Capitolo 22

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<<Qualche problema in proposito Marconi?>> disse Ares con tono disprezzante.

<<Mi avevi detto che non ti interessava, invece mi è sembrato di vedere l'opposto.>>

<<Non mi sembra sia la tua ragazza>>

<<Non mi sembra sia nemmeno la tua di ragazza>> gli rispose Matteo avvicinandosi al volto di Ares.

<<Qualsiasi cosa ci sia tra voi due, deve finire.>>

<<Che c'è Matteo? Hai paura addirittura di una semplice amicizia?>>

<<No Ares, per la scena che ho visto poco fa non mi sembrava per nulla una semplice amicizia. >>

<<Siccome sai che non hai alcuna possibilità con lei, te la prendi con me?>>

<<Non ti preoccupare Ares, io e Venere stiamo molto bene insieme, l'altra sera sì è alquanto divertita con me>>

<<Senti Matteo, a me non interessa un cazzo di quello che pensi tu. Io e Venere siamo amici, e non smetterò di frequentarla solo perché sei insicuro.>> gli disse infine allontanandosi stizzito.

<<Ares, non scherzo. Smettila di parlare o di avvicinarti a Venere. La prossima volta non mi limiterò solamente a dirtelo a voce.>> affermò stringendolo per un braccio.
Ares si tolse di dosso la mano viscida di Matteo: <<Ma smettila, non fai paura a nessuno cabròn [coglione]>> .

Suonò la campanella della ricreazione, Venere emozionata, estrasse dallo zaino la bustina che le diede Ares, la aprì e all'interno ci trovò un pezzetto di torta, sotto di essa un biglietto con su scritto: "Pastel de manzana" [torta di mela].
Non capendo decise di assaggiarla e quasi non gemette dal sapore delizioso dell'impasto.
Solo dopo aver mandato giù il boccone capì che si trattava di un pezzo di torta di mela.

V: La tua pastel de manzana, è molto deliziosa

La risposta di Ares non tardò ad arrivare.

A: Sono contento che ti sia piaciuta mi diosa, però devo dirti la verità, non l'ho fatta io; ma la signora Mariella

V: Chiedile la ricetta, è super buona!

A: Se vuoi te la presento, qualche pomeriggio di questi ti sequestro e ti porterò da lei.

V: Va bene ci sto, basta che mi farà trovare la torta di mele, altrimenti non si fa nulla.

A: Allora ti va oggi pomeriggio?

Venere arrossì...voleva portarla con sé dalla signora Mariella, il cuore le stava battendo fortissimo.

<<Ei Venere, questa mattina non ci siamo salutati>> le disse Matteo sedendosi davanti al banco di Venere.
Lei sollevò lo sguardo dal cellulare : <<Ciao Matteo, come stai?>> gli chiese sorridendo.
<<Con chi ti stai scrivendo?>> le domandò mentre allungava gli occhi sullo schermo del telefono di Venere.
<<Niente che ti riguarda>> rispose prendendo un altro boccone della torta.
<<Posso assaggiarla?>>
<<No, è per me>>
<<Ah sì?>> chiese con tono stizzito.
<<Sì...l'hanno data apposta solo per me>>
<<E chi è il buon samaritano?>>
<<Ares>>
Matteo non ci vide più.
<<Certo...ecco spiegato il motivo per cui Moreno era qui davanti. Venere adesso tu mi rispondi sinceramente -le disse avvicinandosi al suo viso- sei innamorata di quel spagnolo di merda?>> , Venere non ci stette e reggendo il suo sguardo furioso gli disse: <<e se anche fosse? Quale è il tuo problema? Non mi sembra che siamo una coppia. Io e te non siamo nulla. Non farti strane idee.>>
<<Per il momento.>> rispose lui.
<<Per il momento cosa?>>
<<Per il momento non siamo nulla. Ma ti garantisco che meno di una settimana e tu starai con me. >> le disse infine prima di andarsene furioso.

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora