Capitolo 75

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Venere una volta tornata a casa si fece una doccia rigenerante e mentre l'acqua scrosciava sul suo corpo diafano, ripensò ai fiori di Ares e alle sue parole.
C'era qualcosa che non andava in lui e non riusciva a comprendere il suo atteggiamento così ossessivo e ostile.

Era diventato completamente un'altra persona, il suo bellissimo Ares non riusciva a riconoscerlo.

Si chiese se effettivamente quello fosse il vero Ares, che quello che aveva conosciuto dieci anni fa non fosse stato un personaggio costruito per nascondere la sua vera natura.
Si chiese se Rachele infondo non avesse avuto ragione nel lasciarlo e tutto ciò che diceva Ares, di amarla intensamente non fosse proprio lo stesso modo di amare che stava dimostrando a lei.

Ma come aveva fatto a non accorgersene, a leggere tutti i segnali.

No.
La colpa non è sua, ma di Ares.
La colpa è stata di lui che l'ha manipolata e l'ha condotta a credere che lui fosse un'altra persona.

Ad un tratto si sentì sollevata che quella notte di oramai sei anni fa, Ares tornò in Spagna per la morte del padre.
Eppure si sentì una persona orribile solo ad averlo pensato, ma infondo si era salvata da una relazione tossica solo grazie a quel tragico evento.

Uscì dalla doccia, si vestì, si distese sul letto e si mise a rispondere ai messaggi che non aveva ancora letto di Efesto:

E: Spero sia andata benissimo la festa, vorrei tanto essere lì e gustarmi il traguardo raggiunto con te.

E: Marco alla fine si è messo davvero il jeans strappato con i mocassini come mi aveva scritto ieri sera?

E: Ti prego, dimmi che è rimasto qualcosa da mangiare dal banchetto preparato di Mariella.

E: Manu mi ha detto che si è mangiato qualsiasi cosa, sto zozzo.

Venere rise, era tutto vero, Marco si era messo i jeans strappati e i mocassini al di sotto e Manu si era spolverato tutto ciò che Mariella aveva preparato.

V: Ei, mi sei mancato

V: Quando torni?

Sorprendentemente la risposta di Efesto arrivò immediatamente.

E: Affacciati alla finestra del living.

Venere lo fece e trovò Efesto che aveva il volto nascosto da un mazzo di cento e passa tulipani bianchi. Davanti ai piedi c'era un cartello bianco con una scritta a caratteri cubitali in nero: "La mia principessa boccoli d'oro è stata incoronata, le manca solamente un castello in cui abitare, ma il suo principe ne ha costruito uno tutto per lei"

<<Mi hai costruito un castello?>> chiese Venere dalla finestra

<<Non ci credi?>>

<<So che nei capace, non ti preoccupare>>

<<Bene, perché vorrei che tu venissi con me a Montecarlo adesso. >>

<<Ma stai scherzando?>>

<<Secondo te scherzo?>>

<<Ti amo.>>

Efesto sorrise

<<Sbrigati amore mio, dobbiamo arrivare prima che sorga il sole>>

Dopo dieci ore di viaggio, erano le cinque del mattino da lì a breve sarebbe sorto il sole, Venere e Efesto giunsero a destinazione.

Si fermarono davanti ad una villa, che si trovava al di fuori del centro, più isolata, immersa nella natura, sopra una scogliera.

<<È nostra?>>

<<Sì, l'ho progettata io>> disse Efesto aprendo il cancello.

Passarono lungo un vialetto di ciottoli, circondato da piante e fiori colorati.

La casa era bianca e al di fuori aveva uno stile classico; ai lati del portone imponente verde bosco, c'erano due colonne con capitello corinzio.

<<Benvenuta a casa principessa>> disse Efesto aprendole il portone.

L'ingresso si affacciava su un enorme living, con cucina a vista, vuoto poiché mancavano ancora tutti i mobili.
Sarebbe stata una stanza molto luminosa dato che c'erano tre grandi vetrate che davano sul mare.

Venere corse immediatamente ad affacciarsi : <<mi sembra un sogno>> <<e non hai ancora visto tutto, vieni con me>> disse prendendola per mano.

Gli mostrò al primo piano oltre alla sala living, un mini bagno di servizio, una camera degli ospiti e uno studio.
Al secondo piano, appena finita la rampa di scale, c'era una ringhiera in ferro nero, che affacciava sul living.
Entrò nella prima porta del lungo corridoio: era una camera piccola con a terra segnato con la matita la metratura di un eventuale letto singolo, una scrivania e un armadio : <<è una camerretta per un bambino?>> chiese Venere guardandosi intorno.

<<Sì, ce ne sono altre tre uguali>>

<<Vuoi quattro bambini?>>

<<Certo, da quando me lo hai detto che non smetto di pensare a Diego Maria, a Edoardo ed Enea e poi alla piccola senza nome. Queste stanze sono per loro>>

Venere si tuffò tra le braccia del suo amore.

<<Sai, quando mi hai chiamato per dirmi del test, io ero in questa stanza>>

<<Mi stai dicendo che è da un pezzo che lavori per la nostra casa?>>

<<Sì, da subito dopo il nostro matrimonio a Las Vegas.>>

<<Ti amo>>

<<Dai vieni a vedere la nostra suite>>

Una volta entrata nella stanza, Venere si portò una mano davanti la bocca.
Era una camera grande quanto il living nel suo appartamento a Roma.
Aveva una grossa finestra che dava sul mare, e sopra il letto un lucernario.

<<Hai fatto mettere il lucernario >>

<<Così possiamo vedere le stelle e la luna anche da distesi sul nostro letto.>>

Quella camera aveva anche un bagno con una vasca e una doccia molto spaziosa, e due lavandini ; inoltre aveva un tavolino e un piccolo specchio a cerchio <<quello lì sarà il tuo angolo make up e la scrivania è dotata di cassetti dove poter poggiare i gioielli>>

<<Mentre i vestiti?>>

<<Apri quella porta>> disse indicandogli la porta vicino al doppio lavabo, lei eseguì l'ordine e si ritrovò davanti una cabina armadio.

<<Hai pensato a tutto>>

<<Sì, perché questa sarà la nostra casa per la vita>>

<<Allora manca una sola cosa>>

<<Cosa?>>

<<Il matrimonio ufficiale>>

<<Sei libera questo ventitré luglio?>>

<<A un anno dal nostro matrimonio a Las Vegas?>>

<<Sì, così non ci confonderemo con le date e festeggeremo entrambi gli anniversari>>

<<Sei un fottuto genio.>>

<<Lo so, mi ami per questo>>

Venere sorrise e lo baciò sulle labbra.

<<Ti amo, grazie perché mi rendi sempre così felice>>

<<Sta per sorgere il sole, torniamo in camera>>

E si guardarono abbracciati, stretti stretti l'un l'altro l'alba dalla loro futura camera da letto nel loro castello.











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Buonasera a tutti/e!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Ora manca una sola cosa✨

A presto, Giulietta

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