Erano passati sette giorni dalla partenza di Ares.
Venere per cercare di non sentire ulteriormente la mancanza del suo dio della guerra, decise di non cercarlo.
Si erano ripromessi che Ares sarebbe andato a cercarla una volta tornato da Malaga.Nel mentre però la sua vita era andata avanti.
Alla festa di fine anno mancavano tre giorni.<<E così il tuo principe spagnolo è partito e non hai fatto in tempo a invitarlo alla festa>> disse Maya.
Era sabato sera: Venere, Maya, Anna e Milena erano a cena insieme a casa di Anna.
<<Già, ma è andata meglio così...perché so che doveva partire, ne aveva bisogno.>> disse Venere prendendo un trancio di pizza dallo scatolone posto sul tavolinetto difronte ai divani su cui le amiche erano sedute.
<<Ti manca?>> chiese Anna.
<<Sì>>
<<Alessandro mi ha detto che la scorsa sera hanno parlato a telefono, e mi ha riferito che non aveva mai sentito Ares così felice.>>
A Venere fece male il petto.
Ares era felice in Spagna, era nel suo porto sicuro. Glielo aveva detto la prima volta che entrò in casa sua:<<Stai pensando di andare in Spagna e non tornare?>> gli chiese guardandolo negli occhi.
<<Credo che ad un certo punto della mia vita dovrò mettere in conto anche questa possibilità. Ma tutto dipende se riuscirò a costruirmi una famiglia qui. Roma è casa, e non voglio che i miei ipotetici bambini debbano privarsi di tale bellezza, e non voglio neanche pensare di poter allontanarmi da loro.>> rispose guardandola negli occhi.E lui ,alla fine, in Spagna c'era tornato.
<<Ma ora pensiamo ad altro...io non ho ancora niente da mettere per la festa>> disse Venere mettendo su un sorriso falso.
<<Ei...Venny, è ok essere tristi per amore.>> disse Maya alzandosi dalla sua poltrona e mettendosi seduta accanto a Venere.
<<Sai quante volte io ho pensato che Luca in realtà non mi amasse? Infinite, anche ora...ma poi leggo i messaggi che mi manda durante il giorno o la notte e penso "mi ama, non mi lascerebbe mai">> Venere sorrise alla sua amica.
<<Sai Venny...io ora ti dirò una cosa, ma tu promettimi che non lo dirai a nessuno.>> disse Anna attirando l'attenzione di quest'ultima .
<<Ares, ha chiesto ad Alessandro come stessi>>.Ares...amore mio.
A Venere cominciò a battere il cuore forte e sentì il suo viso andare in fiamme.
<<Sul serio?>> chiese con voce tremante, <<sì Venny, ti pensa sempre durante la giornata, e ha detto che tante volte ha avuto l'impulso di scriverti ma non lo ha fatto, perché ha accennato ad una promessa che vi siete fatti>> <<una promessa?>> chiese Milena, <<sì, io gli ho fatto promettere che lui mi dovrà contattare solo una volta tornato a Roma, solo una volta che sarebbe stato meglio>>.Maya le sorrise e le carezzò la coscia.
Come se volesse tranquillizzarla sul fatto che il suo principe spagnolo sarebbe tornato e sarebbero stati felici insieme.<<Siete così carini>> disse Milena sorridendo, <<credi che tornerà presto?>> chiese Anna, <<mi fido di lui, e so che ce la starà mettendo tutta. Ne sono sicura, è il mio dio della guerra, non è un tipo che si arrende facilmente no?>>
<<tornerà presto, vedrai.>> rispose Maya con tono convinto.Venere dentro di sé sapeva che lui sarebbe tornato.
Se lo sentiva dentro, perché il suo Ares era forte e ce l'avrebbe fatta. Ce l'avrebbe fatta sempre.La sera prima, lei l'aveva passata osservando la luna, allungata sul suo letto con il capo rivolto alla finestra.
Guardando quel satellite, la sua mente cominciò a girovagare, e finì a creare una situazione immaginaria.
Lei si trovava in una stanza d'hotel, distesa su un letto con delle lenzuola di seta color carne.
Era stretta tra le braccia di un uomo forte, sollevò il capo e incontrò lo sguardo di Ares che le sorrideva.
Aveva proprio un bel sorriso il suo dio della guerra; uno di quei sorrisi che ti mozza il fiato e che ti trasmette felicità e serenità.
Venere stava cercando di trattenere l'istinto di baciargli le fossette che aveva sulle gote, che lo rendevano estremamente dolce.
Dal canto suo Ares cominciò a carezzarle il viso, e con il pollice si soffermò sulle labbra perennemente rosse della sua dea dell'amore .
<<sei bellissima.>> sussurrò lui guardandole le labbra, <<hai dei begli occhi Ares>> rispose lei guardandogli quei pozzi neri.
<<Ho bisogno di baciarti, di sentirti vicino, me lo permetti?>> chiese lui continuando a toccarle con delicatezza il labbro inferiore.
<<Ti prego>> rispose semplicemente lei.
E così accadde, lui si sporse e baciò le labbra di lei che sapevano di ciliegia, e non fragola come sempre.
Fu un bacio lento, sentito con tutto il cuore, e a Venere sembrò così reale da toccare con un dito il cielo.
Sì separarono e Ares le lasciò un bacio sulla fronte, a quel punto Venere poggiò il capo sul petto di lui.
<<Voglio restare qui per sempre.>> sussurrò lei.Ma la realtà è che il per sempre non esiste. E Venere si svegliò la mattina dopo con l'amaro in bocca.
Fu grazie a quel sogno che si rese conto che non era semplicemente innamorata di Ares, ma lo amava.
Lo amava con tutto il suo cuore.Ma Venere il suo amore per il suo dio della guerra, lo viveva solo nei suoi sogni. Era esattamente come il sognatore di Dostoevskij: aveva vissuto mille vite ed esperienze solo grazie alla sua mente, nella quale aveva trovato un luogo protetto dalla meschinità del mondo circostante.
Lasciate perciò, che vi descriva Venere utilizzando le parole del sognatore :
"E allora come avete fatto a vivere, se non avete storia?" mi interruppe lei, ridendo. "Assolutamente senza la minima storia! Ho vissuto, come si suol dire, per conto mio, ovvero del tutto solo, solo, assolutamente solo; capite cosa vuol dire solo?"
[...]
"Ascoltate, sapete cosa sia un sognatore?"
[...]
"Il sognatore, se è necessaria una sua definizione dettagliata, non è un uomo, ma, sapete, una sorta di genere neutro. Il più delle volte si stabilisce da qualche parte in un angolo inaccessibile, come se si volesse nascondere persino dalla luce del giorno, e, quando vi entra, aderisce al suo angolo come una chiocciola o, per lo meno, sotto questo aspetto assomiglia molto a quell'interessante animale che è al tempo stesso l'animale e la sua casa, e viene chiamato tartaruga."
[...]
"Un nuovo sogno, una nuova felicità! Una nuova dosa di veleno raffinato, sensuale! Oh, che gliene importa a lui della nostra vita reale!"
Venere sapeva bene com'era bello starsene soli, nella propria camera distesi sul letto al buio e pensare ad una versione migliore della nostra vita. Ma da quando era arrivato nella sua vita Ares, il suo sognare si era intensificato. Perché le sue paure, non le permettevano di viversi a pieno il suo dio della guerra.
<<Vedrete che ci divertiremo un mondo alla festa di fine anno. Insieme come sempre.>> disse Milena sorridendo alle sue amiche.
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Buon inizio di settimana a tutti/e!A presto, Giulietta.
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Noi, vinti dall'amore
Chick-Lit⚠️COMPLETATA⚠️ Quando due anime sono destinate a stare insieme, non importa la distanza o il tempo. Un modo per ricongiungersi lo troveranno sempre, perché entrambe sono vinte dall'amore. Ma riusciranno a reggere i cambiamenti, la crescita e nuovi...