- Capitolo Quarantatré -

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Quella notte, a mezzanotte, Olivia sarebbe invecchiata di un anno, ma non era per il suo compleanno che era stata invitata a casa di Zack, per festeggiare. Quella sera lui avrebbe organizzato un'altra delle sue feste per il Capodanno, questa volta con un numero davvero limitato di persone, o almeno così aveva detto sul gruppo. Tuttavia, solamente a giudicare dal vialetto d'ingresso, l'affluenza era la stessa, se non maggiore, dell'ultima festa a cui Olivia aveva partecipato qualche settimana prima.
«Benvenuta! Benvenuta!» la accolse il viso sorridente di Zack, spuntato da dietro la porta. Aveva una ghirlanda di fiori attorno al collo e un paio di occhiali dorati a formare il numero dell'anno che sarebbe di lì a poco arrivato. Olivia potevo scommettere che quelle lenti incastrate fra il due e lo zero non permettessero una buona visuale del mondo.
«Come al solito, casa mia è anche casa tua» cantilenò ancora Zack facendo un ampio segno con il braccio ad indicare tutto quello che lo circondava, mentre lasciava la porta aprirsi del tutto e Olivia sgusciava all'interno della casa senza proferire parola.
Il fatto che Zack si fosse appostato davanti alla porta d'ingresso, pronto a prendersi nota di chiunque la oltrepassasse, poteva solamente star a significare che non aveva ancora deciso la vittima di quella sera. Ma ad Olivia non importava, non quando sapeva che non sarebbe mai stata lei quella a finire nell'acqua gelida della piscina nel bel mezzo della notte. Chiunque fosse stato il povero fortunato avrebbe però potuto dire di essere stato l'ultimo o il primo dell'anno ad essere umiliato davanti all'intera scuola, a seconda dell'orario in cui Zack avrebbe dato inizio al suo piccolo spettacolo delle meraviglie.
Olivia non era venuta per vedere la solita messa in scena, ormai trita e ritrita, era venuta solamente per bere della vodka gratis, fingendo che fosse un regalo per il suo compleanno ormai imminente e per godersi qualche fuoco d'artificio lontano da sua sorella.
Appena entrata si addentrò nei meandri della casa, la meta ben precisa in mente. Si fece spazio fra le persone sgusciando di fra un corpo danzante e l'altro, scansando le coppie che pomiciavano nei luoghi più improbabili, tirando occhiatacce a chiunque osasse rivolgerle il più minimo degli sguardi. La musica era già alta e la festa sembrava essere nel suo vivo, Olivia era arrivata in ritardo di una mezz'oretta, ma sembrava non essersi persa un granché.
Quando arrivò sulla soglia della cucina, pronta a cercare con lo sguardo la prima bottiglia di liquore disponibile, il suo passo si arrestò di colpo alla vista di quello che le si parava davanti.
Eryn, un bicchiere di plastica rosso in mano, se ne stava con il bacino appoggiato contro uno dei banconi della cucina, le gambe incrociate. Sophie era proprio davanti a lei, lo stesso tipo di bicchiere stretto fra le dita, un sorriso tirato sulle labbra. Eryn le stava dicendo qualcosa, Olivia non aveva idea di cosa e la faccenda la irritava alquanto.
Strinse le mani a pugno lungo i fianchi, i denti le stridevano gli uni contro gli altri, mentre la sua mente correva a mille per interrogarsi sul da farsi. Ma le opzioni erano solamente due: avrebbe potuto fare dietro front, ignorando completamente quella scena, facendo finta che nulla fosse mai accaduto, rischiando così che Sophie potesse rivelare ad Eryn qualcosa che lei non avrebbe mai dovuto sapere. O avrebbe potuto intervenire all'istante, bloccando sul nascere quella conversazione che non aveva idea da quanto tempo stesse avvenendo. Per quello che ne sapeva Olivia, Sophie avrebbe potuto aver già raccontato tutto ad Eryn, descrivendole nei minimi dettagli l'odio che la sua "fidanzata" provava per suo fratello.
Purtroppo la scelta le fu imposta proprio dalla sua cosiddetta "fidanzata". Eryn si era infatti girata verso di lei, mentre ascoltava la ribattuta di Sophie, notandola quasi per sbaglio. Non appena la vide le fece un piccolo sorriso, attirando così anche l'attenzione di Sophie, la quale si girò di scatto per vedere chi stesse salutando Eryn.
Scappare in quel momento l'avrebbe fatta sembrare una vera perdente, qualcuno che aveva qualcosa da nascondere o da perdere. Così si diresse a passo spedito verso il duo di ragazze, i denti bianchi in bella vista.
«Vi siete già versate da bere?» chiese, sperando che un argomento frivolo come quello potesse rendere la situazione meno spiacevole per se stessa.
Per fortuna Eryn non era una ragazza sprovveduta. «Sì. Ti prendo qualcosa anche per te. Qualche richiesta particolare?»
Olivia scosse la testa, facendo segno di no, mentre Eryn si staccava dal bancone per allontanarsi momentaneamente. Non si fermò molto lontano da loro, solamente quei pochi metri che le servivano per raggiungere la pila di bicchierini rossi ancora puliti, messi tutto uno sopra l'altro a formare una colonna alta fino al suo petto.
«Paura che ti spaventi la fidanzatina?» proruppe Sophie, ben consapevole che Eryn fosse ancora a portata d'orecchio e che probabilmente, in quel momento, le stava ascoltando con molta attenzione.
Olivia sapeva che stava cercando di salirle sui nervi, di farla arrabbiare e di farla cadere in un qualsiasi tipo di errore davanti ad Eryn. Ma non le avrebbe mai dato la soddisfazione di riuscirci.
Si portò le mani incrociate al petto, alzando un sopracciglio scuro. «Proprio non capisco perché tu abbia deciso di voltarmi le spalle in questo modo» disse, la voce calma e pacata di chi stava solamente constatando un dato di fatto. «Pensavo che fossimo amiche. Vere amiche. E invece hai dimostrato di non esserlo affatto.»
Sophie alzò gli occhi al cielo, come se le parole di Olivia le fossero noiose alle orecchie, già sentite fin troppe volte. «Non ti preoccupare, non le ho detto nulla del tuo piccolo piano, non ho intenzione di fare il lavoro sporco per te. Penso che però glielo dovresti dire tu, prima che sia troppo tardi e lo scopra da sola.»
Senza nemmeno degnarla di un secondo sguardo si allontanò, lasciando il suo bicchiere ormai vuoto su un mobile a caso. Olivia la seguì con lo sguardo mentre si addentrava in una delle decine di corridoi, chiedendosi che problemi avesse.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora