- Capitolo Quarantasette -

534 31 9
                                    

Olivia era stata cacciata dalla camera da letto di Zack, con l'ordine molto preciso di non farsi più vedere nelle vicinanze, per non destare sospetti, mentre Eryn era rimasta con il ragazzo per prepararsi al tuffo in piscina.
La rivide solamente venti minuti più tardi, sullo stesso tetto dove qualche giorno prima un ragazzo del primo anno era stato spinto con forza in acqua.
C'era già una piccola folla raccolta intorno al bordo della piscina illuminata di azzurro nella notte, e ben presto in molti si unirono alla massa di ragazzi urlanti, tutti pronti ad assistere a quel rituale ormai settimanale.
Solitamente Olivia non amava trovarsi in prima fila per quello spettacolo atroce, ma quella sera aveva deciso di fare un'eccezione. Sentiva le mani tutte sudate, nonostante continuasse ad asciugartele contro la gonna, il cuore le palpitava all'impazzata. Pensava che fosse a causa del fatto che al posto di Eryn ci sarebbe potuta essere lei, in quel momento, a tre metri dal suolo con una torcia puntata addosso e un centinaio di telefoni pronta a riprenderla. La verità era che forse aveva paura per lei, forse si sentiva in ansia al pensiero che potesse farsi del male a causa sua, solamente per proteggerla da qualcosa che non voleva fare non tanto perché era spaventata, ma per un vero e proprio capriccio, per non darla vinta a Noah.
«Cari ospiti, avvicinatevi!» La voce di Noah arrivava chiara e cristallina dalle casse disposte per tutta la casa, ora collegate ad un microfono che teneva fra le mani. Quella era stata una nuova aggiunta dall'ultima sua esibizione, prima di allora si limitava ad urlare a squarciagola.
«Come ad ogni mia festa, vi chiedo di avvicinarvi alla piscina per l'evento che darà inizio ai veri festeggiamenti» continuò lui, facendo grandi segni con le mani di accostarsi di più al bordo, per avere una visuale migliore di quello che stava per succedere.
Da dove si trovava Olivia, Eryn era poco più che una sagoma sfocata. Poteva vedere la sua coda scura, il costume di un giallo sgargiante che pochi minuti prima era in bella vista sul letto di Zack, pronto per essere indossato, ma non riusciva a leggere l'espressione che aveva in faccia. Contro ogni sua aspettativa si ritrovò a sperare che non fosse terrorizzata.
«La scelta di oggi è ricaduta su una ragazza del secondo anno, la nostra cara Eryn!» esclamò Zack, rivolgendosi alla folla come un addestratore di leoni avrebbe fatto con un pubblico del circo. «Forse qualcuno di voi la conosce già, sono sicuro che in molti l'abbiano vista in una delle tante gare di corsa della nostra scuola. E sono ancora più sicuro che conosciate molto bene suo fratello, il nostro amato Noah Powell.»
Fra i ragazzi intenti ad osservare la scena iniziarono a serpentare mormorii e commenti: ovviamente tutti avevano una mezza idea di chi si trovasse su quel tetto, quella notte. Era molto difficile trovare qualcuno che nella loro scuola - nella loro città, ad essere sinceri - che non conoscesse il nome di Noah, futura star del football.
Zack sembrava voler dare un chiaro messaggio alla folla, sembrava voler dire a tutti che nessuno era al sicuro durante le sue feste, nemmeno chi era suo amico o era famoso in mezzo alle ragazze. Probabilmente qualcuno avrebbe anche creduto che la scelta della vittima fosse del tutto casuale. Ma non la era, Olivia ne era certa.
Scorse con lo sguardo il bordo della piscina, gremito di persone, alla ricerca di una sola faccia, ma Noah non sembrava essere in prima fila per il salto della sorella.
«Allora, Eryn, facci vedere se sei tanto brava nel nuoto come sei nella corsa!» concluse con grande enfasi Zack, dando una piccola spinta ad Eryn, facendola finire sul bordo esatto del tetto.
Il pavimento sotto le scarpe di Olivia si fece all'improvviso più mollo, come se fossero stati i suoi di piedi, e non quelli di Eryn, a trovarsi sul precipizio di un salto nel vuoto, con l'unica speranza di finire in acqua e non sul terreno duro. Avrebbe veramente voluto urlare di smetterla con quella pagliacciata, di lasciar perdere quella stupida messa in scena di potere, di comportarsi come delle persone civili, non come dei mostri, ma la sua gola sembrava secca e chiusa.
Aveva sempre pensato che quella scenetta si potesse evitare, che fosse di cattivo, pessimo gusto. Ma non aveva mai alzato la voce per porvi fine.
In quel momento avrebbe davvero voluto intervenire e portare al sicuro Eryn, lontana dalle grinfie di Zack. Si stava pentendo di non aver accettato e basta, di non aver mandato giù l'orgoglio ed essersi fatta coraggio per tuffarsi, di aver lasciato che fosse Eryn a sacrificarsi per lei.
Mandò giù la bile che stava crescendo dentro la sua bocca, stringendo i pugni lungo i fianchi finché le unghie dentro la carne del palmo non iniziarono a farla sanguinare. Era improbabile che qualcuno le avesse dato ascolto, ma era pronta a farsi avanti.
Eryn stava ancora temporeggiando, guardandosi attorno, forse pensando a come sarebbe stato meglio buttarsi in acqua. Zack le stava dicendo qualcosa all'orecchio. Sembrava sul punto di spingerla giù, come aveva fatto con l'altro ragazzo.
Olivia stava per parlare, pronta ad attirare l'attenzione di tutti, quando l'inimmaginabile accadde.
Qualcuno si era fatto spazio nella folla che circondava Olivia, raggiungendola da lato. Lei era così intenta su Eryn e su quello che avrebbe detto per salvarla che non si accorse della presenza del ragazzo al suo fianco finché non fu troppo tardi.
«Sai che dovevi esserci tu al suo posto.» La voce di Noah le bisbigliò quelle parole all'orecchio, facendola sussultare dalla sorpresa.
Ma non ebbe nemmeno il tempo di reagire: lui si era portato una mano alle labbra, producendo un lungo fischio che fece girare le teste di chiunque nelle vicinanze, improvvisamente non più interessate ad Eryn.
«Penso che ci sia stato un cambio di programma» urlò Noah, le mani strette intorno alle spalle di Olivia, ora davanti a lui. «È questa la ragazza che dovete guardare!»
La presa di Noah era salda su Olivia e lui la spinse come una foglia portata via dal vento. I piedi di Olivia incespicarono sul piccolo gradino di mattonelle che circondava la piscina, prima di perdere l'equilibrio e finire in acqua con un grande tonfo.
L'unica cosa che vide prima di chiudere gli occhi per istinto fu Eryn, anch'ella a mezz'aria, lungo la strada verso l'acqua gelida della piscina.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora