«Ashley dov'è Emilio?» domandò Adriano, preoccupato.
«boh, credo doveva pisciare, guardando la sua espressione.»
Adriano voleva controbattere, perché avrebbe probabilmente cominciato un litigio.
non aveva voglia di litigare e non credeva fosse intelligente litigare con un mezzo demone, soprattutto perché avrebbe vinto sicuramente lei, soprattutto fisicamente.Emilio, nel frattempo, stava seguendo la voce.
si nascose dietro un albero per poi vedere perfettamente quella figura.
sembrava parlare a telefono, o con qualsiasi tecnologia delle isole.«si capo, abbiamo il suo sangue.»
ad Emilio saltò un battito.
la voce di suo padre.
Emilio corse da lui.«Papà! allora sei vivo!» pianse di gioia, abbracciando l'uomo grosso.
«dov'è mamma? la voglio vedere pa'! perché sei qui?? mica Karen vi ha rapito??» aveva mille domande e voleva mille risposte.«scusa non credo di conoscerti.»
«ma come no? papà sono Emilio, tuo figlio!»
«beh, credo che debba spiegarti tutto. io e tua madre non siamo morti per l'incidente stradale che ti hanno riferito, l'ho uccisa io.» rise.
«c-cosa?» balbettò, confuso.
«hai ucciso mamma?» lo guardò, cominciando a sentire le guance umide.«certo, perché non avrei dovuto? era così innocente ed innamorata di me. e ti voleva un bene dell'anima. ti avrebbe distrutto la sua morte, Emilio.» spiegò, cacciando la pistola dalla sua divisa.
«ma... ma perché? cosa ti ho fatto?»
«semplice.» gli puntò la pistola.
«nessun figlio mio è un frocio.» disse, mentre gli sparò sulla spalla.Emilio fece un rumoroso gemito di dolore, cadendo a terra, portando la mano destra sulla spalla sinistra per fermare l'emorragia, anche se sapeva che il suo destino fosse stato la morte.
«ora, se mi permetti, devo fare una cosa che dovevo fare molto tempo fa. salutami quella negra di tua madre!»
Emilio chiuse gli occhi, guardando la pistola che si alzava sulla sua tempia, facendo cadere una grossa lacrima.
poi ci fu un grosso rumore.
aprí gli occhi per vedere il padre venir colpito alla pancia da un grossissimo sasso.«Emilio! oddio tutto bene?» Adriano gli venne in contro.
non riusciva a parlare. non riusciva a sentire.
era tutto così rumoroso. il suo respiro era irregolare. si sentiva il cuore battere all'impazzata.
si alzò di scatto e cominciò a correre.
Adriano lo segui, fino a perderlo.
Emilio è sempre stato più veloce di lui.
trovò un grosso albero, con accanto un uccello molto simile ad un pettirosso, che stava cercando rametti per il suo nido.
si sedette sotto l'albero, affaticato.
guardò la maglietta bianca che pian piano stava diventando rossa per il sangue.«merdamerdamerda.» disse tra piccoli gemiti e con la respirazione irregolare.
«scusa mamma, è colpa mia se ora sei morta. ti prego perdonami.» disse tra signozzi, mettendo la testa nelle ginocchia.«Emilio!» lo chiamò Adriano che finalmente lo trovò.
«stai bene? hey mi senti?»Emilio alzò la testa.
lo abbracciò.«pensavo di averti perso per sempre.»
gli prese la mano che copriva la spalla. poi gli tolse la maglietta, scoprendo la parte lesionata.il suo torso e braccia erano piene di lividi, taglietti e crosticine, oltre alla parte delicata.
Adriano non riusciva a non guardare.
Emilio deglutí.
tolse lo sguardo per strappare un po' della sua maglietta per cercar di bloccare l'emorragia.«Caleb! l'ho trovato!»
ANGOLO AUTORE
lo so, vedo le vostre facce confuse, nel prossimo capitolo si spiegherà meglio il passato di Emilio.
poraccio quel cristiano.
comunque "Chop Suey!" dei SOAD è così Emilio coded.
ci vediamo al prossimo capitolo!🗣️🗣️⁉️💯
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El Sendero
FantasyAshley, una 15enne romana, si ritroverà nelle isole arcobaleno, un posto che pensava fosse immaginario. si troverà a fronteggiare un cattivo, e farà di tutto per scappare, e per sconfiggerlo. nel corso della storia ci saranno amicizie e amori, ma an...