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«grazie che ci hai detto della tua visione, Adi. se non fosse per te probabilmente Emilio sarebbe... morto...» cominciò il discorso Ashley.

«nessun problema, credo che appena la visione si ripete nella mia testa vuol dire che sta per accadere!»

«probabile!» sorrise Ashley.

Adriano, nel mentre, faceva avanti ed indietro velocemente nelle zone dell'accampamento di Caleb.

«come stai?»

«bene, parlare con te mi sta aiutando molto a distrarmi su tutto il casino.» sospirò.
«Adriano mi ha detto che Emilio non ha parlato da quando lo ha trovato.»

«povero Emilio. chissà cosa gli sarà successo...» pensò Adele a voce alta.

«non è che sai vedere anche il passato di una persona?»

«non lo so... aspetta dammi la mano che ci provo.»

1-2-3-4-5.
stesse visioni.

«non capisco. perché mi ha rifatto vedere la visione dove il padre di Emilio lo spara?» si domandò.

nel frattempo Adriano camminava in continuazione per chiarire i pensieri dentro la sua testa.
qualche volta prendeva un sasso con i suoi guanti e lo buttava in mare, sia perché era arrabbiato col padre di Emilio e sia per provare i suoi strani poteri.

«dieser große Hurensohn. Ich schwöre, ich werde ihn so schnell wie möglich töten!» disse, calciando la sabbia bianca, per poi finirgli dentro gli occhi.
«cazzo!» urlò, mettendosi le mani in faccia.
«Caleb hai fatto??» gli domandò, quasi irritato.

nessuna risposta.

non lo faceva vedere, ma era così preoccupato per Emilio.
Adriano fece un respiro profondo, mordendosi la lingua ed infilandosi le unghie nere dentro il palmo della mano.

Caleb uscì dal bunker, un po' insanguinato.

«per favore basta farvi male, non ho nessuna laurea in chirurgia. ho fatto del mio meglio. sta bene fisicamente, fortunatamente non ha perso troppo sangue.»

Adriano tirò un piccolo respiro di sollievo.

«posso andare?» gli domandò.

Caleb annuì.

Adriano entrò nel suo covo, per poi entrare dove si situava Emilio.
come faceva Caleb a lavorare li dentro? c'era una puzza incredibile e lo spazio è realmente limitato.

Emilio era seduto a torso nudo ma semi coperto da tutte le bende.
Emilio non parlava. non voleva parlare con nessuno.
non voleva vivere.
non c'era più la scintilla nei suoi occhi.
non c'era più il dolce sorriso con il suo stupendo spacco ai denti.
non c'era più la sua voce nasale.
era morto mentalmente.

«Amo?» lo chiamò, mentre si sedette sul lettino super duro.
«tutto bene?» che domanda stupida.
seriamente Adri, che domanda di merda.

«guarda secondo te?!» gli alzò la voce, facendolo spaventare.
era la prima volta nella loro relazione, anzi, la prima volta da quando lo conosce.

Adriano non rispose.

«che c'è? ti sei mangiato la lingua per caso? oh no, tu sei muto!» cercò di alzarsi, preso dalla rabbia, ma si arrese subito visto che non aveva proprio forze.
«perché non potevi ignorarmi sotto quell'albero? preferivo morir dissanguato cazzo! è colpa mia se é successo tutto questo casino! perché non mi ammazzi e basta?!» gli urlò piangendo rumorosamente, per poi coprirsi la bocca per silenziare quei rumorosi signozzi.

Adriano lo abbracciò.
non gli disse nulla.
gli diede un semplice abbraccio caldo.
Emilio continuava a piangere.

«per favore uccidimi.» sussurrava in continuazione.

dopo qualche minuto, Emilio riuscì a calmarsi ed Adriano si staccò dall'abbraccio, anche se qualche secondo dppo gli prese la mano.

«ti prego, raccontami tutto. sfogati con me Emi, ti stai tenendo dentro un veleno che ti sta uccidendo. io ti amo, ok? sarò matto perché lo sto dicendo dopo solo dopo 9 mesi ma io vedo un futuro con te. ti amo per quello che sei e se 100 volte che te lo dico te non mi credi, io te ne dirò altre 100. però ti scongiuro apriti con me.»

ANGOLO AUTORE
MA QUANTO SO FORTE 2 CAPITOLI DI FILA, CI VEDIAMO AL PROSSIMO SIGNORI 🗣️‼️💯

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