Dopo un susseguirsi quasi interminabile di waffles e un secondo round di caffè per tutti, il gruppo decise finalmente di alzarsi dal tavolo, lasciando come sempre una scia di chiacchiere e risate al loro passaggio.
Fuori l'inverno si faceva sentire nel suo massimo gelo californiano. Il cielo era grigio, le nuvole gonfie, promettendo una giornata di pioggia.
Il grande parcheggio della via commerciale dove si trovava la Casa del Waffle era stato decorato per il Natale imminente: una serie di renne luminose stava trainando una grande slitta rossa, con tanto di Babbo Natale a grandezza naturale. Alquanti inutili visto che in quella città non aveva mai nevicato. Tutti gli anni usavano quella stessa decorazione e ormai stava iniziando a sentire il peso del tempo, con qualche renna un po' meno lucida delle altre e la pittura rossa che si stava per staccare a grandi pezzi. Avrebbe avuto bisogno di un po' di manutenzione, ma a nessuno sembrava importare sul serio.
Vedere quello spettacolo un po' triste ricordò ad Olivia che, nei prossimi giorni, la sua famiglia si sarebbe riunita per accendere l'albero di Natale. Era un po' tardi, dato che alla Vigilia mancavano meno di tre giorni, ma per loro era già tanto riuscire a incastrare quell'oretta di tempo necessario nelle loro agende impegnate. Al solo pensiero di dover passare addobbi rossi e dorati a Claire, facendo finta di non aver litigato con la sorella, davanti ai genitori, le veniva una gran voglia di sparire dalla faccia della terra.
Il gruppo si era fermato in uno spiazzo cementato, vicino a dove molti di loro avevano parcheggiato le macchine, ma senza aver ancora intenzione di salutarsi e tornarsene ognuno a fare i propri affari personali. E nonostante Eryn sembrasse essere coinvolta in una conversazione con Noah e Wes, uno dei ragazzi che faceva parte della squadra di corsa maschile, Olivia continuava a sentire il suo sguardo seguirla in ogni più piccola mossa.
A quanto pareva non era propriamente un caso che Noah avesse deciso di portarsi dietro la sorella a quell'incontro. Anche se, quando Zora aveva chiesto chi fosse la nuova arrivata, lui gli aveva risposto che era arrivato il momento di farla entrare nel gruppo, visto che il prossimo anno molti di noi se ne sarebbero andati ed era giusto che alcuni del terzo e secondo anno iniziassero a farsi un nome. Era una buona scusa, nessuno aveva trovato nulla da ridire, e se Olivia non avesse saputo cose a loro sconosciute, quel ragionamento non avrebbe fatto una piega nemmeno per lei. Ma Olivia sapeva. E non poteva essere che contenta.
Il fatto che Eryn avesse chiesto a suo fratello di portarla con lui, con la probabile intenzione di riuscire a parlare con Olivia della loro finta-relazione, le faceva fare veri e propri passi da gigante con il suo piano.
«Oh, oggi arrivano in città le giostre! Dovremmo troppo farci un salto!» cinguettò Amelie. Stava guardando qualcosa sul suo telefono, probabilmente qualche locandina che pubblicizzava l'annuale luna park. «Ci sarà solamente fino alla fine delle vacanze, non possiamo perdercelo.»
Mostrò a chiunque gli stesse intorno un post ritraente una ruota panoramica, tutta illuminata nel cuore della notte. La descrizione spiegava come l'ingresso avrebbe avuto un prezzo ridotto per tutti gli studenti che arrivavano dopo le dieci.
Sophie le prese il telefono di mano, studiando più a lungo l'immagine. «È davvero un peccato che tu domani parta e non torni fino a Gennaio.»
«Non sarà un peccato se andiamo questa sera! Abbiamo tutto il tempo del mondo per divertirci prima che io me ne vada» replicò Amelie, riprendendosi il suo IPhone.
Zora scosse la testa. «Stasera? Non credo proprio. Ho da fare con la mia famiglia. E poi sono già uscita ieri, non mi lasceranno mai stare fuori fino a tardi anche oggi.»
Amelie le si aggrappò al braccio, cercando di supplicarla con tutta la forza che aveva in corpo. I suoi occhi azzurri erano tutti preoccupati e accigliati. «Ma non puoi lasciarmi così. Non ci vedremo per un mese! L'ultimo ricordo che hai di me non può essere mentre mi abbuffo di waffle e cioccolata!»
«Sono solamente due settimane, Amy, non certamente un mese» sbuffò di rimando Zora. «Vedrò cosa posso fare, ma non posso prometterti l'impossibile. Se mamma dice che devo restare a casa, devo restare a casa. Lo sai quasi meglio di me.»
Amelie, nuovamente tutta sorridente e soddisfatta, spostò la sua morsa assassina sulle braccia di Sophie, alla sua destra. In meno di un minuto aveva già mietuto la prima vittima e ora stava passando alla seconda. Era solo una questione di secondi prima che arrivasse il turno di Olivia.
Sophie non doveva fare nulla quella sera, quindi non ci fu nemmeno bisogno di supplicarla troppo per farle accettare l'invito al luna park.
Olivia, tuttavia, non era pronta a desistere tanto facilmente.
«Ho detto ai miei che sarei stata a casa tutto il giorno per aiutarli con le decorazioni» disse con voce piatta, quando gli occhi di Amelie si posarono su di lei.
La ragazza non si lasciò zittire da quello. «Non credo proprio che metterete le luci sul porticato alle dieci di sera. Puoi aiutarli e poi uscire con noi dopo cena.»
«Potrei, però volevo-»
La sua frase fu tagliata a metà dall'arrivo di Noah. Sembrava che mentre le quattro ragazze stessero organizzando l'uscita serale, alcuni degli altri se ne fossero andati e qualsiasi altra conversazione fosse finita.
«Di che cosa state discutendo, qua?» chiese Noah, appoggiando un braccio attorno alle spalle di Amelie.
Olivia si portò di istinto le mani incrociate al petto, guardandolo dall'alto al basso con stizza. Quel ragazzo era davvero disgustoso.
Dietro di lui spuntarono Zack ed Eryn, così Olivia si obbligò a non sembrare troppo incavolata con Noah.
«Stavamo parlando del luna park! Voi verreste questa sera, con noi?» colse la palla al balzo Amelie.
I due ragazzi si guardarono, annuendo. «Perché no, i nostri allenamenti finisco un po' tardi oggi, ma dovremmo riuscire ad esserci» rispose Noah.
Zack le rivolse un doppio pollice all'insù. «Sai che non mi perderei mai un'occasione per divertirmi.»
«L'invito è rivolto anche a te, ovviamente» aggiunse poi Amelie, rivolgendosi ad Eryn. Quest'ultima, le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni, si limitò a sorriderle. «Certo, non vedo perché non venire.»
Un trio di occhi si spostarono su Olivia, tutti all'unisono. Le sue amiche stavano aspettando che anche lei cedesse a quella pressione.
«Okay, okay, va bene. Verrò anch'io» esalò alla fine. Avrebbe voluto alzare le mani al cielo, ma si trattenne dal farlo. Chissà cosa ne avrebbe potuto pensare Eryn di quel gesto. Aveva accettato solamente perché sarebbe stata un'ottima occasione per parlare con lei, ma questo non poteva certo dirlo a tutti.
Piano piano tutti iniziarono a salutarsi, dandosi l'arrivederci a quella sera, ricordandosi l'orario e il luogo di incontro. Olivia stava salendo nella sua jeep, quando Eryn la bloccò.
«Volevo solamente dirti che, per quella cosa di cui abbiamo discusso ieri, penso di poterlo fare. Ne riparliamo meglio stasera» le disse, tirandole leggermente l'orlo della maglia, con tanto di occhiolino finale prima di allontanarsi da lei.
Olivia strinse le chiavi dentro un pugno, prima di inserirle nel cruscotto, per cercare di calmarsi. Doveva trattenersi dall'esultare troppo in mezzo a quel parcheggio mezzo vuoto.
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La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}
Teen FictionOlivia ha una sola cosa in mente: vendicarsi. E il piano è semplice: ripagare con la stessa moneta un torto subito. Questa sarà la sua vendetta perfetta. Olivia ha scoperto sua sorella minore, Claire, a letto con Noah, uno dei ragazzi nel suo gruppo...