Capitolo 50

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<<Secondo te, la nostra amicizia è una cosa positiva?>> chiese Venere con la schiena poggiata alla ringhiera del balcone e la mano protesa verso Vincenzo che teneva la sigaretta con l'erba tra le labbra.

<<Mh, non so in realtà, tu hai cominciato a fumare come una ciminiera ed io ho aumentato effettivamente la dose di sigarette e canne che mi faccio al giorno.>> rispose guardando Roma sotto di lui, con i gomiti poggiati sul parapetto.

<<Però sto così bene...>>

<<Anche io in realtà>> rispose Vincenzo poggiandole la sigaretta tra le dita.

<<Perché le persone con cui sto bene in realtà mi fanno del male?>>

<<Ti sto facendo del male?>> Venere fece un tiro dalla sigaretta e dopo aver buttato fuori il fumo, si avvicinò a Vincenzo e gli carezzò la guancia : <<no, sei un amico fantastico>> <<anche tu, non pensavo che in poco tempo potessi creare un amicizia così profonda>> rispose lui sorridendole.

<<Venny! Siamo a casa>> urlò ad un tratto sua madre.

<<Porca troia, sono tornati, butta la sigaretta subito>> disse Venere agitata, <<Venere ho ventuno anni, sono abbastanza adulto per fumare>> <<ti prego Vince'...ti prego>> <<ma Venere, si sentirà lo stesso la puzza di fumo, quindi tanto vale che io mi tenga la sigaretta in mano>> rispose sorridendole come per calmarla.

<<Oh...ciao -disse Maria entrando in balcone- , tu saresti Vincenzo?>> <<salve, sì, sono Vincenzo>> disse lui porgendole la mano.
<<Vincenzo, quanti anni hai?>> chiese Michele entrando all'improvviso anche lui in balcone, <<ne ho ventuno>> <<e che fai nella vita?>> <<papà dai ti prego...smettila>> si intromise Venere sorridendo agitata, <<studio ingegneria civile, mi scuso inoltre per la mia maleducazione perché non mi sono presentato, piacere Vincenzo>> disse porgendogli la mano <<Michele, il papà di Venere.>> rispose stringendogli la mano forte, <<piacere Marco>> disse il fratello di Venere unendosi alla "festa" in balcone. Vincenzo gli strinse la mano e gli sorrise.

<<Bene, allora io vado via, grazie per il dolce>> disse imbarazzato, <<già, spero che ti sia piaciuto il pezzo di crostata che doveva essere mio per dopo.>> <<papà!>> urlò Venere rossa in volto, <<tranquillo Vincenzo, è tutto ok, a Michele piace scherzare. Non è vero amore?>> si intromise Maria sorridendo, <<no, quel pezzo di dolce era mio>> <<Michele...>> disse Maria tirando una gomitata a suo marito.
<<Ok, allora io Accompagno Vincenzo alla porta>> disse Venere spingendo delicatamente il suo amico in casa per farlo fuggire dal forte imbarazzo.
<<Mi dispiace tanto per questo incontro>> gli disse aprendo la porta, <<è tutto ok, fidati che l'incontro con i genitori di Alessia fu terribile per davvero, questo è stato molto tranquillo. Domani ho lezioni il pomeriggio, quindi magari possiamo vederci per colazione, ciao Venny>> <<va bene, a domani, ciao Vin>> disse Venere dandogli un abbraccio e richiudendosi la porta alle spalle poco dopo.

<<Hai fumato?>> chiese suo padre raggiungendola, <<perché?>> <<perché non credi che dovresti smettere?>> <<papà non ricominciamo>> <<Venere basta. Smettila di uscire con Vincenzo.>> Venere sorrise innervosita: <<papà, io se voglio continuare a vedere Vincenzo lo farò.>>

<<ah bene, perfetto, perché da ora in poi la sera non ti ci porterà più nessuno fuori a bere.>>

<<se non sbaglio ho la patente e una macchina>>

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora