Ilaria vide in quella direzione e, in effetti, c'era Andrea con Emanuele in piedi e Giorgio seduto su una sdraio, Silvia non si vedeva; «se ti fa piacere mi puoi accompagnare per favore?», gli disse, forse aveva bisogno di una presenza amica per affrontare Andrea, anche se non c'era Silvia quella mattina non l'aveva fermata quando si era chiamata mamma, «o vuoi andare via?», «non ho niente da fare, Ilaria, Sabina non c'è ancora, ti accompagno», «grazie».
«Ciao Andrea, buongiorno signor Giorgio», disse Ilaria appena si furono un poco avvicinati, Andrea era di schiena e non li aveva visti.
«Ehilà Andrea, sembra che fare il papà sia faticoso. . . buongiorno signor Giorgio», Walter salutò con deferenza l'amico di famiglia.
«Oh, ciao Ilaria, ciao Walter», Andrea si girò, li vide; Emanuele al sentire la mamma cominciò ad agitarsi e a volerle andare incontro, aveva una margherita in mano.
«Amore!», Ilaria si accucciò, «vieni da mamma?», allargò le braccia per riceverlo.
«Buongiorno Walter, è la prima volta che ti vedo da quando sei andato in America, ti vedo bene, cresciuto; signorina, come andiamo?», chiese Giorgio, gentilmente.
«Tutto bene, grazie, signor Giorgio. . . », Ilaria cercò di rispondere gentile, ma era distratta per guardare Emanuele che, ciondolando, si era staccato dal papà e le stava andando incontro, «Emanuele! Dai che ce la fai! Cammina fino a mamma!», il bimbo, al sentirsi così incitato, cercò di correre più velocemente, con il risultato di inciamparsi e ricadere con il sedere a terra; «oh. . . , questi sederoni così pesanti!», Ilaria rise e gli andò incontro, ma Emanuele fu talmente lesto che si mise in bocca la margherita che aveva in mano, «Andrea, guardalo!», Ilaria sorrise, «oggi vuole proprio essere una capretta! Emanuele. . . », lo prese in braccio, lo baciò, gli tolse la margherita dalla bocca, «non si mangiano i fiori!», aveva uno sguardo severo, ma si vedeva che gli stava sorridendo; con il figlio in braccio istantaneamente le era passata la tristezza.
«Oh, Ilaria, non me ne parlare. . . è un fulmine, basta un secondo che non lo guardi e si mette tutto in bocca», Andrea sospirò, «e tu, Walter, hai poco da ridere», Walter infatti rideva, «voglio vedere te un domani. . . »
«oh, io? Andrea. . . non mi conosci. C'è tempo per queste cose. . . », non andò troppo vicino a loro tre: aveva ancora la sigaretta accesa e non voleva dar fastidio al piccolo, «prima che diventerò papà Sabina farà in tempo a prendere due lauree o io. . . a fuggire in qualche ranch del Texas.»
Ilaria rise, «oh, Walter, ma come fai a dire di no a una creatura simile!», si girò per farsi vedere con il bimbo in braccio, «Emanuele, hai salutato lo zio?», gli prese la mano, la agitò, «saluta lo zio Walter, è tornato da poco dall'America; che gli dici allo zio?»
Walter la vide trasformata, con il bimbo in braccio Ilaria era un'altra donna: non solo bella, ma felice; il bimbo era tutta la sua vita, era chiaro; ecco allora il motivo, apparente, di quella tristezza che le aveva visto prima, ma non ne capì la ragione: era solo stato un paio d'ore con il padre. Diede un'ultima boccata alla sigaretta, «adesso Emanuele lo zio dall'America viene!», buttò il mozzicone in un posacenere messo accanto alla sdraio, andò vicino a Ilaria, «vuoi venire con lo zio?», chiese e, per tutta risposta, Emanuele si divincolò dalle braccia di Ilaria, «oh, sì, Walter, si ricorda di te! Eccome! Vai Emanuele, vai dallo zio»: Emanuele infatti si era ricordato dello zio Walter, era bello rivederlo e, come il papà, odorava di quelle cose strane che si mettevano in bocca; non era troppo piacevole ma lo sopportava e gli sorrise con i suoi quattro, bianchissimi, dentini. «ma sì che ti ricordi! che sagoma! Ilaria», le disse un poco più serio, «è bellissimo tuo figlio, non dico di no, ma. . . è meglio che sia tuo! Lo prendo un po' in braccio ma poi te lo do, il mio dovere di zio penso di averlo fatto.»
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Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)
General FictionSettima parte del romanzo "Dolore e Perdono" (nove in totale) Una storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rin...