37.pace ritrovata

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Charles' POV
Ecco a voi svelato il motivo del mio cattivo umore nell'ultimo anno e perchè mi sia dato alla pazza gioia manco fossi un ragazzo di 16 anni.

Diciamo che è stato un evento segnante nella mia vita e ho fatto fatica a passarci su.
Mi verrebbe da dire sia stata un po' traumatica come situazione, ma non vorrei esagerare onestamente.

Sono qua con Carlos nella hall e stiamo aspettando le chiavi delle nostre rispettive stanze... onestamente non vedo l'ora di buttarmi sul letto e riposare un po'.
I voli così lunghi sono letteralmente la morte.

"Quanto ci mettono?" dico appoggiandomi alla valigia.
"Non saprei mate, spero in fretta perchè devo stendermi per bene" mi dice Carlos seguendo il mio esempio.
"Speriamo"
"Fai conto che qua stanno anche gli altri piloti e prima di noi ci sono quelli della Red Bull, quindi ci sarà da attendere"
"Sono arrivati?" chiedo rizzando le antenne in un nanosecondo alle parole 'piloti Red Bull'.
"Yep, poco prima di noi da quel che ho capito"
"E dove sono?"
"Pensi che io lo sappia? Avranno già ricevuto le loro stanze" dice sbuffando un po'.

"Ok signori, scusate il ritardo ma c'è stato un intoppo nel sistema e le vostre stanze risultavano coincidenti con quelle dei piloti della Red Bull. Scusate ancora il disagio"

Vi dirò... non mi sarebbe dispiaciuto condividere la stanza con Eleonor.
L'importante è che non mi capitava Max.

Finalmente ci danno le stanze e vado a buttarmi dritto dritto sul letto.
"Che bello" dico da solo.

Mi guardo un po' intorno e noto che c'è qualcosa che non va.

"Ma che cazzo" dico guardando la stanza.

C'è una valigia vicino al mio letto e la noto solo ora.

Un paio di scarpe, una felpa e un paio di occhiali da sole.

"Non dirmi che..." sento un rumore provenire dal bagno e, indovinate, da quella porticina esce proprio Eleonor.
"Charles! Ma che cazzo ci fai qua sul mio letto!" dice totalmente presa alla sprovvista e un po' infastidita. Non che abbia torto.
"Mi hanno detto che questa è la mia stanza" dico.
"Ehm, penso proprio di no perchè c'ero prima io"
"Hanno detto di aver avuto un problema nel sistema, ma non penso l'abbiano risolto visto che siamo stati assegnati alla stessa stanza"
"Già, dovrebbero risolvere meglio i loro problemi tecnologici" dice calmandosi un po' capendo che non sono entrato io di prepotenza nella stanza.

"Ma se tu sei qua" dice cominciando a ridere.
"Sì, probabile che Carlos sia da Max" 
"Max stava già riposando... povero Carlos che subirà il cattivo umore di un Max selvaggio svegliato dal suo pisolino"
"Allora è proprio una fortuna che sono capitato qua con te" dico alzandomi dal suo letto.
"Mh, anch'io ho l'umore girato quando mi sveglio, quindi non ti consiglio di sopportarmi per tutto il weekend di gara"
"Avevi preso in considerazione di condividere la tua stanza con me?" dico stuzzicandola un po' e avvicinandomi.
"Un po' di compagnia ogni tanto, perchè no?"
"Gradiresti la mia compagnia?" sì, perdonatemi il modo di flirtare.
"Alla fine sei anche simpatico, quindi si dai" ah, le battutine acidine come nel post-Bahrain mi piacciono tantissimo.
"Oltre che attraente sono anche simpatico, direi che posso scriverlo nel curriculum"
"Mo non ci allarghiamo pallone gonfiato" dice lanciandomi un cuscino.
"Ah sì reginetta?" lancio anche a lei un cuscino e comincia una bella lotta di cuscini, come se fossimo due bambini piccoli che combattono per lo stesso giocattolo.

"Arrenditi" le dico col fiatone.
"Giammai" continuiamo ancora un po' finchè ci ritroviamo stesi, fianco contro fianco, sul letto.

"Dovrai dire alla reception di darti una stanza" mi dice.
"Yep, fammi chiamare un attimino così iniziano a trovarmela" faccio la chiamata e si scusano in continuazione per il disagio.

Mi dicono che posso scendere nella hall ad aspettare, ma rispondo dicendo che rimarrò qua a parlare un po' nel frattempo che sistemeranno tutto.
Nessun fretta signorina, io sto bene qua.

"Senza fretta vedo" mi dice.
"Ho buona compagnia... posso usare il bagno?"
"Certo, tutto tuo"

Faccio quel che devo fare e, quando torno, la trovo seduta sul letto con in mano il mio quadernino.
Quindi ci toccherà quella chiacchierata.
Mi siedo a gambe incrociate davanti a lei e attendo l'inizio del confronto.

"Cos'hai letto?" 
"Domanda 13 e 14" proprio le più difficili. Che occhio.
"Penso abbiano risposto a parecchie tue domande sul perchè mi comportassi in un certo modo"
"Sì, non avrei mai pensato potesse essere successo qualcosa del genere Charles. Se avessi saputo..."
"Avresti cambiato il tuo modo di vedermi?"
"Certo... non potevo immaginare che avevi così tanto dolore dentro. Pensavo avessi deciso di volerti ridare alla pazzia gioia perchè non ne hai avuto la possibilità quando eri un ragazzo a causa della carriera, ma non avrei mai potuto pensare a qualcosa del genere. MI dispiace tanto. Nelle varie interviste si è sempre intravisto il tuo volere di essere papà e mi dispiace tantissimo per tutto" vedo che una lacrima le fugge via, ma la asciuga subito sperando di non essersi fatta beccare.
"Ho visto la lacrima mia cara" dico cercando di sollevare la situazione.
"Che palle che sei, io stavo facendo un discorso serio" dice cominciando a ridere.

"So che sei dispiaciuta e so che stavi facendo un discorso serio, ma non voglio parlarne troppo perchè poi la ferita si riaprirebbe. Mi sono rimesso con Charlotte per una specie di speranza che intravedevo, però poi ho capito che non è giusto per nessuno dei due. O dei tre a dire il vero" dico guardandola.
"Io?" mi chiede confusa.
"Avanti, la chimica tra di noi è percepibile e lo è sempre stato dal primo istante. Ora come ora sappiamo che non potrebbe funzionare perchè siamo entrambi un po' rotti e vogliamo rimetterci a posto, ma non posso negarti che mi fai impazzire Eleonor Muller" dico sincero.
"Lo so Charles Leclerc, lo so" dice sorridendo.
"Cazzo se lo sappiamo entrambi" mi sporgo verso di lei e comincio a baciarla.

"Mi eri mancata come l'aria reginetta"
"Shh, zitto e continua" mi riavvicina e finiamo lei con la schiena contro il materasso e io subito sopra di lei che mi tengo su un gomito per non rischiare di schiacciarla.

"Eleonor, Eleonor, Eleonor... guarda te che ragazzaccia" dico facendo scivolare la mia mano lungo tutta la sua gamba.
"Sei te quello che ha cominciato e chi sono io per rifiutare?" musica per le mie orecchie.

Torniamo a baciarci, ma questa volta in maniera più lenta e dolce, senza fretta o fuoco passionale che esplode all'improvviso.

"Spero che queste tue labbra non toccheranno quelle di altre tipe finchè non capiamo cosa farne di noi due" mi dice.
"Te lo giuro su tutto quello che vuoi" 
"Dico davvero Charles"
"Lo so Eleonor e non voglio nemmeno baciare nessun'altra perchè ci sei solo tu nella mia testa in questo momento"

Vedo che si imbarazza un pochino e si nasconde dietro i palmi delle sue mani.
"Cos'è? Adesso ti imbarazzi pure?"
"Smettila di prendermi in giro scemo. Mi fa piacere sentire certe cose"
"Lo so reginetta" ci sfioriamo le labbra, ma nessuno dei due fa nulla.

Un tocco leggero ma abbastanza potente da farmi dimenticare pure come mi chiamo.

"Sei la cosa più bella che mi sia capitata da tanto tempo Eleonor"


Angolo autrice
AAAAAA finalmente un po' di romanticismo mie careeee❤️ so che aspettavate con ansia questo momento, quindi spero ve lo siate goduto per bene!
Io raga distrutta dalla vita oggi comunque ahahah sabato sera nel chill e magari a scrivere un pochino, perchè sembra sembra ma mi rimangono solo altre 20 bozze e la storia ha bisogno ancora di taaaante tappe eheheh

Collision at first sight ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora