- Capitolo Cinquantacinque -

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Fingersi la fidanzata di Olivia non doveva essere poi così difficile. Lei le piaceva sul serio, non avrebbe nemmeno dovuto recitare la parte della ragazza perdutamente innamorata, perché lo era già.
Regalarla un pupazzo vinto alle giostre, andare con lei al karaoke e cantare a squarciagola, vedere la città dall'alto di una ruota panoramica, sembrava far tutto parte di un bellissimo e scintillante sogno. E avrebbe potuto continuare a vivere così fino alla morte.
Il problema nacque quando Olivia le chiese di posare per una foto mentre si baciavano.
Aveva tentato di dire di no, ma l'insistenza di Olivia e la sua presenza, così vicina, l'avevano fatta agire senza pensare alle vere conseguenze di quel gesto.
Quello che per Olivia era stato un secondo, un nonnulla, qualcosa a cui non avrebbe più ripensato per il resto della sua vita, si era scalfito nella mente di Eryn fino alla fine dei secoli. Aveva sognato qualcosa del genere per mesi, eppure non era successo come avrebbe voluto lei.
Avrebbe preferito portarla ad un vero appuntamento, avrebbe preferito un vero bacio, avrebbe preferito che Olivia fosse stata la sua vera fidanzata.
Più ci pensava più le mancava il respiro più le faceva male il cuore, pesante come un masso nella sua cassa toracica.
Avrebbe dovuto dirle di no.
Avrebbe dovuto dirle di no come le aveva consigliato Ruby.
Avrebbe dovuto dirle di no e lei lo sapeva e non lo aveva fatto comunque e ora non poteva fare altro che pentirsene.
Poi c'era Noah, ignaro di tutto quello che stava passando per la testa della sorella, che continuava ad infilare il coltello nella piaga.
Tornata a casa dal loro primo appuntamento Eryn si era buttata sul letto, desolata e piena di rammarico, la testa sommersa dai cuscini, ma non aveva fatto in tempo a lasciarsi andare in un grido soffocato che Noah aveva fatto irruzione nella stanza.
«Ho visto la storia che avete messo su Instagram, stai andando alla grande. Continua così e sarò in grado di darle una bella strigliata» le aveva detto tutto gongolante e lei non era nemmeno riuscita a replicare che non voleva far finire Olivia nei casini, che non voleva far parte di quel loro piano per farsi male a vicenda.
Si sentiva come in mezzo a due fuochi, una ragazza ed un ragazzo, pronto ad usarla solamente per arrivare ai loro scopi. Eppure, in qualche modo, stava iniziando ad odiare più Noah che Olivia. Almeno lei non la faceva sentire obbligata a fare nulla, anche se avrebbe preferito che fosse stata più trasparente sul perché aveva bisogno del suo aiuto.
Con il passare dei giorni, Noah si era attaccato sempre di più ad Eryn, entrando in camera sua ogni volta che la trovava in casa, pronto a chiederle che progressi stesse facendo con Olivia, pronto a suggerirle la prossima mossa da mettere in atto.
Le aveva fatto sbloccare il telefono e si era messo a leggere tutti i messaggi che si erano scambiate nelle ultime ore, anche se non centravano nulla con la loro finta relazione. Non era la prima volta che lo faceva, spesso partecipava attivamente alle loro conversazioni, consigliando ad Eryn dove portare la conversazione, come rivolgersi a lei, come se lei non avesse mai avuto a che fare con una ragazza, come se lei non avrebbe saputo fare molto meglio di lui.
E fu proprio in quel momento che il telefono si mise a squillare, mentre si trovava fra le mani di Noah, seduto sul bordo del letto di Eryn.
Senza nemmeno pensarci sopra Noah premette il tasto verde di risposta alla chiamata e mise Olivia in viva voce. Con le mani fece segno alla sorella di sbrigarsi a parlare.
Dall'altro lato della cornetta Olivia sembrava abbastanza trafelata ed Eryn si sentiva in estrema colpa a lasciare che Noah fosse lì ad origliare le loro conversazioni private.
Non voleva sembrare arrabbiata con lui, ma appena le fu possibile sottrasse il telefono dalle mani di Noah, portandosi il telefono all'orecchio e tagliando fuori il fratello.
Olivia sembrava così preoccupata e non poteva essere una recita. Aveva veramente paura di qualcosa. Ed Eryn pensava di aver capito di chi avesse paura: Noah. Noah che si trovava proprio davanti a lei, Noah che la stava osservando con occhio critico, studiando ogni sua minima parola. Noah, che un pochino, faceva paura anche a lei.
Ponderò per ore ed ore su che cosa sarebbe stato meglio da fare l'indomani, come avrebbe potuto aiutare Olivia. Non voleva che soccombesse sotto il peso di quella stupida faida con Noah, ma non poteva nemmeno uscire allo scoperto di punto in bianco, dicendole che in realtà era al corrente di molte più cose non avesse lasciato intendere. Noah era pur sempre suo fratello ed entrambi si trovavano dalla parte del torto.
Era una situazione estremamente delicata e alla fine arrivò alla conclusione che fosse meglio lasciar fare il primo passo ad Olivia: se lei fosse venuta allo scoperto, dicendole la vera motivazione dietro il bisogno di fingersi fidanzata con lei, allora anche Eryn le avrebbe raccontato la verità, ma prima aveva bisogno di questa piccola prova di fiducia.
Il giorno seguente arrivò, ma nonostante tutta la buona volontà di Eryn, Olivia non sembrava convinta a dirle tutta la verità.
Stava iniziando ad aprirsi con lei, stava iniziando ad andare oltre a quella facciata dura che riservava a tutto il mondo. Eryn avrebbe pagato oro per essere la persona a cui Olivia aprisse il cuore ogni volta che aveva bisogno di un orecchio amico, di qualcuno con cui condividere i pesi della vita, ma sembrava che Olivia non fosse ancora pronta a compiere quel passo.
In un certo senso, la capiva. Olivia probabilmente non aveva idea di chi fosse Eryn oltre che la sorella di Noah, probabilmente non le avrebbe mai rivolto la parola se non fosse stato per quella vendetta bambinesca che stava mettendo in atto.
Da un lato, la capiva. Nemmeno lei avrebbe messo nelle mani di una sconosciuta il suo cuore. Dall'altro lato, avrebbe voluto capirla ancora di più. Avrebbe voluto esserle vicina, ma sapeva quanto fosse totalmente impossibile.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora