- Capitolo Cinquantanove -

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Il giorno dopo, a scuola, sembravano ancora tutti su di giri.
Al liceo, quando accadeva qualche scandalo, era sempre così. Per un paio di giorni non si parlava d'altro, poi, pian piano che la gente finiva le proprie teorie al riguardo e non aveva più nulla da dire, l'accaduto finiva nel dimenticatoio, presto rimpiazzato da un altro dramma.
Probabilmente nessuno si sarebbe scordato dei cartelloni e delle accuse che Noah aveva mosso contro Olivia, ma presto non sarebbero più state così al centro dell'attenzione scolastica.
Fra le due, Olivia sembrava quella su cui stavano speculando di più, il suo nome che veniva mischiato in ogni conversazione che Eryn si metteva ad ascoltare.
L'aveva vista, poco dopo essere rientrata nell'edificio principale dagli allenamenti sul campo da corsa. Camminava con la schiena dritta e il mento alto, dirigendosi con passo spedito al suo armadietto proprio alla fine del corridoio.
«Olivia» aveva tentato di chiamarla Eryn, ma lei non si era nemmeno girata. Sentiva l'estremo bisogno di prenderla da parte e parlare con lei, ma Olivia aveva già messo in chiaro che non aveva più nulla da dirle. Eryn pensava che si stesse sbagliando, che avrebbero avuto molto di cui parlare, dei suoi sentimenti per Olivia, per esempio, ma non aveva il coraggio di obbligarla a farlo. Se non voleva parlarle, sicuramente non voleva sentire una confessione d'amore da parte di una ragazza che aveva finto di amare per un paio di settimane.
Quella mattina il preside aveva indetto un'assemblea straordinaria, sicuramente per ricordare agli studenti che la mensa faceva parte di un edificio pubblico e non poteva essere vandalizzata attaccandoci sopra dei fogli né tantomeno si poteva entrare nella stanza delle comunicazioni con gli altoparlanti senza avere l'autorizzazione da un professore specifico. In qualche modo, gli adulti non erano riusciti a capire che dietro a quello scherzetto si nascondesse nessun altro se non proprio Noah. Eryn non ne era nemmeno così stupita, forse lo avevano scoperto, ma preferivano insabbiare l'accaduto per non doverlo scacciare dalla squadra di rugby, perdendo così il loro miglior giocatore ed ogni chance che la scuola avesse di qualificarsi per i tornei regionali.
Così tutta la scuola si ritrovò seduta sugli spalti della palestra interna, consapevole che avrebbe passato lì la successiva mezz'ora, ascoltando la ramanzina di un uomo di mezza età con ormai pochi capelli bianco sporco in testa. Era uno a cui piaceva dilungarsi in tante parole anche quando non ce n'era bisogno, quindi tutti si aspettavano un inizio di mattinata alquanto pesante.
Tuttavia il discorso dell'uomo fu tagliato a metà da un forte trambusto, proveniente da una delle gradinate più alte.
Eryn non se ne stupì nemmeno più di tanto quando, alzando lo sguardo verso dove arriva il vociare insistente, si accorse che era proprio suo fratello a star litigando con una ragazza dai corti capelli color cioccolato. Era Claire, la sorella di Olivia, con i suoi stessi occhi trafiggenti e il solito cipiglio di chi si sentiva sopra la vetta del mondo.
Eryn si era più volte fermata a pensare come fosse strano il fato, come suo fratello si fosse fidanzato con la sorellina della ragazza che le piaceva da mesi. All'inizio era sembrato un brutto scherzo, poi una grande opportunità, infine solamente uno sbaglio.
Noah si era alzato in piedi, la folla di studenti improvvisamente più interessata a lui che al preside, ancora sul suo piccolo palchetto, scandalizzato dal non poter continuare il suo discorso. Anche se i professori continuavano ad intimare di fare silenzio, ormai nessuno li stava più ascoltando. Qualsiasi cosa stesse succedendo fra Noah e Claire aveva la priorità per tutti quanti. Specialmente per Eryn.
Ruby, seduta al suo fianco sin dall'inizio della mattinata, la prese per un braccio, attirando la sua attenzione. «La cosa sta andando un po' troppo fuori controllo. Che cos'ha da urlare tanto tuo fratello?»
«Non ne ho la più ben che minima idea» borbottò Eryn.
Osservò suo fratello, chiedendosi che cosa stesse facendo, perché avesse la faccia tutta rossa, le vene del collo così gonfie da dare l'impressione di star per scoppiare, le mani strette a pugno lungo i fianchi. Ed anche Claire sembrava destabilizzata tanto quanto lui: perfino dalla distanza che li separava, Eryn poteva vedere i suoi occhi lucidi e le braccia incrociate al petto.
Il primo istinto di Eryn fu quello di cercare Olivia, il secondo di pensare che doveva porre fine a quella scenata. Se Noah avesse continuato in quel modo si sarebbe fatto espellere da scuola prima della fine dell'anno. Prima la mensa e gli altoparlanti, ora si era pure messo ad interrompere un'assemblea istituzionale, davanti a tutti. Quello non sarebbe stato molto facile da insabbiare, con mezza città presente in quella stanza.
Eryn scorse velocemente gli spalti, studiando i volti di tutti, alla ricerca di quello di Olivia, ma lei non sembrava essere da nessuna parte.
Alla fine si decise ad avvicinarsi, facendosi spazio su per le scalinate degli spalti, sotto lo sguardo critico di tutti quanti e, quando fu finalmente a portata d'orecchio capì cosa stava succedendo.
«Non voglio più avere nulla a che fare con te!» stava urlando Claire, sull'orlo delle lacrime. I suoi occhi arrossati erano due pozze d'acqua.
Noah, dal canto suo, non sembrava star nemmeno cercando di calmare la ragazza più piccola. «Ah, quindi adesso stanno così le cose? Io litigo con tua sorella, faccio di tutto per farle capire quanto io ti meriti e poi tu mi lasci in questo modo? Non è molto carino da parte tua.»
Eryn era sul punto di intervenire in difesa di Claire, ma quest'ultima, nonostante il suo aspetto a pezzi, sembrava non averne davvero bisogno.
«Non è carino da parte mia? Quello che non è carino è che tu abbia trattato in quel modo mia sorella! Sei andato in giro a dire che ha adescato tua sorella quando non è per nulla vero! Sei solamente un bugiardo» sbraitò lei andandogli incontro per tirargli uno schiaffo ben assestato in faccia. «Mi fai davvero schifo!»
Eryn fece in tempo a malapena a frapporsi fra i due, le braccia aperte pronta ad allontanarli, che Claire scappò come una furia giù dagli spalti e fuori dalla palestra. Nel giro di pochi secondi Noah l'aveva seguita e i professori avevano ripreso il controllo sugli studenti, ora di nuovo tutti in silenzio. Ma Eryn non poteva rimanere lì, senza fare nulla.

La Vendetta Perfetta ❀ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora