- Capitolo Quarantadue -

611 30 3
                                    

Non appena fece ritorno a casa, Olivia si imbatté nella sorella, proprio nell'atrio d'ingresso. Si stava mettendo le scarpe da ginnastica con una sola mano, mentre con l'altra teneva il guinzaglio di Pumpkin, il quale le continuava a saltellare attorno, la lingua a penzoloni e le orecchie che si muovevano da una parte all'altra.
Claire la osservò solamente per quello che doveva essere stato un battito di ciglia, prima di abbassare lo sguardo sulle scarpe, fingendosi intenta ad assicurarsi che fossero messe per bene.
«Dove te ne vai con quel sorriso ebete sulla faccia?» chiese, la voce bassa e acida, tuttavia Olivia la conosceva fin troppo bene per non carpire quel leggero sottotono di tristezza. Sembrava che qualcuno stesse finalmente iniziando ad avere dei ripensamenti sul modo in cui si relazionava con la propria sorella maggiore.
«Non ho alcun sorriso sulla mia faccia, e mi pare abbastanza ovvio che me ne stia tornando in camera mia» rispose stizzita Olivia.
«Sicuramente ce lo avevi nella foto che hai postato su Instagram con la sorella di Noah» sottolineò Claire, le dita che si stringevano attorno al guinzaglio, diventando rosse e bianche.
Pumpkin, tutto sorridente e trotterellante, in mezzo alle due ragazze, sembrava non accorgersi dell'aria di tempesta che si stava facendo spazio in quel piccolo corridoio.
Olivia sapeva che Claire aveva visto la storia, così come aveva visto anche il posto messo qualche giorno prima e una lunga serie di video del primo appuntamento con Eryn. Non aveva mai avuto intenzione di bloccarla o di tenerla all'oscuro di quella finta relazione. In fondo, doveva insegnarle una lezione e non avrebbe potuto farlo se Claire fosse rimasta all'oscuro di tutto quello.
Era la prima volta che parlavano da quando Olivia ed Eryn avevano deciso di rendere quella farsa ufficiale su Instagram, Olivia sapeva che prima o poi sarebbe successo e, come sempre, aveva già previsto la sua reazione.
«Le hai viste?» chiese, avvicinandosi alla sorella, il volto a pochissimi centimetri dal suo, obbligandola così ad alzare lo sguardo. I suoi occhi neri, specchio identico di quelli di Olivia, erano fermi e decisi. Ma era tutta una sceneggiata, Olivia ne era certa.
«Certo che le ho viste. Per caso vuoi proibirmi di usare anche Instagram, adesso? Non solo non posso parlare con Noah, ma non posso nemmeno stare sui social media, immagino» sibilò Claire.
Olivia si portò le mani incrociate al petto, scrollando leggermente la testa. «I social media fanno sicuramente male alle generazioni più giovani, ma qui non stiamo cercando di perpetrare degli stereotipi generati dai nostri genitori. La faccenda fra te e Noah è molto più seria, ancora non riesci a capirlo?»
«Oh, no, ho certamente capito che cosa tu pensi della mia relazione con Noah. Per tua informazione non ho ancora cambiato idea su di lui» replicò Claire, un sopracciglio alzato con fare intimidatorio. Se pensava che Olivia si sarebbe spaventata con quella scenetta si stava sbagliando di grosso. «Quello che proprio non riesco a capire è perché tu abbia deciso di buttare la sorella di Noah dentro a tutto questo casino. Vuoi rovinare la vita anche a lei, oltre che a me e a lui?»
Non era la prima volta che Claire la accusa di starle "rovinando la vita", come a lei piaceva tanto dire. Un moto di furia si fece subito strada dentro di lei, accendendola come un piccolo pezzo di legno in fiamme. Pensava che ormai stesse iniziando a capire, ormai avrebbe sicuramente dovuto iniziare a capire che, tutto quello che stava facendo, lo stava facendo solamente per il suo bene. Il suo obiettivo non era quello di rendere la sua esistenza un inferno. Anzi, era proprio il contrario. Stava cercando di allontanarla il più possibile da una vita arida e senza felicità, al fianco di un ragazzo che non l'avrebbe mai veramente amata, che l'avrebbe lasciata da sola alle prima intemperie.
Le puntò un dito contro, accusatorio. «Prima o poi imparerai ad essere più riconoscente per quello che tua sorella sta facendo per te. Striscerai ai miei piedi chiedendomi scusa e ammettendo quanto ti fossi sbagliata, fino a quel giorno puoi benissimo evitare di rivolgermi la parola.»
Un verso basso e gutturale scappò dalle labbra della ragazza più di piccola. «Aspetta e spera. Quel giorno non arriverà mai. Dici di essere la maggiore, ti credi tanto saggia, ma non sono io quella che sta facendo la figura della stupida andando dietro alla sorella di Noah, solamente per ripicca. Sono sicura che lei nemmeno ti piaccia, non è vero? Sicuramente non può essere un caso che ti sia innamorata proprio di lei, fra tutte le cavolo di persone che abitano in questa città di merda.»
«Per prima cosa: modera il linguaggio. Non so chi ti abbia insegnato a parlare così, ma di sicuro non sono stati mamma e papà e tantomeno io. Per seconda cosa: non eri tu quella che credeva nel vero amore, senza aver riguardo per la persona che ha attirato il tuo cuore?»
Claire scosse la testa, alzando le mani in aria, esasperata. Pumpkin che si era seduto per terra, ormai sconsolato dall'idea che la passeggiata sarebbe stata rimandata di molto, si ritrovò catapultato in piedi, mentre il guinzaglio seguiva l'arco creato dalle mani della sua umana. Il cane emise un piccolo guaito prima di tornare tutto estasiato all'idea di finalmente uscire da quella casa. Olivia non poteva essere più d'accordo con lui: quelle pareti stavano iniziando a soffocare anche lei.
«Non riesco a credere che tu davvero abbia il mio stesso sangue a scorrerti nelle vene! Perché non puoi cercare di fare uno sforzo, per una volta, e cercare di ascoltarmi?»
«Perché sei ancora una bambina e non c'è alcun motivo perché io debba farlo!» strepitò di rimando Olivia, i denti e la mascella stretti fino a far male.
Claire sembrava spazientita e molto irritata. «Come sempre parlare con te non porta mai a dei risultati, sembra quasi di stare a parlare con il muro. Spero proprio che questa tua storia con Eryn ti sia utile in qualche modo, sicuramente non sarò io quella a fermarti dal scavarti la fossa da sola.» Grugnì di nuovo. «Ora, se non ti dispiace, devo portare fuori Pumpkin.»

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora