Con l'inizio del secondo semestre di scuola, si avvicinava sempre di più una delle date più importanti nella vita di Eryn.
L'aveva segnata con il pennarello rosso sul suo calendario, cerchiando il numero più e più volte, per non dimenticarsi che obbiettivi si era posta per quel giorno. Ed era sicura di non essere stata l'unica: per tutta la squadra di corsa del liceo sarebbe stata l'occasione della vita, in cui potersi mettere in bella mostra davanti alle persone più esperte di quel campo e magari anche davanti a qualche sponsor per l'università. Per Eryn era ancora una cosa lontana, l'università, ma sapeva che non si poteva escludere un iniziale interessamento da parte loro, anche se era ancora troppo giovane. Se qualcuno avesse notato in lei la stoffa di una campionessa si sarebbe certamente segnato il suo nome e lei sperava con tutto il cuore di riuscire a fare colpo su più persone possibili.
Quindi non si trattava solamente di una competizione con le altre scuole, ma anche con le ragazze della propria squadra, e soprattutto, contro se stessa. Doveva riuscire a battere il suo ultimo record, costasse quel che costasse, e mantenere così il suo ruolo di grande importanza nel team.
La pista da corsa che si snodava nel cortile esterno della scuola, bianca e blu contro il verde acceso del prato, sembrava essere l'unico posto in cui la sua mente riusciva a vagare su cose diverse da Olivia. Mentre correva esisteva solamente il vento che sferzava la sua pelle, il terreno che si muoveva in una macchia sfocata sotto le sue gambe, il coach che gridava e fischiava nelle sue orecchie. Non pensava ad altro se non al traguardo e a superarlo nel minor tempo possibile.
Almeno, di solito era così. Tuttavia negli ultimi giorni nemmeno la sua amata corsa riusciva a toglierle dalla mente il viso di quella ragazza.
«Vedo che sei molto concentrata» constatò in modo ironico Ruby, stendendo la gamba destra sull'erba e allungandosi a prendere la punta del piede.
Gli allenamenti stavano per iniziare e tutte le ragazze si erano messe in un cerchio sconclusionato per lo stretching di preparazione. Come al solito, Ruby ed Eryn, si erano sedute una di fianco all'altra.
Eryn doveva aver scritto in faccia che in quel preciso momento la sua unica preoccupazione fosse ben lontana dalla pista, più vicina a qualcuno con dei lunghi capelli scuri e gli occhi dello stesso colore.
«Non ti preoccupare, mi passerà.»
«Spero proprio che lo faccia. Anzi, te la devi far passare per forza, come pensi che riusciremo a vincere i regionali con la nostra corritrice di punta che non riesce a fare due passi di fila senza inciampare?»
Eryn alzò gli occhi al cielo, divertita. «Okay, io non sono messa così male, farò del mio meglio, stai tranquilla.»
«Starò tranquilla quando ti vedrò con una medaglia d'oro intorno al collo» disse Ruby, cambiando la gamba da riscaldare. Anche Eryn lo fece, l'immagine di lei sul podio che diventava sempre più sfocata nella sua mente.
Negli ultimi giorni non si era data molto da fare, anche il coach glielo aveva fatto notare più volte. Se avesse continuato così la vittoria sarebbe stata estremamente lontana.
Nonostante la risatina nervosa di Eryn a quella constatazione, Ruby non si fermò. Era tipico di lei, immergersi sempre in acque profonde in cui altri non avrebbero mai osato mettere piede dentro. «Hai mai pensato, che ne so, che sarebbe meglio parlarne con lei e metterci una pietra sopra? Sentirsi dire una volta per tutte che lei non vuole essere la tua fidanzata, farti spezzare il cuore, così che tu possa finalmente passare oltre?»
Eryn sapeva che lo avrebbe dovuto fare da tempo, ma la verità era che aveva paura. Così finiva per continuare ad arrampicarsi sugli specchi. «Ha chiaramente detto che lei non ha più nulla da dirmi e che la stessa cosa dovrebbe valere per me. Per lei la nostra storia è finita il giorno in cui Noah l'ha messa alla gogna pubblica, non c'è più nulla da raccontare.»
Ruby sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Dall'altro lato del prato il coach aveva iniziato a suonare il fischietto, dichiarando finito il tempo per lo stretching e l'inizio dell'allenamento mattutino.
«Okay, magari lo ha detto sul serio, però questo non vuol dire che ci creda. Magari ha anche lei qualcosa che vuole dirti ma non trova il coraggio o non pensa che sia il caso di mettere il coltello dentro una ferita: mi hai raccontato come vi siete baciate quella sera e, fattelo dire, non è qualcosa che farebbe una ragazza che non ti vuole scopare sul serio.»
«Ruby» sibilò Eryn, rivolgendole un'occhiata truce. Intorno a loro le altre avevano iniziato ad alzarsi, allontanandosi a piccoli gruppetti per raggiungere l'allenatore sopra il pavimento morbido, bianco e blu, della pista.
«Cosa c'è? È vero!» esclamò Ruby, facendosi aiutare ad alzarsi, prima di avviarsi anche lei con la propria amica.
Poi aggiunse: «O forse non vuole davvero avere più nulla a che fare con te. Che ne so io?»
«È proprio quello che sto cercando di dirti io.»
«Okay, okay, però io ci proverei comunque, no? Non lo saprai mai finché non ci proverai» concluse Ruby, annuendo tutta convinta.
Eryn era leggermente infastidita dal comportamento della sua amica, ma una parte molto piccola di lei sapeva quanto Ruby avesse ragione. Certe cose non potevi saperle per certo finché non le sentivi con le tue stesse orecchie. «Da quando in qua credi che sia una buona idea che io mi metta con lei, comunque?»
«Da quando avere una ragazza ti potrebbe aiutare a vincere la prossima gara. Sai, anch'io vorrei andare in una buona università, non sarà certo la tua incapacità di avere una vita sessuale a fermarmi.»
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La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}
Novela JuvenilOlivia ha una sola cosa in mente: vendicarsi. E il piano è semplice: ripagare con la stessa moneta un torto subito. Questa sarà la sua vendetta perfetta. Olivia ha scoperto sua sorella minore, Claire, a letto con Noah, uno dei ragazzi nel suo gruppo...