<<Benvenuto nella mia umile dimora>> annunciò Venere aprendo il portone. Ares non se lo fece ripetere due volte ed entrò per primo.Era proprio come se la immaginava, era un bilocale ed era completamente bianco, ai muri appesi aveva diversi quadri di artisti importanti tra cui Monet, Van Gogh ma ciò che lo colpì fu il quadro della "nascita di Venere" di Botticelli, posizionato al centro del salone, e sotto di esso c'era un mini divano rosso scuro in velluto.
Venere si accorse che Ares rimase incantato da quel quadro, <<è per questo che non tolgo la mia perla>> affermò fermandosi accanto a lui al centro della stanza, <<rappresenta la mia nascita, vengo dal mare...ricordi?>> Venere sorrise in imbarazzo. Ares ricordava tutto. Infondo gliel'aveva regalata lui la perla.
𓆝𓆞𓆟Erano le sei e mezza di mattina, Ares si trovava sotto il palazzo di Venere.
Citofonò.
Quella mattina era molto agitato.
<<Sì?>> rispose una voce mascolina.
<<Buongiorno signore, sono Ares, un amico di sua figlia>>
<<Buongiorno Ares, sali su che faccio il caffè>>
Si fece quei quattro piani di scale con l'ansia addosso, le mani erano umide, e il cuore batteva a mille, e quando giunse sul pianerottolo della casa di Venere, notò che alla porta c'era suo padre Michele.
<<Buongiorno, sono qui per Venere>>
Michele sorrise e gli fece cenno con il capo di entrare. Quando entrò nel salotto c'era Maria seduta sul tavolo, stava apparecchiando la tavola per fare colazione. <<Ares, buongiorno>> gli disse Maria vedendolo impalato al centro della stanza con le mani dietro la schiena. <<Buongiorno Maria>> rispose sorridendo Ares, <<Venere ancora sta dormendo, ora la vado a chiamare. Tu intanto prendi posto a tavola, facciamo colazione tutti insieme>>.
Maria passò accanto ad Ares per dirigersi nella cameretta di Venere, e sorrise nel vedere cosa egli teneva nascosto dietro la sua schiena.
<<Sicuro di essere solo un suo amico?>> chiese Michele guardando Ares che prendeva posto al tavolo dinanzi a lui.
<<Sì, siamo solo amici...>>
<<Amici o no, stai attento.>>
<<Non ho brutte intenzioni con sua figlia, le giuro che le voglio bene come una sorella.>> Ares sapeva benissimo che non era così, però non si era ancora reso conto della differenza tra l'amore che si prova per un'amica con quello per cui si prova per una amante.
<<Meglio così. Altrimenti non ci metto molto a scoprire dove abiti.>> disse infine pulendo il coltello sporco di marmellata con il tovagliolo. Ares deglutì.
<<Stavo scherzando giovanotto...-disse ridendo, e allora anche Ares accennò ad un sorriso- però tu tienilo lo stesso a mente, non si sa mai>> aggiunse infine con tono serio e Ares smise di sorridere.
<<Ares! Ma che ci fai qui?>> chiese Venere entrando nella sala.
Ares si alzò in piedi e la raggiunse, le porse quello che stava nascondendo dietro la schiena, <<Tanti auguri di buon compleanno mi dulce Diosa>> , oggi Venere compiva diciotto anni, e il suo bellissimo Marte, l'aveva sorpresa con un mazzo di fiori, i tulipani bianchi, il fiore preferito della sua Venere, la quale abbracciò Ares forte forte. <<Grazie Ares, mi stupisci sempre>> gli disse all'orecchio. Egli le lasciò un bacio delicato sulla testa, tra i suoi riccioli ramati profumati.
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Noi, vinti dall'amore
ChickLit⚠️COMPLETATA⚠️ Quando due anime sono destinate a stare insieme, non importa la distanza o il tempo. Un modo per ricongiungersi lo troveranno sempre, perché entrambe sono vinte dall'amore. Ma riusciranno a reggere i cambiamenti, la crescita e nuovi...