- Capitolo Sessantasette -

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Il primo passo verso le finali nazionali di corsa si stava per svolgere in pochi minuti ed Eryn non riusciva a stare ferma sulla panchina a bordo campo.
Quel pomeriggio avrebbero gareggiato contro gli altri campioni regionali e solamente i migliori sarebbero passati allo step successivo. La loro scuola era stata scelta per ospitare l'evento e il campo da corsa, solitamente spento e mezzo vuoto, si era trasformato in una cacofonia di colori e suoni vivaci ed animati.
«Ragazze» urlò il coach, girandosi a destra e a sinistra mentre suonava dentro al fischietto per avere l'attenzione di tutte. «Venite tutte qua intorno a me.»
Tutta la squadra di corsa gli si avvicinò, formando un piccolo cerchio intorno a lui. Ruby appoggiò una mano sulla spalla di Eryn mentre si alzavano dalla panchina dove si erano sedute in attesa dell'inizio della gara. Ormai mancavano pochi minuti, molto presto i giudici avrebbero richiamato tutti a presentarsi ai loro posti, per poter dare inizio a quella giornata che si prevedeva essere assai intensa.
Si erano presentate più di venti scuole e le manche che i vincitori avrebbero dovuto correre erano più di quante Eryn non avesse mai fatto in vita sua, in un solo giorno.
«Ragazze,» ripetè l'uomo, questa volta con voce molto più bassa, ma senza perdere il suo timbro calzante. Il coach Gillins era solito fare sempre un discorso di incoraggiamento prima di ogni loro gara e non sembrava essersi scordato di farlo nemmeno quel giorno. «Oggi il vostro destino potrebbe cambiare per sempre.»
Eryn era particolarmente consapevole di tutte le opportunità che quella gara le avrebbe potuto aprire sulla sua strada verso un futuro raggiante. E questo le metteva ancora più pressione.
Sapeva che da lei non dipendeva solamente il suo, di futuro, ma anche quello di tutte le altre ragazze. Era quello che succedeva quando decidevi di gareggiare per la staffetta: tu dovevi avere estrema fiducia nelle tue compagne di squadra, ma anche le tue compagne di squadra riponevano grande fiducia in te. La spaventava molto, perché un suo piccolo errore sarebbe potuto essere fatale per tutte. Ed in quei giorni ne aveva commessi molti, di errori. Sopratutto durante gli ultimi allenamenti: sembrava quasi non avere più la capacità di concentrarsi per più di due minuti senza pensare ad Olivia, per poi inciampare pochi secondi dopo e cadere distesa per terra sul pavimento ruvido del campo da corsa.
Per questo era stata declassata da ultima corritrice a penultima.
Era stato un duro colpo per il suo ego, perdere quel posto per cui aveva lottato con tutta se stessa. Tuttavia era necessario per la squadra, questo lo sapeva.
Ogni giocatore era estremamente importante nella staffetta, nessuno si poteva permettere errori, ma era statisticamente appurato che il primo e l'ultimo pezzo di percorso fossero i due dove avvenivano la maggior parte dei sorpassi. Ed ora Eryn non era più ritenuta capace di ricoprire quei ruoli tanto ambiti.
«Vi siete allenate molto per questo giorno e, qualunque cosa succederà, voglio che usciate da quella pista senza alcun rimorso» continuò il coach Gillins. «Fate del vostro meglio, mettete ogni briciolo di energia che avete in corpo dentro le vostre gambe, spingete al massimo, fino alla fine del percorso. Se farete così, sono sicuro che avremo la vittoria in pugno.»
Quelle parole avrebbero dovuto rassicurarla, invece non fecero altro che renderla ancora più nervosa. Sapeva che avrebbe dovuto dare il cento per cento, ma non era sicura di poterci riuscire. Solo a guardare la platea che le avrebbe osservate di lì a poco, le uniformi colorate delle altre scuole, i volti delle sue compagne di classe, il cuore le faceva un grosso salto, cadendo con un tonfo sul fondo dello stomaco.
E quella sensazione non faceva altro che ricordarle ancora di più Olivia. Era lo stesso modo in cui si sentiva ogni volta che le si avvicinava, ogni volta che la sua presenza si faceva nota nelle sue immediate vicinanze, ogni volta che si erano baciate, anche se Olivia non ne era a conoscenza. Proprio per quello aveva deciso che avrebbe dovuto smettere di pensare ad Olivia, ma il desiderio sembrava essere più forte di lei, della sua volontà.
«Sì, coach» risposero in coro tutte le ragazze, levando le loro grida al cielo ed attirando così gli sguardi curiosi di chi si trovava a portata d'orecchio. Anche Eryn si unì a loro, ma la sua voce era più debole, più flebile, di quelle di tutte le altre. Solitamente non era così, solitamente era una di quelle che gridava più forte.
Ruby le si fece subito vicina, prendendola a braccetto. «Ricordati di quello di cui abbiamo parlato: devi scordarti di Olivia. Esiste solamente la gara in questo momento» le mormorò all'orecchio. Ovviamente sapeva cosa stesse passando per la mente di Eryn meglio di quanto facesse lei stessa. Sembrava che le vivesse dentro il cervello senza che nemmeno Eryn se ne fosse accorta.
«Lo so, lo so» rispose Eryn, con gli occhi che vagavano in giro per la platea di spettatori. Quel giorno erano venute molte più persone di quanto si sarebbe mai aspettata, molti dei suoi compagni di classe si trovavano sugli spalti, insieme a gruppi di genitori e di parenti. Fra di loro si nascondevano anche tutti gli scout delle università e delle compagnie atletiche che erano stati mandati per studiare il potenziale dei ragazzi, cercando il soggetto perfetto per le loro sponsorizzazioni. Eryn doveva ricordarsi di quello, era tutto ciò che contava.
«Lo sai, eppure non hai fatto come ti ho detto. Dovresti davvero parlarle e mettere un punto a tutta questa storia. Dimenticarla una volta per tutte.»
«Lo so» ripeté nuovamente Eryn, la convinzione che si faceva sempre più flebile nella sua voce.
Fu proprio in quel momento che, mentre scorreva l'ultima riga di persone sedute ad osservare il campo da corsa, si accorse della presenza di Olivia. Era seduta fra le sue due amiche, Amelie e Zora, poco lontano da dove si trovavano loro in quel momento. E la stava guardando.
No, probabilmente non sarebbe mai riuscita a concentrarsi a dovere.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora