15.pallone gonfiato

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Charles' POV
Baku, Baku, Baku.
Abbiamo un conto in sospeso dall'anno scorso mia cara.

Non so come potrebbe andare questo weekend, però sono fiducioso.
Mi sento carico e so che posso dare tanto a questo circuito, anche se l'ansietta di sbagliare o avere dei problemi rimane sempre qua.

Inoltre, so che questo circuito è un pezzo forte della Red Bull, Eleonor in particolare, quindi c'è pure il rischio di incidenti con la regina.
Meglio di così non si può.

Non chiedetemi perchè l'abbia chiamata l'altro giorno, non lo so nemmeno io.
Volevo solo darle fastidio e fare dei commentini, però poi il suo charm mi ha buttato a terra.

E' possibile provare grande rancore per una persona e, allo stesso tempo, curiosità?
Penso di star impazzendo probabilmente.

Porto rancore perchè non mi conosce e pensa di poter giudicare le mie scelte di darmi alla pazza gioia ogni tanto, ma provo anche curiosità perchè mi tiene testa e ha un non so che di attraente.
Sarò pazzo ribadisco.

Ora sto entrando nel paddock perchè è press day e sono carico per rispondere a qualsiasi domanda dei giornalisti.
Me la sento bene questa gara.
Deve andare bene.

Saluto un bel po' di gente e mi ritrovo davanti i due piloti Red Bull.
"Ei Charles" mi dice Max dandomi una pacca.
"Ei Max. Eleonor" io e lei ci facciamo un cenno, ma non interagiamo più di tanto.
"Pronto per questo weekend?" mi chiede l'olandese.
"Prontissimo. Mi sento fiducioso di un bel risultato"
"Speriamo di fare una lotta pulita allora" dice Eleonor sorridendo.
"Tranquilla che rischierò con prudenza"
"Non ci conto più di tanto" dice ammiccando e cominciando ad andare verso i box Red Bull.

Io scuoto la testa mordendomi l'interno della guancia.
Mi farà solo dannare quella ragazza.

"Tieni a freno qualsiasi cosa" mi dice Max col suo solito tono da papà.
"Perchè mi fai continuamente la ramanzina? Sai bene che non ci combinerei nulla"
"Non dovrei dirtelo, ma il suo ex se l'è fatta con la sua migliore amica, quindi si è beccata un doppio tradimento. Charles, sei un bravo pilota e una brava persona, però sei anche un donnaiolo non da poco e non ti permetterò di attuare qualche tuo piano strano per conquistarla" io rimango bloccato al 'doppio tradimento' e non ascolto quasi per nulla le parole dopo.
"In che senso tradita?"
"Nel senso vero della parola. Per questo stalle lontano perchè, fidati, vedo come la guardi"
"Come la guarderei scusa?" chiedo ridendo.
"Non lo vorrai mai ammettere, ma ti intriga e te lo ripeto..."
"...stalle lontano. Concetto afferrato, tranquillo" mi saluta e fa una leggera corsetta per tornare anche lui ai box.

Mi incammino anche io verso i box e ripenso un po' alle sue parole.

Non pensavo che qualcuno potesse mai tradire una persona come lei.
E' esasperante al livello massimo e certe volte vorrei solo metterle il muto, ma non pensavo che qualcuno potesse arrivare fino a questo punto.

Che merda.

Ma poi la migliore amica... ma non ti fai schifo da sola?

Scuoto la testa per scacciare queste riflessioni.
In fondo, perchè dovrebbe importarmi così tanto?

La giornata di interviste finisce in fretta e mi ritrovo in men che non si dica in hotel.
Per fortuna sottolineerei.

Mi fermo due secondi nella hall perchè devo aspettare Carlos, ma vedo che non accenna ad arrivare.

"Che è Leclerc? Mi aspettavi?" dice Eleonor ridendo.
"Non vedevo l'ora arrivassi" dico ruotando gli occhi.
"Se cerchi Carlos, è tornato almeno 20 minuti fa e sarà già in camera"
"Quel bastardo" dico alzandomi e seguendola verso l'ascensore.

"Ti è passato il rancore tanto da prendere il mio stesso ascensore?" mi chiede.
"No, però non ho voglia di farmi le scale o aspettare l'altro, quindi tenterò di non morire di strazio" arriva l'ascensore e la faccio entrare per prima.

Rimango comunque un gentiluomo.
Circa.

Siamo entrambi al 5° piano, perciò impostiamo quel piano, ma, ad un certo punto, si ferma di botto.
"Che cazzo succede?" dico guardando verso i bottoni.
"No ti prego" parte una vocina metallica che ci dice che l'ascensore era bloccato e che sarebbero arrivati soccorsi il prima possibile.

"Per favore no" dice battendo un po' i pugni sulla porta.
"Eleonor calmati. Hanno detto che arrivano"
"No Charles, a me gli spazi chiusi fanno ansia. Io odio gli ascensori perchè so che possono capitare cose così, anche se non mi era mai successo" dice impanicandosi.
"Eleonor, fermati e guardami" dico preoccupato.
"Poi cazzo, con tutti potevo rimanere bloccata e invece sono qua con te. Dio, il fato mi vuole proprio male" dice poggiandosi ad una parete e ridendo nervosamente.

"Non sono un mostro come mi descrivi Eleonor" dico posizionandomi contro il muro parallelo al suo.
"Non sei un mostro, ma non mi vai a genio"
"Perchè?" chiedo sinceramente curioso.
"Perchè sei un po' un pallone gonfiato" dice abbozzando una risata vera.
"Pallone gonfiato mi mancava" dico scoppiando a ridere e contagiando anche lei.

"Sei un pallone gonfiato perchè credi che tutte quante cadano ai tuoi piedi e vuoi fare lo stesso con me, ma non ti sta andando bene e questa cosa ti rende molto frustrato. Poi, non mi sono dimenticata dei sorpassi stronzi che mi hai fatto in Australia o di come mi hai quasi ucciso in Bahrain"
"Mo non esageriamo. Ucciso proprio no"
"Mi sono capottata Charles"
"E' un incidente comune e sai che non volevo rovinarti il debutto"
"Fatto sta che la gara dopo ho vinto, quindi mi sono ripresa da Dio" dice pavoneggiandosi un po'.
"E poi sarei io il pallone gonfiato"
"Io lo sono solo in pista, ma nella vita comune sono umile e un po' timida"
"Con me proprio no" dico sorpreso dalla sua rivelazione.

Lei timida non ce la vedo proprio.

"Parlo tanto, è vero, ma ho comunque una vena introversa che esce molto spesso quando mi trovo a disagio o in situazioni nuove"
"Tipo al ristorante di quando ti ho chiamato?"
"Tipo quello. Che rimanga tra di noi eh, onestamente la tua chiamata mi ha risollevato perchè così sono potuta uscire un po'"
"Attenta che mi monto la testa così"
"Poteva essere chiunque altro e sarei stata comunque contenta, pallone gonfiato"

"Quasi quasi mi piace questo nome" dico dandomi una spintarella con le mani e avvicinandomi.
"Ah sì? Ti si addice molto in effetti" dice guardandomi fissa negli occhi e non muovendosi dalla sua di parete.
"Altro che Lord Perceval... pallone gonfiato è proprio poetico"
"Tutto quello che esce dalle mie labbra è poetico"
"Non ne dubito" dico sfiorandole il labbro inferiore con il pollice e non smettendo mai di guardarla.

E' una cazzo di calamita.

"Attento che stai giocando con il fuoco" mi dice socchiudendo un po' gli occhi.
"Le cose semplici non mi piacciono"
"Però ci vai con quelle semplici"
"Quello è solo divertimento... sono le donne come te che mi mandano in subbuglio. Per quanto io non debba, non riesco a starti lontano" dico portando le mie labbra sul suo collo e sentendo le sue mani dietro la mia nuca stringere un po' i miei capelli.

Comincio a darle tanti bacini sul collo e sento che inarca la schiena.
Ho trovato il tuo punto debole reginetta.

Entrambe le mie mani finiscono sulla parte bassa della sua schiena e una si intrufola leggermente dentro la maglia.
Niente di troppo spinto, ci mancherebbe.
Non gioco così in fretta tutte le mie carte.

Il fatto che da un momento all'altro potrebbero arrivare i soccorsi rende il tutto ancora più intrigante.

Un cosa un po' proibita.

Un po' tanto.

Angolo autrice
Rullo di tambuuuuuuri... ECCO ESAUDITI I VOSTRI DESIDERI!
Eleonor sfigata come sempre tra balconi e ascensori, ma ringraziamo il signore che almeno c'era Charles con lei eheheh (dico solo che la situa mica è finita qua🤭).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e grazie mille per le 1k lettureee❤️❤️

Collision at first sight ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora