Epilogo

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#Ginevra POV

Abbiamo scelto il nome, inutile dire che ne sono stati tutti molto felici ed entusiasti anche se ora non vedono l'ora di poter finalmente conoscere il fratellino, manca ormai pochissimo al parto ed io sono nuovamente in ansia, forse ancora di più rispetto alla gravidanza di Aurora ma sono assolutamente convinta che l'aborto che ho vissuto un po' di tempo fa mi abbia condizionato fin troppo la vita e smetterà di farlo solamente quando stringerò a me il nostro piccolo principino. Aurora ogni tanto è un po' gelosa delle attenzioni che mi da Fabrizio ma sono convinta che non appena vedrà il fratellino tutto passerà, il segreto sarà quello di dare le giuste attenzioni ad entrambi i piccoli di casa e per fortuna potremo contare sull'aiuto delle nostre famiglie. Fabrizio ed io stiamo andando in clinica per quello che dovrebbe essere l'ultimo controllo, ormai siamo agli sgoccioli e a giorni dovrebbe nascere il nostro piccolo Tommaso.

- Come ti senti? - mi chiede mio marito.

- Sono solo un po' stanca, come sai la pancia pesa ma ormai è l'ultimo sforzo! - decreto io. - Vediamo che cosa ci dirà la dottoressa. - aggiungo poi e lo vedo annuire semplicemente. C'è da dire che nonostante la sua ipocondria ha imparato molto bene a gestire i miei momenti di panico durante la gravidanza. - Grazie! - gli dico io all'improvviso, mi rendo conto che in questi mesi a volte sono stata insopportabile e probabilmente un solo ringraziamento non basta.

- Perchè mi stai ringraziando? -

- Perché in questi mesi sei stato a dir poco fantastico. Mi sei sempre stato affianco e hai gestito alla grande i miei momenti no e di panico, hai avuto una pazienza che probabilmente nessun altro uomo sulla faccia della terra avrebbe avuto. - gli dico io. - So che abbiamo promesso di prenderci cura l'uno dell'altra nella buona e nella cattiva sorta ma mi rendo conto che sono molto insopportabile soprattutto in questa gravidanza. -

- Sono assolutamente convinto che dopo il parto finalmente riuscirai a rilassarti, a me dispiace solamente che non sempre sei riuscita a goderti questi mesi per via delle paure ed io amo prendermi cura di te per cui sempre lo farò. - replica lui. - So che a te fa strano che un ipocondriaco come me abbia sempre mantenuto la calma. -

- Un po'! - e ridacchio mentre siamo finalmente giunti a destinazione in clinica e raggiungiamo l'ambulatorio della mia ginecologa.

- Ginevra come ti senti? -

- Stanca. - le dico io. - Ormai la pancia pesa parecchio e poi non vediamo l'ora di poterlo vedere. - aggiungo mentre con qualche difficoltà mi sistemo sul lettino per la consueta visita, diciamo che ormai è diventata una sorta di abitudine e so perfettamente cosa devo fare.

- Vediamo dai! - ed inizia la classica ecografia. - Ginevra non senti nessun dolore? - mi domanda poi e non so che pensare quindi ovviamente mi allarmo.

- No, perché? - e stringo maggiormente la mano di Fabrizio temendo di sentire qualche brutta notizia da parte della dottoressa.

- Perchè da quel che vedo ci sono delle contrazioni; il bambino è in perfetta posizione e presumo che tra qualche ora nascerà. - mi spiega lei, tiro quasi un sospiro di sollievo perché non è una brutta notizia ma ecco di certo non mi aspettavo niente del genere, il parto di Aurora è stato decisamente molto diverso. - Ti devo ricoverare in modo da poter iniziare il monitoraggio ma ti dico di stare tranquilla perchè state entrambi bene. - deve essersi accorta che la notizia mi ha preso un po' alla sprovvista anche perchè sicuramente avrei preferito essere organizzata e preparata per qualcosa del genere ma ovviamente la vita non sempre segue i nostri piani e schemi.

- La borsa è in auto da settimane ormai. - mi dice Fabrizio. - Quindi abbiamo tutto quello che ci serve. -

- Lo so, ma non pensavo che fosse già oggi il momento, non ho salutato per bene Aurora. -

𝑽𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒕𝒆 ~ 𝑭𝒂𝒃𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐 𝑴𝒐𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora