Capitolo 39

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<<Buenos días Carlos, cómo estás?>> [Buongiorno Carlos, come stai?]

<<Soledad buenos días a ti, te quedas a desayunar con nosotros?>> [Soledad buongiorno a te, resti a fare colazione con noi?]

<<Sí, tengo mucha hambre>> [Sì, ho molta fame]

Carlos spostò una sedia accanto ad esso per far accomodare la bella Soledad.
E Ares, felice come non mai si mise seduto dinanzi a loro.

<<¿Quieres venir conmigo y con Ares a la empresa? Hoy día de shooting para la línea dibujada por mi campeón>> [Vuoi venire con me e Ares nell'azienda? Oggi giornata shooting per la linea disegnata dal mio campione] disse Carlos, mettendo della marmellata sui biscotti fatti in casa.

<<Me gustaría, pero tengo que trabajar en la tienda con mamá>> [Mi piacerebbe, ma devo lavorare al negozio con mamma] rispose lei prima di prendere un sorso del suo succo ace.

<<¿Cómo está María Carmela?>> [Maria Carmela come sta?]

<<Muy bien, gracias>> [Molto bene, grazie]

<<Entonces Ares, ¿cómo es Roma?>> [Allora Ares, com'è Roma?] chiese Soledad spostando l'attenzione su Ares, che stava mangiando una fetta di crostata alle visciole.

<<Roma es lo más hermoso que ha sucedido en el mundo.
Es una ciudad firme en el tiempo, siempre me remito hechizado al ver a las personas que viven su vida normalmente, mientras tú te encuentras visitando lo más hermoso del mundo. Me pasó cuando fui al altar de la patria. Los demás se mueven por el día a día mientras tú los observas desde arriba mientras te sientes feliz y lo sabes.>> [Roma la cosa più bella mai successa al mondo.
È una città ferma nel tempo, rimango sempre stregato dal vedere le persone che vivono la loro vita normalmente, mentre tu ti trovi a visitare la cosa più bella del mondo. Mi é successo quando sono andato sull'altare della patria. Gli altri si muovono per il quotidiano mentre tu li osservi dall'alto mentre ti senti felice e lo sai.] rispose sorridendo.

<<¿Y Venere es un lugar o una estatua que se encuentra en Roma?>> [E Venere, è un luogo o una statua che si trova a Roma?]

Ares tossì.

Beccato.

<<¿Qué dices?>> [Ma che dici?] domandò lui cercando di non far trasparire l'emozione dalla sua voce.

<<Así que soñé con tus hermosas palabras sobre Venus, esta noche mientras caminábamos fuera bajo la luna>> [Quindi me le sono sognate le tue belle parole su Venere, questa notte mentre camminavamo fuori sotto la luna]

Ora ricordava cosa fosse successo.

Camminava barcollando, gemendo dal "dolore" per la caviglia.
Sì teneva a Soledad, che lo sorreggeva portandosi un suo braccio intorno al collo, e lo reggeva per il busto.
Soledad era molto più gracile e bassa rispetto ad Ares, però riuscì a tenerlo in piedi.
Non c'erano nuvole, il cielo era limpido; stavano camminando per le vie di Malaga, per tornare alla macchina e andare alla villetta fuori città della nonna di Ares, Gabriella.

Ares sollevò il viso verso l'alto: <<Mi hermosa Venere, ¿has visto lo hermosa que es la luna esta noche?>> [Mia bella Venere, hai visto che bella la luna stasera?] chiese sorridendo, <<Quién sabe si en Roma se ve tan bien como aquí, seguramente la habrás visto, al fin y al cabo eres igual>> [Chissà se a Roma si vede bene come qui, sicuramente l'avrai vista, infondo siete uguali] disse abbassando lo sguardo, << Vienes claramente de los mares lunares, en definitiva, ¿has visto el color de tu piel? Es plácido como la luna esta noche, plácido y delicado.
Mi hermosa diosa, cuánto me gustaría poder convertirme en una nave espacial y llevarte allí, en tu satélite. Así que te rodearías del silencio que necesitas, y luego estaría yo, allí contigo... nunca podría dejarte solo mi dulce y melancolía Venere .
Lo veo por tus hermosos ojos azules lo mal que estás.
Me gustaría poder quitarte todo lo que pasa por tu mente.
Me gustaría poder darte la paz que deseas.
Me gustaría poder ser tu luna.>>

Noi, vinti dall'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora