Capitolo 29

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Erano le sette di sera passate, Venere era appena uscita dalla doccia e avvolse il suo corpo nell' accappatoio, si mise dinanzi allo specchio e cominciò a spazzolarsi i ricci bagnati.
<<Posso entrare?>> chiese sua madre dall'altra parte della porta.
<<Sì, certo>>, sua madre entrò e si poggiò con metà corpo al lavandino proteso in direzione di sua figlia.
<<Il professore ha caricato sul registro elettronico il voto dell'interrogazione di greco, studiare con Anna ti ha aiutato molto>> disse sorridendo.
A Venere venne il batticuore e cominciò a sentire fin troppo caldo in volto, ma cercò di far finta di nulla e continuò a spazzolarsi i capelli.
<<Sì, abbiamo studiato tutto il tempo>> rispose senza cura.
<<Al mare c'era bel tempo?>> chiese tutto d'un tratto sempre sorridendo.
<<Chi te lo ha detto?>> chiese scioccata Venere.
<<Hai lasciato lo scatolone contenente le cose per il mare aperto, e nella tua stanza c'era della sabbia lasciata dalle suole delle tue scarpe...sei tremenda -aggiunse non riuscendo più a trattenersi dal ridere- almeno dimmi com'è questo ragazzo, sempre che si tratti di un ragazzo>> disse Maria prendendo la spazzola dalle mani di sua figlia e cominciò a pettinarle i boccoli con delicatezza.
<<Scusami, non volevo fare casino...e scusami se non te l'ho detto prima ma sì, sono andata al mare...con un ragazzo che ho conosciuto tre mesi fa oramai>> rispose guardando il volto di sua madre nello specchio.
<<Come si chiama?>>
<<Ares, è spagnolo.>>
<<Siete amici?>>
<<Ecco...in realtà, io credo che lui mi piaccia.>>
<<Davvero? Ma è una splendida notizia!>> esclamò sua madre abbracciandola da dietro.
<<La mia bella Venere è innamorata del suo principe spagnolo...dai dimmi com'è, è bello?>>
<<Bellissimo. Ha i capelli neri , gli occhi castani e le fossette, ma ciò che più mi piace di lui è il suo sorriso, mi mette tanta allegria...poi mi piace anche come lui mi parli sempre di arte, che è la sua passione, e di come gli sia piaciuto un libro che ha letto. E soprattutto, io non glielo ho ancora detto, mi piace quando mi chiama "mi hermosa diosa">> <<che vuol dire?>> <<ho cercato su google traduttore, vuol dire "mia bellissima dea">> rispose Venere rossa in volto.
<<Oddio Venny...ma è carinissimo, voglio troppo conoscerlo>>
<<Mamma, lui non contraccambia i miei sentimenti, è ancora troppo preso dalla sua ex Rachele, che è stata la sua prima volta in tutto.>>
<<E tu stagli vicino, e comportati come sempre, vedrai che si innamorerà anche lui di te, della mia bellissima Venere dagli occhi blu. Parola mia.>> le disse lasciandole un bacio sulla guancia.
<<Ora vado a finire di preparare la cena, e per favore, la prossima volta dimmelo se esci con Ares, perché non sei in grado di dirmi bugie, ti sgamo subito...e poi ti lascerei andare tranquillamente con lui>> affermò facendole l'occhiolino, e poi uscì dal bagno ridendo.

Venere scoppiò a ridere e accese il diffusore.
Una volta pronta andò in cucina, ad aspettarla c'era tutta la famiglia.

<<Ciao papà>> disse Venere sedendosi al suo posto a tavola. <<Ciao Venny>> rispose suo padre sorridendole. <<Allora Marco, com'è andata oggi?>> chiese lui a suo figlio, <<tutto bene, oggi abbiamo solo corso>>, detto ciò cominciarono a mangiare.
<<Venere tu? Che hai fatto oggi?>> chiese suo padre all'improvviso.
<<Studiato>>
<<Sempre sui libri eh? Attività fisica? La fai?>> Venere non rispose.
<<Rispondimi però. La fai sì o no?>> chiese alterato.
<<No...>>
<<Venere Venere...hai sedici anni, tra poco diciassette, mi dici che cosa hai fatto finora nella tua vita che ti ha fatto battere il cuore?>>
Venere non rispose neanche adesso.
<<Che cosa racconterai ai tuoi posteri? Soprattutto, hai qualcosa da raccontare? Perché ogni giorno quando torno da lavoro io ti trovo solo lì, su quel tavolo a studiare. Ma lo vuoi capire che ti stai rovinando la vita?>> , Venere non seppe come, ma non riuscì a rispondere, rimaneva sempre in silenzio, ma dentro di sé...Dio se voleva piangere o spaccare tutto.

<<Però mi devi rispondere. Sono stufo di parlare a vuoto. Guarda tuo fratello Marco, almeno qualche risultato me lo porta, ma tu?>>

Mi dispiace, mi dispiace tanto papà...avrei voluto tanto anche io essere diversa. Perdonami. Perdona questa tua prima figlia che non ti da soddisfazioni.
Perdona questa tua prima figlia che ha tanta paura delle aspettative, che ha tanta paura della vita e della sua imprevedibilità. Perdona questa tua prima figlia che non ha abbastanza coraggio e che non è mai abbastanza per nessuno.

Sua madre rimase in silenzio. Come sempre, tra l'altro.

Finita la cena, Venere si chiuse in camera, si mise il pigiama e poi tornò in salone sorridente, come sempre.

"Respira Venere, andrà tutto bene."

Questo si era ripetuta a mente per i cinque minuti in cui rimase in camera. Non pianse, perché non ci riusciva più. Ed era strano, perché lo stimolo e gli occhi inumidirsi li sentiva, ma puntualmente non usciva mai nulla.

Perciò rise, perché era l'unica cosa che riusciva a fare e l'unica cosa che riusciva a farla andare avanti.











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Capitolo corto, lo so...però per me era importante dare un po' di spazio a Venere, perché avrà in seguito (grazie ad una persona in particolare) una crescita interiore.

Per tutte le Venere fuori nel mondo.

A presto, Giulietta.

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