«ah!» urló Emilio, rendendosi conto di essere nel nulla.
«dove sono?? è un sogno??» si domandò, toccandosi ogni parte del corpo.davanti a lui si costruì una grande chiesa.
«oh no, no no no! io non ci entro!» urló guardando l'edificio, per poi ritrovarsi già al suo interno.
Emilio si girò subito e cercò di aprire il grosso portone della chiesa, sfasciando la maniglia.
«porco-» cercò di contenersi, per poi fare un urletto con la bocca chiusa.
poi si ritrovò una pistola in mano.
un classico ferro che si vede nei film.
lo stesso di suo padre.
deglutii.«non può andare peggio di così.» si disse tra se, guardando una scritta scolpita in marmo sotto la statua di Maria.
«"scappa dalla suora"? ma è un horror o cosa?» rise un po'.
dietro di lui si ritrovò una suora, sopra i 60 anni, che pian piano si stava avvicinando verso di lui con un rosario in mano.
c'era qualcosa che non andava in lei però.
era il suo viso.
sembrava contorto.
il corvino si allontanò con la massima cautela, camminando all'indietro e non distogliendo lo sguardo dalla suora.«guardi sorella oggi non ho spicci!» gli disse, quasi sorridendole.
lei non lo ascolto e gli lanciò qualcosa vhe non riuscì ad analizzare per la sua velocità.
però su una cosa è certa. faceva male.
Emilio si portò la mano sul naso, proprio sul punto dove l'aveva preso, e vide che stava sanguinando.
in quel frangente di secondo, ella riuscì a passargli dietro e cerco di strangolarlo col rosario.
in quel momento Emilio vide tutta la sua vita passargli davanti.
vide ogni momento con Ashley e con Adriano.
cavolo saranno passati solo 3 minuti e già gli mancava.
lui, però, riuscì a liberarsi quasi subito, ed andò in cerca della pistola in mezzo alle panchine.
appena la vide, si sentí ogni panchina addosso.
cercò di togliersi le panchine da dosso e nel mentre vide la suora arrivare con una croce con una punta molto appuntita, lo infilzò al braccio sinistro, ma prima che lei potesse infilarlo più verso la cassa toracica, lui la sparò. sentí tutto il sangue della sorella sopra di lui.
si levò le panchine da dosso e poi si accorse di ciò che aveva fatto.«cazzo...» sussurrò, guardandosi tramite un riflesso.
cominciò a piangere un po' dal panico.
non rumorosamente, però comunque stava piangendo.
si sedette sopra una delle panchine ancora stabili e pianse, coprendosi la faccia.«sono un mostro.» si disse, guardando il cadavere.
si tirò un pugno sulla gamba, cercando di farsi il più male possibile.
nel mentre sentiva una goccia di sangue che si faceva strada in tutto il suo viso, per poi finire sul braccio.
poi si ricordò che aveva un'emorragia al braccio e cercò di coprirsela.
ed infine venne riteletrasportato.«amo!» lo chiamò Adriano, correndo verso di lui.
«oddio tutto bene?? sei pieno di sangue!» aggiunse, asciugandogli il sangue.«guarda non vorrei proprio parlarne...» gli rispose, guardando giù.
per poi accorgersi che era già sparito.ANGOLO AUTORE
vi è piaciuto questo capitolo?? se si mi fa davvero piacere :))
ci vediamo al prossimo capitolo, e grazie ancora per le letture!!
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El Sendero
Fantasy«sei pronta?» disse la figura. aveva una voce femminile, non riconoscibile per lei. «cosa?» il pavimento si aprì in un portale verde. «sto morendo?? di già??» urlò la ragazza. poi venne spinta dentro il portale, e si chiude con il suo urlo. e per le...