Capitolo 20

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⚠️ Per coloro che sono sensibili, ci sono menzioni sul rapporto frastagliato con il cibo e con la palestra da parte di Ares.
Buona lettura a tutti/e.


<<Buongiorno amore mio, dormito bene?>> disse sua madre aprendo la persiana.
<<Buongiorno mamma>> rispose Venere mettendosi a sedere sul letto.
Non riusciva ad aprire gli occhi per il troppo sonno.
<<Dai su, l'ultimo sforzo che dopo l'interrogazione di filosofia hai finito il giro e potrai riposarti.>> le disse sua madre sedendosi accanto ad essa.
Venere le sorrise, e sua madre le diede un bacio  sulla fronte poi la lasciò sola nella stanza.

Sì stiracchiò un'ultima volta e si alzò.
Siccome alle 6:30 di mattina Venere non aveva mai fame, mangiò contro voglia tre biscotti macine e bevve l'acqua fresca.

Dopodiché si diresse in bagno, e come prima cosa fece pipì e per svegliarsi del tutto, come ogni mattina, si sciacquò il viso con l'acqua fredda.
Sì fece una doccia veloce per il corpo e si vestì.
Alle 7:30 era alla fermata per prendere la 11, e dirigersi a scuola.
Quando scese dal mezzo, ad aspettarla alla fermata c'erano Milena e Maia.
La prima, aveva occhi neri e un caschetto platino. La seconda, Italo-francese aveva gli occhi verdi e i capelli neri.
Venere la riteneva la ragazza più bella che avesse mai conosciuto.

<<Buongiorno!>> disse mentre lasciava un bacio sulla guancia ad entrambe.
<<Com'è andata con Matteo?>> chiese Maia, <<bene dai>>
<<non ne sei rimasta soddisfatta non è così?>> chiese Milena.
<<non è questo...è che...a volte mi fa sentire a disagio>>
<<Venere, tu lo sai come la penso. A me non piace per nulla, mi sa di falso. Spero vivamente di sbagliarmi, ma sappi che se vengo a sapere che si sta comportando male con te, non avrò pietà di lui.>> disse con tono serio e grave Maia.
<<Chi è il malcapitato di stamattina Maia?>> chiese Anna spuntando alle spalle delle tre amiche all'improvviso.
<<Matteo>> si difese la ragazza con gli occhi verdi <<oh...beh effettivamente non è che piaccia molto al gruppo di Alessandro.>> disse Anna.
Venere si preoccupò, ma cercò di nascondere questo sentimento dietro ad un sorriso appena accennato.
<<A proposito del gruppo di Alessandro, Venere -disse Milena volgendosi verso di essa- per caso sai se Ares è impegnato?>>

Ares, il suo bellissimo Ares.

<<No, non è impegnato, ma al momento sta uscendo da una relazione importante, quindi è meglio lasciarlo in pace>> disse con un pizzico di gelosia.
E ad Anna non sfuggì il tono della risposta della sua migliore amica, tanto che sorrise sotto i baffi.
<<Oh...beh allora attenderò>> rispose delusa.
<<Ti interessa lo spagnolo tatuato, Milly?>> chiese Maia.
<<È fregno.>>, Maia e Anna sorrisero a quella risposta, mentre Venere si stava innervosendo.
Non amava che si parlasse così del suo amico.
<<Per te non è un problema Venny?>> le chiese Milena.
<<No....no no no no tranquilla>> rispose con il viso che andava a fuoco.
<<Menomale, perché se ti interessa, lascio immediatamente perdere>> le disse Milena con dolcezza.

Dall'altra parte di Roma, Ares, nel mentre, si stava preparando per lavorare in ufficio di casa.
Egli a soli vent'anni, già stava acquistando un ruolo importante nell'azienda di famiglia.
Nessuno però dei suoi amici ne era a conoscenza dell'esistenza di questa sua azienda.
Sapevano che lavorava in una come contabile, ma non sapevano che laborasse per la sua di azienda.

Sua nonna Gabriella Moreno, a diciannove anni, non potendosi permettere vestiti, per via di problemi economici, decise di cucirsi sola mutande, calzini, reggiseni e magliette della salute.
Fu per la sua bravura nel cucito, che si espanse la voce e nel giro di cinque anni, aveva aperto una azienda in cui disegnava e produceva i suoi stessi capi di intimo.
La sua fama crebbe così tanto che divenne uno dei marchi più importanti della Spagna e anche a livello mondiale.
La sua azienda si chiamava AMor-eno.
Perché lei aveva iniziato a cucire per pura passione, e amore verso i suoi fratelli che erano senza vestiti.

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora