Caleb portò i 4 nel suo covo delle isole viola. era molto piccolo, ci entravano appena. non si respirava aria fresca, solo un grosso odore di carne ammuffita. da quant'è che Caleb non entra qui dentro?
Adriano era claustrofobico, perciò guardò qualche volta Emilio per assicurarsi che non lo avesse abbandonato, e gli strinse la mano, cercando di respirare il più lento possibile.«quindi vediamo...» si disse Caleb, grattandosi senza dignità le parti basse. è comunque cresciuto tra gli zombie, cosa dovevano aspettarsi? un uomo con la giacca e cravatta che si nascondeva per grattarsi? duh. troppo elegante.
«ah ah!» esclamò, cacciando un paio di guanti ed una pistola.
«questi guanti riescono a far muovere terra e sassi con la rabbia. questa pistola... è una semplice pistola.» spiegò, dando i guanti ad Adriano e la pistola ad Emilio.«grazie, realmente, non doveva.» ringraziò mille volte il biondo.
Caleb alzò le spalle. come segno di indifferenza. anche se era felice di aver aiutato i due gay.
Adele uscì velocemente dal bunker. quell'odore, il sangue, la carne si spera non umana. che schifo. doveva uscire da li. appena uscì, però, vide proprio il capo che l'aspettava. non riuscì a realizzare in tempo perché le avevano già messo un sacco della monnezza sulla faccia. non vedeva, ma sentiva che la stavano teletrasportando. mentre cercava di liberarsi da chiunque l'avesse presa, si sentiva le braccia in trappola da due mani molto grosse, e poi ammanettata. il ferro era freddo. e ciò le fece venire i brividi.
poi dal nulla si ritrovò in una stanza simile a quelle degli interrogatori. riusciva a vedere, ma tutto ofuscato, visto che doveva abituarsi alla luce sfioca della lampada.«dov'è?» domandò il capo, la mamma di Ashley.
«non aspettare che te lo dica.» alzò gli occhi Adele, mostrando indifferenza.
«ok. non penso che tu abbia capito.» rise, cacciando un coltellino. uno stesso identico a quello di Ashley, portandoglielo sulla gola.
Adele deglutii.
«quindi, dov'è mia figlia.»
«dove vuoi che sia, con suo padre perché forse lui gli vuole bene.» attraverso la maschera, Adele vide che si stava incavando.
«bene.» uscì dalla stanza, lasciandola li.
"impossibile che mi abbia creduto. mi sta nascondendo qualcosa. ma cosa? " pensò, cercando intanto di sfilarsi quelle manette, ma i tentativi erano vani.
---------------------
Ashley si accorse che effettivamente Adele non c'era, e cominciò a preoccuparsi. perciò risalí li e non vide nessuno. solo il mar nuvola.
«ma avete visto Adele?» domandò, riscendendo nel covo.
tutti negarono.
«cazzo.» sussurrò, sicura che tutti l'avessero sentita.
«aspetta vado sopra. non muovetevi da qua.» salí Caleb, chiudendo il covo.
Caleb guardò fuori e provó a chiamarla, ma nulla. quindi cercò qualche indizio per terra, ed effettivamente c'erano dei resti di polvere verdognola su quella sabbia bianca.
«oh cazzo.»
ANGOLO AUTORE
che bello ho passato l'esame. scusate per il capitolo di merda e per le assenze, spero che per il corso dell'estate pubblicherò di più.
STAI LEGGENDO
El Sendero
Fantasy«sei pronta?» disse la figura. aveva una voce femminile, non riconoscibile per lei. «cosa?» il pavimento si aprì in un portale verde. «sto morendo?? di già??» urlò la ragazza. poi venne spinta dentro il portale, e si chiude con il suo urlo. e per le...