- Capitolo Venti -

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«Al momento ragazzi no, però c'è una ragazza a cui sono interessata» fu la risposta di Eryn.
Olivia dovette trattenersi dal sorridere trionfante. Eryn si era davvero calata nella parte della ragazza per finta molto più in fretta di quanto non avesse mai potuto auspicare.
Così lasciò che fosse Sophie a continuare la conversazione e si fece una nota mentale di ringraziare a dovere la ragazza più piccola, non appena fossero rimaste nuovamente da sole.
«Una ragazza del tuo anno?» chiese Amelie, improvvisamente tornata di buon umore. Era sempre contenta quando si parlava di cotte e primi amori.
«Oh, magari qualcuno della squadra di corsa! Fai parte del team, giusto?» aggiunse subito dopo, senza nemmeno darle il tempo di rispondere alla prima domanda, il busto allungato in direzione di Eryn, gli occhi quasi luccicanti alla sola idea di parlare di possibili fidanzamenti.
«No, non fa parte della squadra» rispose Eryn, mettendosi a ridacchiare con gli occhi socchiusi. «Abbiamo una regola che non permette di avere relazioni tra di noi, per evitare che poi si creino dei drammi interni.»
Amelie si adombrò subito, ritornando seduta normalmente e portandosi le mani incrociate al petto. «È una regola molto stupida. Non c'è nulla di più romantico che incontrare la propria anima gemella ad un'attività extra-scolastica.»
Il suo broncio le fece ottenere una leggera spallata da parte di Zora. «Allora perché non vai anche tu a cercare qualcuno, che ne so, al club di teatro? Qualsiasi tipo troveresti lì sarebbe più adeguato di Jackson.»
«Sono tutti gay quelli che fanno teatro» disse Olivia. Le teste delle quattro ragazze si girarono all'unisono verso di lei, quasi scandalizzate. «Cosa c'è? Sono lesbica, posso parlare della mia gente, non è mica un tabù. E poi è un dato di fatto: gli unici che si identificano come maschi sono Xavier e Trent, e stanno insieme.»
Conoscere tutti a scuola, sopratutto chi faceva parte della comunità lgbt, era quasi un vanto per Olivia. Non amava i gossip e i pettegolezzi quando erano rivolti verso di lei, ma farsi i fatti degli altri era sempre stato qualcosa di estremamente intrattenente.
«In effetti, hai ragione. Allora perché non la banda? Sono sicura che ci siano molti più ragazzi, lì» continuò imperterrita Zora.
La conversazione virò nuovamente su Jackson e su quanto non fosse il ragazzo perfetto che tanto decantava Amelie. Sembrava che Zora non avesse alcuna intenzione di lasciare andare la presa sulla questione. Olivia le stette ad ascoltare con solamente un orecchio, il resto della sua attenzione rivolta ad Eryn.
Per dare un tocco di realismo alla loro futura relazione, avrebbe dovuto fingersi almeno un pochino curiosa di sapere se la ragazza a cui era interessata era una qualche sconosciuta o se si trattasse di lei. Così, quando avrebbe detto in giro che si erano messe insieme, le sue amiche avrebbero potuto dire che sì, era ovvio dagli sguardi che si erano scambiate quella sera, al luna park, quanto si piacessero.
Quando tornarono gli altri componenti del gruppo, avevano già da lungo finito i loro spuntini e, in qualche modo, erano anche riuscite a decidere la prossima tappa della serata.
Così si avviarono verso la fine del molo, dove la folla di persone si faceva sempre più rada e la pedana si trasformava in una piccola piazza sull'oceano nero e sconfinato. Il buio del cielo e dell'acqua in contrasto con le luci bianche, viola e azzurre che delineavano ogni pezzetto della ruota panoramica aveva qualcosa di davvero surreale, come se la giostra stesse fluttuando nel vuoto più assoluto, illuminata dalla magia di quella notte.
Su ogni carrozza potevano salire solamente due persone, per questo la fila era molto più lunga del previsto, ma questo gli diede il tempo di dividersi alla perfezione. E con questo Olivia intendeva dire che riuscì a finire con Eryn.
Non fu molto difficile: molti di loro avevano già qualcuno con cui avrebbero voluto condividere quel momento, come Amelie e Jackson, Sophie si era già proposta per andare con Zora ed Eryn le si era subito avvicinata, un sorriso cospiratore sulle labbra.
Olivia era così felice da non potersi trattenere dal sorridere. Stava davvero andando tutto secondo i suoi piani.
«Ti piacciono così tanto le ruote panoramiche?» le chiese Eryn, al suo fianco. Ormai era arrivato il loro turno ed Olivia si era imbambolata a guardare i movimenti dell'attrazione, probabilmente con un grande sorriso in faccia. Non stava più nella pelle, già riusciva ad immaginare la faccia distrutta di Noah. Quella serata si era rivelata un vero successo, aveva la strada per la vittoria davanti a sé, completamente spianata, ma forse non avrebbe ancora dovuto cantarla vinta in quel modo.
«Le ho sempre trovate affascinanti. Vedere la città dall'alto è spettacolare» mentì in parte lei. Perché sicuramente avrebbero avuto una bella vista da lassù, ma non era certamente così contenta per quello.
Una volta sedute ai loro posti un sonoro silenzio si fece strada fra di loro, mentre gli sguardi erano fissi sul paesaggio che diventava sempre più piccolo e lontano fuori dai finestrini.
La città, un immenso mare di luci gialle e bianche, si apriva ai loro piedi come un grande fiore sbocciato, più brillante di tutte le stelle che si riuscivano a scorgere in cielo. Era una visione che avrebbe tolto il fiato a chiunque e nemmeno loro ne rimasero indifferenti. Olivia aspettò di arrivare sulla cima esatta, prima di rompere il silenzio con una domanda premente.
«Quindi, dovremmo iniziare a discutere di come iniziare a muoverci per la nostra... relazione, se così vogliamo chiamarla» disse, gli occhi fissi in quelli neri di Eryn. Olivia stava ancora tenendo il pupazzo che Eryn aveva vinto sottobraccio, in bella vista, così che tutti potessero capire cosa fosse successo.
«Beh, immagino di sì» replicò Eryn, inclinando leggermente il volto verso sinistra. «Forse la prima cosa che dovremmo fare è renderlo ufficiale su Instagram, o da qualche altra parte.»
E quella era esattamente la risposta di cui aveva bisogno Olivia. Ora la questione entrava proprio nel suo vivo, ma era sicura di poter reggere tutta quella pressione senza problemi.
Alzò un angolo della bocca. «Buona idea, però pensavo di aspettare ancora un pochino. Sai, tutti pensano che ci siamo conosciute ieri, sarebbe davvero strano se ci mettessimo già insieme.»
Olivia non era certamente così sconsiderata da non aver pensato ad ogni passo che avrebbero dovuto compiere. In realtà, aveva già una fitta agenda di cose da fare, da lì fino al ballo di fine anno.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora