Capitolo 21

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<<Ciao Ares, come stai?>>

Come stai?
Bella domanda.

<<Tutto bene, lei?>> rispose con un sorriso forzato alla donna anziana.

Ma come si fa a non risultare bugiardi quando si risponde "tutto bene, lei?".
Quel "lei", che viene detto solo come forma di cortesia perché in realtà non ti importa un cazzo di sapere come stanno le altre persone, o per lo meno, delle persone che non ti importa.

<<Ti vedo dimagrito, ma mangi?>>

Oh no.
Ci risiamo.

<<Sì, signora Mariella>>

<<Sei sicuro? Dai vieni dentro così facciamo merenda insieme con la torta di mele che ti piace tanto>> gli disse invitandolo ad entrare in casa sua.

La signora Mariella era una donna di ottanta due anni, vedova.
Abitava alla porta accanto dell'appartamento di Ares e sua madre.
È stata la prima a prende a cuore il piccolo Ares di dieci anni, appena arrivato in Italia.
Lo vedeva giocare nel cortile tutto solo. Così un giorno scese giù nel giardino con una fetta di torta alle mele, e giocò con lui sull'altalena.
La signora Mariella amava Ares come se fosse stato un suo nipotino, o meglio figlio, poiché non aveva avuto figli...

<<Va bene>>disse infine il giovane entrando in casa.
Ares aveva appena finito di fare palestra, e stava per rientrare in casa, quando incontrò sull'uscio la signora anziana.
Ares le voleva bene, perché era sempre stata gentile e buona, l'unico problema è che a volte diveniva fin troppo invadente e non comprendeva quando stava esagerando.

<<Lo sai che ho imparato una nuova parola in spagnolo?>> esclamò la donna contenta, <<quale?>> chiese lui attraversando il corridoio e dirigendosi verso la sala pranzo decorata con quadri di paesaggi italiani e foto della sua famiglia.

<<Pastel de manzana>>
[torta di mele]
Gli porse un pezzo della torta.
Ares sorrise con il cuore.
La signora Mariella aveva una dolcezza infinita, una volta aveva chiesto ad Ares di insegnarli lo spagnolo, perché il suo sogno era di andare a sentire dal vivo al teatro, Montserrat Caballé, la cantante lirica più importante di tutta la Spagna, se non del mondo.

<<Stai migliorando, ricordo ancora quando sei stata due settimane a ripetere : "Buenos días Ares, ¿cómo estás?" >>
[Buongiorno Ares, come stai?]
Disse ridendo con il boccone in bocca.

<<Si mangia con la bocca chiusa piccolo Moro>> rispose la signora Mariella carezzandogli il viso ispido.
Stava crescendo e stava diventando un bellissimo uomo adulto.
Era così fiera di lui...

<<Mi era mancato fare merenda con te>> disse Ares prima di alzarsi dalla sedia.

<<Aspetta piccolo Moro, ne taglio un pezzetto per Antonella e anche un altro per te...anzi -disse ripensandoci- te la do tutta, d'altronde l'ho fatta apposta per te>> le disse la signora incartando il dolce.

Ares si alzò dal tavolo per raggiungere Mariella in cucina e dirle che non doveva dargli tutta la torta ma che sarebbero bastate anche tre fette, finché non vide su un mobiletto una foto di lui di quando era piccolino sorridente stretto tra le braccia della signora.
La cornice aveva cuori rossi attaccati intorno.

<<Dovremmo farne una aggiornata di foto, non credi anche tu Moro?>>

Lo chiamava Moro, perché all'inizio la signora Mariella non sapeva dire il suo nome, e voi penserete "beh che ci vuole" ma si sa, per una signora che non ha neanche finito l'elementari non è poi così semplice.

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora