- Capitolo Otto -

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Guardando indietro, Olivia avrebbe potuto pensare che approcciare Eryn quando la ragazza era circondata da un intero gruppo di sue amiche non fosse del tutto congeniale. Quelli erano un sacco di testimoni.
Ma al momento dei fatti, non ci pensò troppo sù.
Doveva sembrare naturale, come se l'avesse vista dall'altro lato della pista da ballo e i suoi occhi fossero caduti su Eryn per sbaglio. Doveva immedesimarsi nella parte di una ragazza il cui cuore aveva iniziato a battere a mille non appena Eryn era entrata nel suo campo visivo, facendole perdere la cognizione di spazio e tempo. Doveva far credere a tutti di volere il suo numero per i motivi sopra indicati, non perché stava progettando vendetta contro suo fratello.
Fingere di essere attratta da Eryn non sarebbe dovuto essere nemmeno così difficile: era oggettivamente una bella ragazza. Non il tipo con cui, solitamente, Olivia usciva, ma riusciva comunque a capirne il fascino. Era alta - più alta di Olivia, il che la metteva alquanto a disagio -, slanciata e con quel fisico che solamente gli atleti professionisti riescono a mantenere. Se non avesse avuto lo stomaco coperto, Olivia sarebbe riuscita a vedere una fila di pettorali scolpiti, ne era praticamente certa.
Olivia prese un piccolo respiro, immedesimandosi nella parte, ed iniziò a tagliare in mezzo alla folla di persone che stavano ballando sulle note di una canzone appena uscita. Ad un certo punto Eryn e le sue amiche sembrarono sparire in mezzo alle teste, ma dopo pochi secondi di leggero panico, Olivia le ritrovò, esattamente dove erano prima. Sembrava veramente che, per poco meno di un minuto, fossero stata inghiottite dalla mandria di braccia e gambe che le dividevano. Era in momenti come quello, quando si ritrovava schiacciata in mezzo a decine di sconosciuti, che Olivia si ritrovava sull'orlo di grida isteriche, pronta ad urlare a tutti che le avrebbero dovuto fare un po' di spazio per lasciarla respirare, solamente perché era bassa e piccola questo non voleva dire che non avesse bisogno di uno spazio vitale dove muoversi e, letteralmente, vivere.
Alla fine ne uscì vincitrice, con il capellino leggermente storto, ma non era nulla che non potesse essere sistemato in pochi secondi.
Solitamente avrebbe tirato fuori il telefono, aprendo la telecamera interna e controllando se il suo trucco fosse sbavato, se i suoi capelli fossero in disordine, se avesse avuto qualcosa fra i denti, ma in quel preciso istante non ne ebbe nemmeno il tempo.
All'improvviso, a pochi passi da Eryn, i suoi occhi scuri si alzarono verso di lei. Olivia non ne poteva essere sicura, ma quasi le sembrava che la sorella di Noah la avesse riconosciuta, registrando la sua faccia e la sua presenza, diventando estremamente rigida nei movimenti, ma senza fermarsi. Stava ancora ballando con le sue amiche, tutte troppo concentrate sulla musica e sul divertimento per notare che Olivia gli si era avvicinata con sicurezza. Tuttavia Eryn la notò.
Olivia non si era preparata delle cose da dire o vari modi in cui avrebbe potuto iniziare la conversazione. Non era una persona che aveva bisogno di pensare e ripensare alle sue conversazioni. Ma quando si ritrovò a faccia a faccia con Eryn, ora ferma in mezzo ai corpi danzanti, mentre la fissava incuriosita, se ne pentì amaramente. Era come se il cervello di Olivia avesse smesso di funzionare e non sapesse più parlare. Non riusciva a comprendere cosa stesse succedendo e la cosa la irritò alquanto.
«Hai bisogno di qualcosa?» le chiese Eryn, la voce più leggera e musicale di quanto Olivia avesse immaginato. Era una cosa strana da dire, ma il suo aspetto era molto più intimidatorio di quella vocina.
«Scusami, mi sono incantata a fissarti» disse Olivia, fingendo un certo imbarazzo nella voce. «Hai davvero degli occhi bellissimi.» Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, abbassando il mento, sembrando tutta impacciata ed in imbarazzo. Le avrebbero proprio dovuto dare un Oscar per quella strabiliante performance, fu il suo unico pensiero.
Tuttavia Eryn non era sulla sua stessa lunghezza d'onda, per nulla. Anzi, dava quasi l'impressione di essere quasi scocciata dal comportamento di Olivia e lei non riusciva proprio a capacitarsi del perché. «Stai forse cercando di flirtare con me? Pensavo che le tue battute d'abbordaggio fossero meglio di così, Olivia Young.»
Ovviamente Eryn sapeva già chi fosse Olivia. Lo aveva potuto intuire dal primo sguardo che le aveva rivolto. La cosa non avrebbe dovuto stupirla più di tanto: tutti a scuola la conoscevano, per un motivo o per l'altro. Il suo nome viaggiava di bocca in bocca tutti i giorni, tutto il giorno.
«Non lo so, vuoi che io lo faccia?» La ragazza timida non aveva funzionato con Eryn, quindi si decise a tirare fuori le armi più pesanti. Il fatto che pensasse che Olivia fosse un flirt camminante le infondeva più fiducia di quanto non avrebbe mai dovuto fare. Non le piaceva andare in giro ad usare il suo aspetto per far cadere le persone ai suoi piedi con poche semplici parole, eppure quella era l'idea che Eryn si era fatta di lei, quindi non avrebbe perso nulla diventando quello che Eryn già credeva che Olivia fosse.
Eryn alzò un sopracciglio, aprendo le labbra in un mezzo ghigno soddisfatto.
Le sue amiche, prima ignare della presenza di Olivia, avevano piano piano iniziato ad accorgersi della ragazza che aveva bloccato la star della squadra di corsa, iniziando a fare capannello intorno a loro.
Eryn stava per replicare qualcosa, ma una ragazza totalmente vestita di nero e con una frangetta così dritta che sarebbe potuta essere usata come un coltello la bloccò. Disse qualcosa all'orecchio di Eryn, completamente inaudibile per Olivia. La quale, dal canto suo, lo trovava un comportamento alquanto sgarbato.
Ma la conversazione intavolata con Eryn sembrava destinata a finire. Era come se il destino si stesse muovendo contro Olivia. Perché all'improvviso Amelie e Zora comparirono al fianco di Olivia, quasi rigurgitate dalla folla che le circondava.
Amelie diede una piccola occhiata fugace al gruppo di persone davanti ad Olivia prima di aggrapparsi al suo braccio destro con entrambe le mani. «Liv! Finalmente ti abbiamo trovata! Devi troppo venire, stanno per buttare il prescelto in piscina, non possiamo mancare allo spettacolo!» cinguettò tutta contenta.
Alla vista di Eryn, Zora alzò un sopracciglio, ma non si azzardò a proferir parola.
Le due trascinarono Olivia lontano dalla sorella di Noah, portandola verso la piscina che presto sarebbe stato teatro di un'imbarazzante spettacolo, senza nemmeno darle il tempo di salutare Eryn.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora