendendola alquanto. L'ultima volta che erano usciti in gruppo non l'aveva considerata più di molto e le sembrava davvero strano che la stesse approcciando davanti a tutti gli altri.
Si girò verso di lui, dando le spalle ad Eryn e la ragazza dalla frangia corvina.
«Che cosa c'è, Noah?» chiese con tono acido Olivia.
Teneva il bicchiere di Mimosa appena ordinato stretto fra le mani, quasi da farsi sbiancare le nocche.
Eryn si trovava a poche persone di distanza, quasi a portata d'orecchio. Lasciar trapelare qualcosa di troppo dai suoi gesti o dalle sue parole era qualcosa da evitare. Quindi, per quanto la sola vista del volto di Noah le facesse salire una forte collera all'interno, doveva cercare di non farne uscire nemmeno un briciolo all'esterno. Sarebbe stato difficile, ma necessario per evitare di rompere quella relazione precaria che stava costruendo con Eryn. Un solo soffio di vento troppo forte e tutto il castello di carte sarebbe potuto cadere come d'incanto.
Noah si appoggiò con un gomito al bancone laccato di nero del bar, facendo un piccolo cenno al barista e ordinando un cocktail con la sua nuova carta d'identità falsificata. Solo dopo che ebbe rimesso via la tesserina dentro il proprio portafoglio degnò Olivia di una riposta alla sua domanda.
«Pensi davvero che non abbia notato come ti stai avvinghiando a mia sorella?» la sua voce era seria e schernitrice allo stesso tempo. Nulla poteva far innervosire Olivia più di qualcuno che la trattava con sufficienza.
Olivia si limitò ad alzare un sopracciglio. «A cosa ti staresti riferendo, scusami tanto?»
Sbatté le ciglia più volte, guardandolo dal basso come un gattino impaurito ed indifeso. Lui, tuttavia, non ci cascò affatto.
Tese un braccio in direzione di Eryn, indicandola platealmente. «Sappiamo tutti e due di cosa sto parlando. Eryn, mia sorella, la ragazza che al luna park sembravi non voler lasciare stare.»
«Ah, quella ragazza.» Olivia scosse la testa, fingendosi divertita. «Non sapevo proprio fosse tua sorella, che stupida che sono. In effetti vi assomigliate davvero tanto. Avete preso gli occhi scuri da vostra mamma o da vostro papà?»
Il drink, ora arrivato nelle sue mani, si muoveva in piccole onde mentre Noah parlava, il liquido scuro che spostava il ghiaccio contro il vetro, provocando un piccolo tintinnio «Non ho tempo per queste sciocchezze, Liv.»
Olivia si bloccò, pensierosa, bevendo l'ultimo sorso della sua Mimosa. «Cosa vuoi che ti dica, allora? Scusami ma non sto proprio capendo.»
«Non lo so, se sei interessata a mia sorella perché non dai il tuo benestare per la mia relazione con Claire? Non ci vedo nulla di diverso» replicò Noah, facendo grande segno con le mani che fra loro due le cose non erano poi così distanti.
Olivia alzò gli occhi al cielo. Stava iniziando a credere che il suo piano stesse già funzionando, che Noah fosse già geloso della propria sorellina, pronto a fare fuoco e fiamme per bloccare qualsiasi mossa di Olivia. Pensava che l'avrebbe minacciata di farle qualcosa di orrendo se non si fosse allontanata da Eryn, in fretta. Ma a quanto pareva si sbagliava. C'era ancora molta strada da fare per arrivare alla meta che si era prefissata.
Lasciando il suo bicchiere ormai vuoto, Olivia si allontanò dal bancone e da Noah, senza dire una parola.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora