Alla fine Eryn era riuscita a trascinare Olivia fuori dalla casa di Zack e direttamente alla Casa del Waffle. Dopo una discussione durata più di dieci minuti erano salite sulla macchina di Eryn, dirette al centro commerciale.
Olivia non era ancora del tutto sicuro che parlare con Sophie potesse portare a dei buoni risultati nella loro relazione, ma se Eryn credeva che fosse necessario farlo, allora lo avrebbe fatto.
Nelle settimane che avevano passato a conoscersi aveva capito ben presto che Eryn era estremamente più capace di lei nel relazionarsi con gli altri e se c'era qualcosa che Olivia avrebbe potuto imparare da lei era sicuramente migliorare la sua empatia.
Era sempre stato qualcosa che le era mancato e negli ultimi giorni era diventato sempre più ovvio. Ora le faceva male lo stomaco e il cuore al solo pensiero del piano che aveva escogitato per ferire sua sorella e Noah. Non era qualcosa che una brava sorella maggiore avrebbe dovuto fare. Sicuramente non avrebbe permesso che succedesse un'altra volta.
Anche se, da tutto quel casino, stava nascendo quella che, senza ombra di dubbio, stava iniziando ad essere una delle cose più belle della sua vita.
Arrivate alla Casa del Waffle Olivia fu quasi sollevata dal non vedere la jeep rossa di Sophie fuori dal locale, ma questo non stava ancora a significare che poteva adagiarsi sugli allori. Poteva benissimo essere arrivata con qualcun altro.
E probabilmente era proprio quello che era successo perché, una volta entrate nel grande locale dall'aria piena di burro, Olivia la vide seduta nel tavolo che era solita occupare anche lei, con tutti gli altri loro amici.
Eryn seguì i suoi occhi, per poi darle una piccola spinta con la spalla.
«Ce la puoi fare» la incoraggiò, quasi in un sussurro al suo orecchio. «Devi solo avvicinarti e parlarle.»
Olivia prese un respiro. Non solamente credeva che parlare con Sophie sarebbe stato come discutere con un muro di mattoni, ma allo stesso tempo provava un'irrazionale paura di quello che sarebbe potuto succedere. Sarebbe stata felice di risponderle a male parole se avesse cercato di offenderla, ma Eryn le aveva chiesto di essere il più civile possibile, chiedendo spiegazioni sul suo comportamento, ma senza farla sentire attaccata in prima persona. Per Olivia sarebbe stato sicuramente difficile riuscire in qualcosa del genere e, anche se era decisa a provarci, era certa che Sophie non avrebbe preso bene quell'atteggiamento buonista, ma avrebbe preferito tirarsi i capelli e prendersi a cazzotti per sistemare tutto.
Fece qualche passo verso il tavolo del gruppo di ragazzi, sotto gli occhi attenti di Eryn che la osservava con fare protettivo ad ogni suo passo. Non fece in tempo nemmeno ad avvicinarsi a portata d'orecchio del gruppo che Noah la notò, rivolgendole un'occhiata omicida e indicandola subito a tutti gli altri, dicendo qualcosa che Olivia non era riuscita a capire.
Si fermò all'improvviso, a metà passo. Strinse le mani a pugno lungo i fianchi, l'aria che usciva sibilando da in mezzo ai suoi denti stretti. Non avrebbe lasciato che la prendessero in giro in quel modo, davanti a tutti, come se lei non li potesse vedere.
La sua mente, arrabbiata e offuscata, era già partita a mille, ma poi si ricordò della faccia di Eryn e delle sue parole: non avrebbe risolto nulla a dargli pan per focaccia, l'unica via di soluzione era il dialogo, e se non avrebbero voluto parlare, allora le loro strade si sarebbero definitivamente divise.
Riprese il suo cammino, questa volta con il mento più alto, le spalle più tese e ancora più convinzione in ogni suo passo. Non li avrebbe lasciati guardarla dall'alto al basso, ridendo di lei, nel bel mezzo di un locale pubblico, limitandosi a rannicchiarsi su se stessa e a correre via nascondendo la sua faccia.
I suoi occhi erano fissi su Sophie e anche lei la stava guardando, quasi in una tacita sfida a chi avrebbe distolto lo sguardo per prima. L'altra ragazza non sembrava per nulla impaurita, sorrideva sorniona alla destra di Noah, dava l'impressione che nulla sarebbe riuscita a scalfirla.
«Dobbiamo parlare, Sophie» le disse Olivia, ignorando ogni altra persona seduta a quel tavolo, la sua completa attenzione solamente per l'amica che l'aveva pugnalata alle spalle.
Sophie, per nulla sorpresa, si alzò e la seguì fuori dalla Casa del Waffle, dove si nascosero in un angolo del palazzo, proprio sul retro, dove sembravano entrare e uscire solamente i camion che rifornivano le cucine. L'aria lì era stantia e pungente, perfetta per gli scarafaggi come Sophie.
«Perché ti sei schierata dalla parte di Noah?» chiese Olivia, senza nessun preambolo. Era inutile fingere che non sapessero entrambe perché l'aveva chiamata a parlare lì fuori.
«Ah» sbuffò Sophie, portandosi le mani incrociate sotto il petto. «Ancora con questa storia? Pensavo che fosse acqua passata ormai. Abbiamo già visto i risultati di quel tuo piano geniale, no?»
Olivia strinse le guance, fino a sentirle pulsare dal dolore. Non doveva saltarle addosso. Non doveva pungerla come un ape, per poi scappare via e morire da sola in angolo della città. Doveva affrontarla come le aveva chiesto di fare Eryn.
«Questo non importa adesso» disse, ripetendo parola per parola quelli che in macchina le aveva detto Eryn. «Sono rimasta molto ferita dal tuo comportamento... So di non essermi comportata bene e di aver fatto degli errori imperdonabili, sopratutto con voi, con Noah e con Claire, ma ti consideravano una mia grande amica e ancora non riesco a capire come tu abbia potuto tradirmi in quel modo. Sembra quasi che non te ne importi più nulla di me.»
«Beh, a me non è mai sembrato che a te importasse nulla di noi» sibilò di rimando Sophie. «Ho provato a spiegarlo anche a Zora ed Amelie, ma loro sembrano non capirlo.»
Olivia rimase interdetta.
Era vero che all'inizio considerava le sua amiche solamente come una rete protettiva, ma negli ultimi giorni aveva capito quanto fossero veramente importanti per lei.
Un tempo non lo avrebbe mai ammesso, ma voleva veramente bene a quelle ragazze.
«Forse all'inizio, ma le cose sono cambiate.»
«Mi sembra un po' tardi, no?»
Olivia sbuffò. «Senti, sto cercando di chiederti scusa nel modo più civile possibile. Se mai avrai voglia di accettarle e scusarti a tua volta sai dove trovarmi, ma al momento non mi sembra che tu sia in vena di riallacciare i rapporti.»
Come una furia se ne andò, incapace di controllarsi ancora a lungo. Dietro di lei Sophie rimase immobile e dentro ad Olivia crebbe la sensazione che non sarebbero mai riuscite a tornare quello che erano state un tempo, ma andava bene così.
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La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}
Teen FictionOlivia ha una sola cosa in mente: vendicarsi. E il piano è semplice: ripagare con la stessa moneta un torto subito. Questa sarà la sua vendetta perfetta. Olivia ha scoperto sua sorella minore, Claire, a letto con Noah, uno dei ragazzi nel suo gruppo...