- Capitolo Venticinque -

828 40 0
                                    

Tornata all'interno del locale, Olivia fu subito raggiunta da Zora e Sophie, che sembravano starla cercando da un bel po'.
«Dove te ne sei sparita? Un momento prima eri con Noah e quello dopo non ti vedevamo più» disse Sophie, le braccia incrociate al petto.
Zora non aspettò una risposta di Olivia e si mise subito a dare manforte all'altra amica. «Già, abbiamo pensato che fossi uscita per fare a botte con lui o qualcosa del genere. Poi lo abbiamo visto mentre si strusciava contro una ragazza a bordo pista.» Fece tanto di indicare nella direzione dove la musica proveniva più alta dalle casse e in molti stavano ballando.
Fra le teste e i corpi di sconosciuti, Olivia riuscì ad intravedere qualche sprazzo della scena che stava accadendo. Noah, le mani intorno alla vita di una donna sulla ventina dai capelli biondo cenere, si muoveva a ritmo della musica dietro di lei. Le stava sussurrando qualcosa all'orecchio, impossibile da capire a quella distanza, ma sicuramente non stavano parlando di studi scientifici o Nobel per la Pace.
«Mi piace vedere come stia cercando di cambiare veramente per mia sorella» commentò acida Olivia. Poi scosse la testa, scacciando tutti i peggiori insulti che le stavano attraversando la mente in quel momento. La rabbia e la vendetta non funzionavano bene assieme, doveva tenere un comportamento freddo e distaccato. Mettersi a litigare con Noah non avrebbe contribuito al suo piano di fingersi innamorata di Eryn.
Lei era rimasta fuori, non l'aveva seguita giù per le scale scivolose ed oltre la porta, ma sarebbe potuta tornare da un momento all'altro. Le aveva detto che sarebbe rimasta fuori qualche minuto, per prendere un po' d'aria, ma Olivia era del tutto certa che fosse rimasta fuori per non far notare a nessuno la loro breve assenza simultanea. Forse non voleva far notare a Noah che fossero state nuovamente da sole, loro due. In fondo, per quanto Olivia ne poteva sapere, Noah le avrebbe benissimo potuto avere fatto lo stesso discorso che Olivia aveva fatto a Claire. Inoltre, l'amica di Eryn dalla frangia spessa poteva essere ancora in giro per il locale, pronta a riferirle qualsiasi mossa azzardata avesse compiuto Olivia in quei pochi minuti della sua assenza.
«Non potete metterci una pietra sopra e basta? Sai, dover aver paura ogni volta che siete nella stessa stanza sta iniziando ad essere un po' stancante.» La voce di Sophie era molto seria mentre studiava la faccia dell'amica.
«Quello è fuori discussione, ormai dovresti averlo ben capito. Pensavo di essere stata molto chiara sul fatto che sto lavorando a qualcosa per metterlo al suo posto, senza che nessuna di voi venga coinvolta, quindi non c'è alcun motivo di aver paura» Olivia sottolineò quell'ultima parola con molta enfasi, cercando di farle capire quanto quel termine fosse inappropriato in quel preciso momento.
Sophie, che era a conoscenza del suo piano meglio di Zora, sembrava però non voler demordere. «Sì, ma se continuate a comportarvi in questo modo prima o poi qualcuno capirà che c'è qualcosa che non va fra di voi. Inizieranno a fare domande e-»
«E quando inizieranno a farle avrò modo di dargli delle risposte senza coinvolgere nessuna di voi. Le persone litigano e si riappacificano, non è una cosa fuori dal mondo. Posso raccontare un qualsiasi tipo di bugia. Nessuno ha diritto di mettere in dubbio la mia parola» replicò quasi scocciata Olivia. Per lei il discorso era già stato chiuso giorni prima, alla festa, non c'era alcun bisogno di starci a rimuginare sopra così tanto. Aveva tutto sotto controllo.
Sophie sembrava sul punto di replicare qualcosa, ma fu interrotta da Zora, chiaramente alla ricerca di far calmare le due amiche. «Beh, è arrivato quasi il momento di scambiarsi i regali, ci dobbiamo ritrovare tutti fuori fra una decina di minuti, quindi ti conviene sperare che lui non abbia il tuo regalo e che non abbia deciso di impacchettare una merda di cane o qualcosa del genere» disse Zora.
Esattamente venti minuti dopo, il gruppo si riunì in un piccolo cerchio, vicini ad un albero proprio fuori dal locale. Mentre aspettavano, il silenzio fra le tre ragazze era cresciuto a dismisura, rotto solamente quando, alla spicciolata, avevano iniziato ad arrivare gli altri ragazzi. Olivia odiava sprecare fiato e tempo dietro un discorso che non voleva portare avanti e a quanto pareva si poteva dire la stessa cosa di Sophie. Almeno su quello si trovavano d'accordo.
Tutti i pacchi che si erano portati dietro, dentro le borse o in mano, furono tirati fuori, pronti ad essere consegnati ai rispettivi futuri padroni. Ogni anno si incontravano la notte prima della vigilia, il più vicino possibile a Natale senza dover dare fastidio alle tradizioni familiari di ognuno, così da poter subito aprire i regali, uno davanti all'altro, senza aspettare la festività vera e propria.
Misero tutti i regali in un piccolo mucchio, sopra ad un muretto e, uno ad uno, si sarebbero avvicinati per cercare quello con il proprio nome scritto sopra. Solamente una volta scartato si sarebbe rivelato il Babbo Natale segreto che glielo aveva regalato.
Olivia non fu per nulla sorpresa dalla maschera di finta gioia che Zack mise sù una volta aperto il suo set di shampoo e balsamo al muschio. Ma, onestamente, le poteva importate ben poco della felicità che avrebbe donato a Zack con un presente migliore, pensato appositamente per lui.
Gli altri pacchi furono una serie di vestiti o regali stupidi, come una cornice con una foto decisamente modificata con Photoshop di Noah attaccato ad una donna mezza nuda. Quello sì che riassumeva alla perfezione la personalità di quel ragazzo. Zora aveva fatto un lavoro eccellente. Poteva benissimo essere interpretato come una frecciatina, ma Noah parve non notarlo, mettendosi subito a ridere dopo aver capito di cosa si trattasse.
Olivia si ritenne una delle più fortunate del gruppo. A farle un regalo era stato un ragazzo di nome Wes con cui poteva dire di condividere solamente l'attrazione per il loro stesso sesso di appartenenza. Le aveva incartato in una carta rossa e dorata una piccola collanina di argento, probabilmente finto, con tante piccole pietre luccicanti posizionate a varie distanze l'una dall'altra. Odiava ammetterlo, ma era stato veramente un pensiero carino.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora