Capitolo 52

49 5 0
                                    

<<Ti dico di sì>>
<<Ed io ti dico di no>>
<<Invece sì>>
<<Invece no!>>
<<Venere Morelli sei una ragazza tremenda>> disse Dafne facendole la linguaccia.

Venere scoppiò a ridere, e per vendetta leccò la guancia alla rossa Dafne stesa accanto a lei sul prato del parco vicino l'università.

<<Ma possiamo battibeccare per quale sia il miglior gusto di gelato?>> <<evidentemente sì, se una certa persona ama gusti come il caffè>> <<ei riccia, modera i termini che te sei quella che preferisce fior dì latte e cocco oppure stracciatella>>.

Avevano finito di seguire le lezioni per quel giorno, così decisero di fare una pausa al parco insieme e raggiungere in seguito Vincenzo in biblioteca.

<<Comunque non so te, ma per parlare di gelato mi è venuta fame>> <<in realtà anche a me, però io voglio qualcosa di salato.>> <<tipo cosa?>> <<un supplì>> disse Venere voltandosi verso Dafne, <<un supplì alle quattro e mezza del pomeriggio?>> <<c'è forse un orario preciso in cui dover mangiare un supplì?>> Dafne sorrise scuotendo la testa:<<no, non penso ci sia un orario preciso, però sai ora che l'hai nominato mi è venuta la fantasia>>.

Presero due supplì nella pizzeria accanto al parco e si accomodarono ad un tavolo tondo, <<posso farti una domanda?>> chiese Danfe prendendo un morso del supplì, <<certo, chiedimi tutto ciò che vuoi>> <<perché hai gli occhi tristi?>> , Venere le sorrise e decise che poteva anche raccontarsi per davvero ed aprirsi con la ragazza che aveva di fronte.

Così prese un bel respiro, chiuse gli occhi per un momento per organizzare al meglio il discorso e cominciò a parlare.

Dafne restò in silenzio ed ascoltò tutto ciò che Venere aveva da dirle; dalla storia d'amore con Ares, fino all'episodio che ebbe con Matteo e come era adesso la sua vita sola, perché tutti quelli che conosceva e con cui era cresciuta non c'erano più accanto ad essa.

E Venere si sentiva tanto sola, anzi tremendamente sola.

<<Sei bellissima Venere>> le disse Dafne quando Venere finì il suo discorso.

Venere arrossì e sorrise imbarazzata, <<perché?>> <<perché per me sei bellissima, non intendo solo esteticamente, sei bella da morire.>> le disse la rossa stringendole la mano nella sua. Venere sentì il suo cuore iniziare a battere molto forte e le mani inumidirsi, si stava agitando molto, dopo le dolci parole e il tocco di Dafne.

<<E tu? Qual è la tua storia?>>

<<Non ho molto da raccontare in realtà, mio padre è italiano, mia madre greca, si sono incontrati quando mia madre era in vacanza in Calabria, nel villaggio turistico dove mio padre lavorava; è stato amore a prima vista, sette anni dopo sono nata io a Roma perché il loro primo appuntamento fu proprio in questa città e se ne innamorarono perdutamente. -disse portando di nuovo il supplì alle labbra- Mh scusa ma è così buono questo supplì>> aggiunse ridendo, Venere sorrise: <<vedi che è sempre una buona idea mangiare il supplì? Ma ora continua a raccontare>> <<oh sì, scusa avevo bisogno di una pausa cibo: dunque sono nata a Roma perché i miei genitori ne sono rimasti incantati, la mia infanzia è stata fatta di viaggi in giro per l'Italia, perché mio padre facendo l'animatore era sempre fuori e noi lo seguivamo, ma ho viaggiato anche in Grecia per tornare a Rodi dalla famiglia di mamma. È stata un'infanzia all'insegna del mare, sono sempre stata lì in spiaggia tutti i giorni per i mesi lavorativi di mio padre. Dopodiché sono cresciuta e ad un tratto io non seguivo più il mio papà in giro perché troppo anziano, i viaggi in Grecia sono diminuiti perché mamma non veniva più calcolata dalla sua famiglia, poiché distante, ed io passavo le estati al parco. Ad un certo punto mi sono anche innamorata di un ragazzo, ma mi ha tradito e così ho provato anche cosa vuol dire avere il cuore spezzato, l'unica mia ancora di salvezza è stata sempre la letteratura italiana.
Avevo sempre un libro con me sin da quando ero piccola, i poeti e autori italiani sono stati la mia cura.>>

<<Grazie>>

<<Di cosa?>> chiese sorridendo Dafne, <<di avermi reso partecipe della tua vita>> <<mi sembra il minimo dopo ciò che tu mi hai raccontato>> Venere si ridestò e si mise con la schiena ritta <<io non volevo che tu mi raccontassi la tua storia per la tua pietà per me.>>

Dafne si pulì la bocca con il tovagliolo, dopodiché le prese la mano e le disse: <<è vero, mi ha colpito molto la tua storia, ma come puoi biasimarmi? Sentire raccontare certe cose da una ragazza di 19 anni con il sorriso in volto, ti fa chiedere se effettivamente tutte le volte che hai pensato di vivere una terribile vita, forse ti sei lamentata per sciocchezze e che in realtà sei stata molto fortunata. Non credo questa sia pietà, forse dispiacere, tanto dispiacere effettivamente...e se ti ho voluto raccontare la mia di storia è perché tu sei stata così dannatamente sincera con me, che volevo contraccambiare con tutto il mio cuore. Perdonami sul serio se hai pensato che io lo abbia fatto per pietà: no, l'ho fatto perché sei una bellissima donna.>>

<<sei bellissima Dafne.>> rispose semplicemente Venere sorridendole.

<<Ti va se stasera ti porto io in un locale?>> <<va bene, ci sto>>
<<dovremo chiamare anche Vin?>>
<<nah...facciamo una serata tra donne, a volte ci serve no?>>
<<sì, sarà una bellissima serata tra donne.>> disse Venere infine convinta.

Questa volta il locale lo scelse Venere. Era un bar discoteca, pieno di persone a loro coetanee, c'erano luci stroboscopiche e la macchina del fumo.

Venere quella sera indossava un blazer nero che le faceva da vestito, al di sotto delle parigine nere custodite in un paio di mocassini, i suoi capelli ricci ramati erano stati lasciati liberi. Dafne, invece, indossava dei jeans rossi a palazzo, un body in pizzo nero trasparente, ai piedi delle décolleté nere, i suoi capelli rossi erano raccolti in una coda di cavallo alta, ben tirata con il gel.

<<Vieni, ti faccio conoscere delle persone.>> le disse Venere all'orecchio, Dafne annuì prendendo la mano di Venere, poiché si sentiva a disagio e fuori luogo lì dentro.

Si avvicinarono ad un gruppo di ragazzi di all'incirca cinque-sei anni più grandi di loro.

<<Ma guarda qui, come sei sexy questa sera Venere!>> urlò uno del gruppo avvicinandosi alle due ragazze, <<Danilo, ti presento Dafne, è una mia amica>> Dafne restò alle spalle della riccia.

<<Siete arrivate nel momento giusto, stavamo accendendo ora l'erba>> , <<Venere aspetta...>> le sussurrò Dafne.

<<che succede?>>
<<non voglio andare con loro>>
<<perché no?>>
<<perché fumeranno erba.>>
<<e quindi? Che c'è di male se voglio svagarmi con loro?>>
<<vai Venere, nessuno ti vieta di farlo, ma sappi che io non ti seguirò.>>
<<posso sapere cosa ti prende ora?>>
<<credevo che tu volessi divertirti con me>>
<<ed era quello che volevo fare>>
<<cioè? Volevi farmi fumare erba? Questa è la tua idea di divertimento? Ma ti senti quando parli?>>
<<ma Dafne...>> disse Venere dispiaciuta
<<non mi scuserò con te solo perché cerco di salvaguardare la mia e la tua di vita.>> disse infine allontanandosi da lei.

<<Venere, vieni sì o no?>> la richiamò Danilo porgendole la sigaretta.

Venere ci pensò, voleva seguire Dafne, dirle la sua, ma voleva così tanto fumare e sentirsi di nuovo leggera, che prese dalle dita di Danilo il mezzo che le avrebbe procurato piacere e ne aspirò tutto il suo nettare nero.

Mi spiace Dafne, ma fumo perché ora ne sento la necessità.
Una volta, qualcuno mi ha detto che funziona così.



































________________________________

Buonasera a tutti/e,Spero che il capitolo vi sia piaciuto <3

A presto, Giulietta


IG: authorvenere

Tiktok: authorvenere

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora